Sulla Washington del potere riesplode la Bomba Sesso

Femminismo e puritanesimo alleati stritolano il Maschio Cacciatore Femminismo e puritanesimo alleati stritolano il Maschio Cacciatore Sulla Washington del potere riesplode la Bomba Sesso IL CASO POLITICA E SCANDALI L! WASHINGTON E registrazioni telefoniche del dialogo fra l'Onorevole e la ragazzina non lasciavano dubbi ai giurati, che le ascoltavano con quell'espressione intenta e imbarazzata di chi guarda il canale pomo in tv alle 3 del mattino. Era dai tempi di Nixon e del Watergate che un nastro magnetico non raccontava con la voce stessa del colpevole, la storia della avtodistruzione di un uomo politico americano. Parla l'Onorevole: «... ma ti metti le mutande rosa, tesoro, sì, quelle color pesca con tutte le frappette?...». La ragazzina, sua dipendente, 16 anni: «... sì, e poi ti porto una bella sorpresa...». L'Onorevole: «... una sorpresa, ah che bello, adoro le sorprese, che sorpresa?...». «... ti porto una mia amica... una ragazza di 15 anni...». L'Onorevole, lievemente perplesso «'... ma ci sta a fare il numero a tre?...». «... certo che ci sta... figurati, è una studentessa del liceo cattolico di Nostra Signora della Pace...». L'Onorevole, con un grido di gioia «... una ragazza cattolica? Sono le migliori e le più porcone, Gesù Gesù, oggi ho vinto alla lotteria...». E così, essendo riuscito in un sol colpo a offendere i puritani protestanti, i cattolici, le allieve del liceo di Nostra Signora della Pace, i padri, le madri, le femministe, il buon gusto e una mezza dozzina di articoli del codice penale sul sesso con i minorenni, l'onorevole Mei Reynolds, brillante deputato democratico di Chicago, amico di Jesse Jackson, è stato giudicato colpevole. Il massimo della condanna possibile sarebbero 86 anni cumulatili. Ottantasei anni di carcere per un paio di mutande rosa, sia pure con le frappette, sembrano eccessivi, pur tenendo conto che l'Onorevole univa, alla passione per la biancheria intima, il vizio di infilare le mani nella cassa del danaro pubblico. Ma qualunque sia la sentenza finale (sei anni in appello, prevedono gli avvocati) la sua carriera politica è ovviamente finita all'età di 38 anni. Il «congressman» Reynolds ha già fatto sapere che si ritirerà dalla politica, per «evitare alla famiglia, alla sposa adorata e ai figlioletti il cai vario di un continuo scandalo pubblico». Sarà di scarsa consolazione, per «la sposa adorata», sapere che la triste fine del deputato Rey nolds non soltanto non è un caso unico, né certo il più vergognoso, nella enciclopedia degli scandali sexy che periodicamente, pun tualmente agitano le politica americana. Al contrario, il suo nome sarà una nota in calce a pa gine di scandali sessuali che coin volgono presidenti, ministri, se natori, deputati e chiunque, nei corridoi del potere waslùngtoniani, dimentichi il prudente consiglio che Ronald Reagan dava ai giovani neoeletti del suo partito: «Ci sono soltanto tre modi per ro vinarsi in politica: le donne, le donne e le donne». Perché sia così, è storia lunga, molto americana e forse impossibile da spiegare. Perché altre nazioni di culture diverse, dal Giap pone all'Italia passando per la Francia e la Germania, tollerino, quando addirittura non si compiacciano, delle prodezze sessuali dei propri capitribù anche quan do, come fu di ministri italiani ostentano i propri harem, è que stione che non è mai stata risolta in modo convincente. Si cita sem pre il puritanesimo, l'ala piagno na del protestantesimo anglosassone, quello che considerava pu nibile con la morte l'adulterio C'è chi nota una moderna convergenza a tenaglia del puritane simo con il femminismo, in Ame rica, alleati nello stritolare ogni uomo che osi praticare la deso lante filosofia del «maschio cac datore». Il politologo spiega inve ce che l'adulterio, U libertinaggio, il dongiovannismo sono prove evidenti di immaturità e di dop piezza, doti squalificanti in un leader politico democratico. Sarà, ma rimane il fatto che metri diversi sono stati applicati in epoche diverse, per misurare la colpa dei vari «Maddaleni» del la politica americana. George Washington, padre dei padri del la patria, ha sicuramente prodot to figliastri di sangue misto con le molte schiave africane delle sue piantagioni, ma nessuno si sareb be sognato di inguaiarlo per qual cosa che facevano tutti i bravi piantatori coloniali. Franklyn Roosevelt, nonostante la poliomielite e la carrozzella da invalido, aveva un'amante donna, come l'aveva la moglie Eleanor. L'eroico Eisenhower, dietro quell'aria da vecchio zio timido e per bene, cornificava la sua Mamie con una ex segretaria conosciuta in guerra e sul patologico, insaziabile dongiovannismo di John Kennedy non è il caso di tornare. Ma su di loro cadevano il silenzio, la cortina della complicità giornalistica, allora una corporazióne strettamente maschile che squarciava l'omertà solo con rare battutacce ,a doppiosenso, comprensibili solo a chi già sapeva. Racconta Ben Bradlee, ex direttore del Washington Post e grande amico di JFK, in un libro di me¬ morie prossimo all'uscita, che la sera dell'insediamento presidenziale di Kennedy, nel 1961, il cronista della radio «Abc» John LeSueur probabilmente brillo aprì così la sua radiocronaca delle feste: «Qui Washington. La festa è cominciata da pochi minuti, le signore sono scollatissime & ed entrambe le balle, pardon, entrambi i balli presidenziali sono già in piena attività», prima che il regista riuscisse a fiondarsi sul microfono e strapparglielo. Basterebbe dire che quel radiocronista non perse neppure il posto per capire quanto sia cambiato il clima della «moralità sessuale», dunque della ipocrisia pubblica, nella politica americana. Fino alla fine degli Anni 60, distruggere un politico attraverso il letto era quasi impossibile. Neppure il pubblico adulterio li sfiorava, come provò Grover Cleveland, famoso donnaiolo e padre di vari figli illegittimi. Fu rieletto nonostante una costante processione di donne con neonati in braccio che facevano la ronda attorno alla Casa Bianca cantando: «Mamma, mamma dov'è il mio papà? E' dentro la Casa Bianca, ha, ha, ha». I mass media tacevano, nel nome del «sono affari loro». La moda della politica-spettacolo, del pettegolezzo come strategia elettorale o editoriale, non era ancora arrivata. Si deve aspettare il 1974 perché la «Bomba S», lo scandalo sessuale, esploda davvero, con il caso di Wilbur Mills, allora il deputato più potente d'America, l'uomo tra le cui mani passava ogni centesimo speso dal Tesoro pubblico. Fu sorpreso in compagnia di Annabella Battistella, una stripper italo-argentina che si esibiva privatamente per lui, tuffandosi nuda nel lago artificiale davanti al monumento di Lincoln, proprio nel sacrario della storia americana. «Annabella la Bella», in arte Fanne Fox, (garbato pseudonimo che vorrebbe dire «culetto volpino») travolse il deputato, con grande sollievo dei suoi nemici. La caccia alle volpi del peccato erotico era aperta. Nel 1975 un repubblicano del Maryland, Robert Bauman, fu sconfitto alle elezioni perché frequentatore di prostituti maschi. Ma la sua fine poteva allora essere attribuita al tabù dell'omosessualità. Più dubbi suscitò invece l'espulsione dalla Camera dell'onorevole Hinson, un cristianissimo conservatore del Mississippi tutto Dio, Casa e Famiglia, sorpreso in una latrina del Campidoglio con un commesso di 17 anni. Furono l'omosessualità, la volgarità o l'igiene a distruggerlo? E fu l'adulterio, o fu invece la puerilità della menzogna, a stroncare le aspirazioni presidenziali del democratico Gary Hart, fotografato all'uscita dalla sua casa dopo un intero weekend a porte chiuse con Donna Rice, bellissima ragazza della Florida, con la quale, balbettò lo sventurato, aveva «trascorso un weekend intero a discutere di politica»? Invano un commentatore amico tentò di salvarlo scrivendo che «se il futuro Presidente Hart farà ai Russi quello che ha fatto per due giorni a Donna Rice, l'Occidente vincerà la guerra fredda». Rarissimi sono i casi di segno opposto, quando il sesso aiuta a vincere, come lo scandalo di Barney Frank, deputato omosessuale di Boston che aveva trasformato la sua casa di Washington in un bordello per gay, gestito dal suo amante, un prostituto. Gli elettori del suo collegio, in buona parte gay, lo hanno da allora sempre rieletto con maggioranze schiac danti. Come è sempre stato rieletto, dai suoi concittadini bostoniani, Ted Kennedy, nonostante il cele bre annegamento della amichetta Mary Jo Kopeckne e il suo visita le robusto appetito per donne e distillati di malto. Per questo, il timido tentativo di difesa offerto dall'Onorevole Reynolds, prontamente soprannominato «The Pink Panther», ki pantera rosa, per la sua ruggente passione per gli slip color di pesca (con frappette) non ha funzionato. Essendo il primo politicante di colore colpito dalla «Bomba Sesso» aveva tentato di dipingersi come una vittima degli stereotipi bianchi che vedono in ogni «negro» un mostro. Ma la miseranda enciclopedia dei giochi sessuali proibiti non conosce cUscrirnina zioni, né apartheid razziali. Il sesso uccide carriere politiche nell'America di oggi. Chi vuole il potere, si contenti dei suoi grigi orgasmi. Meglio comandare che eccetera eccetera. Vittorio Zucconi Ultimo caso: un deputato nero La sua voce registrata al telefono parla a una minorenne: «Ti metti gli slip rosa? E porti un'amica quindicenne?». Rischia 86 anni Per Roosevelt, Eisenhower, Kennedy prevalse l'omertà. Ma da vent'anni le scappatelle stroncano le carriere squarciava lomertà solo con rare battutacce ,a doppiosenso, comprensibili solo a chi già sapeva. Racconta Ben Bradlee, ex direttore del Washington Post e grande amico di JFK, in un libro di me¬ gnore sono scollatissie & ed entrambe le balle, pardon, entrambi i balli presidenziali sono già in piena attività», prima che il regista riuscisse a fiondarsi sul Il Campidoglio di Washinton sede del Congresso Usa stggptletto era quasi impossibile. Neppure il pubblico adulterio li sfiorava, come provò Grover Cleveland, famoso donnaiolo e padre di vari figli illegittimi. Fu rieletto nonostante una costante processione di donne con neonati in braccio che facevano la ronda attorno alla Casa Bianca cantando: «Mamma, mamma dov'è il mio papà? E' dentro la Casa Bianca, ha, ha, ha». I mass media tacevano, nel nome del «sono affari loro». La moda della politica-spettacolo, del pettegolezzo come strategia elettorale o editoriale, non era ancora arrivata. Si deve aspettare il 1974 perché la «Bomba S», lo scandalo sessuale, esploda davvero, con il caso di Wilbur Mills, allora il deputato più potente d'America, l'uomo tra le cui mani passava ogni centesimo speso dal Tesoro pubblico. Fu sorpreso in Da sinistra John Kennedy con Jacqueline, a presunta amante del presidente Marilyn Monroe e Dwight Eisenhower con la moglie Qui sotto, Gary Hart rovinato da Donna Rice Due politici che sono riusciti a dribblare gli scandali dovuti a relazioni extraconiugali: Ted Kennedy e F. D. Roosevelt Il Campidoglio di Washinton sede del Congresso Usa