Duecento rose rosse: Nanni, addio

Duecento rose rosse; Nanni, addio Cineasti, politici, gente comune rendono omaggio a Loy in Campidoglio Duecento rose rosse; Nanni, addio Don Mazzi: hai trovato un posto in Paradiso ROMA. Nel cuore della capitale esponenti del cinema, della cultura, e della politica hanno dato, nel tardo pomeriggio di ieri, l'ultimo saluto a Nanni Loy. Tutto è avvenuto nella sovraffollata «Protomoteca» del Campidoglio dove per tutta la giornata erano sfilati davanti alla bara migliaia di cittadini. Una bara senza simbologie religiose, su cui troneggiava un cuscino di 200 rose rosse di Elvira Carteny, la compagna di Nanni Loy, con su scritto: «L'amore non muore mai». E tra le rose spiccavano orchidee bianco-azzurre a ricordo della simpatia che il regista di origine sarda ha sempre manifestata per la squadra calcistica della Lazio. Il rito laico si è concluso con una serie di testimonianze d'affetto e di riconoscenza espresse dagli amici più cari del regista, tra cui Francesco Rosi, Citto Maselli, Carlo Lizzani, Walter Veltroni, il vicesindaco di Roma, Walter Tocci (in rappresentanza di Rutelli all'estero), il sindaco di Napoli Antonio (Sassolino, il viccsindaco di Cagliari Carlo Porceddu, Sandro Curzi, Mara Venier («con Nanni Loy è scomparsa la prima persona che vent'anni fa ha creduto in me»), Leo Gullotta, Ugo Gregoretti, Giorgio Napolitano, Giovanni Berlinguer, Fausto Bertinotti. Ma il momento più emozionante è venuto quando si è avvicinato al microfo¬ no don Antonio Mazzi, il religioso di «Domenica in...», che dopo aver ammesso di essere stato di Loy un amico di fresca data, ha detto: «E' proprio la fede che ho, che mi fa pensare che un uomo giusto come Nanni deve trovare un posto anche lassù, in Paradiso, e certamente il Signore, molto meno fon .alista di noi, glielo troverà. Nanni aspettami, perché certamente tu sei già arrivato!». A questo punto nella sala della «Protomoteca» è esploso a sorpresa un caloroso e prolungato applauso. Il sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, ha raccontato: «Com'è imprevedibile la vita, avevo incontrato l'ultima volta Nanni Loy nel mio ufficio poche settimane fa e non l'avevo mai visto così in forma. Pieno di voglia di lavorare. Tant'è vero che mi aveva anticipato alcune idee che contava di ambientare a Napoli, città cui era straordinariamente legato. E poi mi aveva confidato di volersi candidare a Napoli alle prossime ele¬ zioni amministrative, ma in una delle circoscrizioni più difficili per un uomo di sinistra. E ora invece non c'è più. Noi a Napoli lo ricorderemo nelle prossime settimane con una proiezione, in tutte le sale della città, de "Le quattro giornate di Napoli", proiezione che sarà rivolta ai giovani». Molti volti noti per gli addetti ai lavori spiccavano tra la gente alla «Protomoteca»: gli attori Franco Nero, Alessandro Haber, Giuliana De Sio, i registi Damiano Damiani, Emidio Greco, gli sceneggiatori Ugo Pirro ed Enzo Monteleone e i produttori Procacci, Di Clemente, Clementelli, Parenzo, Bandini. Mancavano solo gli alti dirigenti della Rai: e dire che Loy rimarrà un talento incancellabile nella storia della tv pubblica italiana. Neanche una corona di fiori. A proposito di «Specchio segreto», il vicesindaco di Roma Tocci ha ricordato che parecchi anni fa Nanni Loy, quando venne eletto alla Regione Lazio, aveva proposto di adottare nelle riunioni di giunta la candid camera. Ma il progetto non venne approvato perché «faceva paura ai politici», mentre per Loy avrebbe fatto bene alla politica. A dimostrazione della popolarità del regista, ieri mattina molta gente sostava sulle gradinate che portano alla «Protomoteca» per rendere l'ultimo saluto «all'amico Nanni». C'erano parecchi tecnici dell'industria cinematografica romana e allievi del centro sperimentale dove Loy era stato per anni docente di regia, e con loro il commissario della scuola di cinema Alfredo Bini. In Campidoglio ad attendere la salma del regista c'erano, con l'assessore alla Cultura Gianni Borgna, l'ex presidente della Camera Giorgio Napolitano, Carlo Lizzani e lo sceneggiatore Piero De Bernardi. In serata il feretro è stato trasportato al cimitero romano di Prima Porta dove verrà cremato. Emesto Baldo Nanni Loy «Con lui è scomparsa la prima persona che vent'anni fa ha creduto in me», ha detto Mara Venier