Libertà religiosa, merce rara; i terrorismi si tengono la mano di Oreste Del Buono

Libertà religiosa, merce rara; i terrorismi si tengono la mano LA LETTERA DI O.d.B. Gentile signor Del Buono, seguo con interesse le «Lettere al giornale» e soprattutto quelle che riguardano gli extracomunitari. Premettendo che non sono affatto razzista, devo confessare che sono molto preoccupata per quello che sta succedendo a Torino, nella nostra bella città quasi regale come dice lei. Quasi ogni giorno arrivano pullman stranieri carichi di questa gente che si insedia qui da noi (altro che coste adriatiche!)... Olga Ferrerò, Torino GENTILE signora Ferrerò, lettere come la sua s'infittiscono, e devo dar loro sempre più spazio in questa rubrica perché rappresentano un'opinione diffusa. «Alcuni giorni fa, mi trovavo a Porta Palazzo e sinceramente pensavo di non essere più a Torino, ma in AFRICA», lei scrive. «Comunque questo sta succedendo in varie zone della città ed è vergognoso. I tram brulicano di questa gente che si comporta come se fossero già loro i padroni. I torinesi e gli abitanti di Torino sono preoccupati perché non mancherà molto che questa gente ci sbatterà fuori. Ora io dico alle AUTORITÀ', se non c'è lave ro per noi e per i nostri giovani, cosa fa questa gente? Così aumenta la criminalità e sinceramente ci bastava la nostra. L'Italia è in crisi e noi dobbiamo fare dei sacrifici, ma, se non fermiamo questa gente, non riusciremo più E se lnon vessere Italia olesse alvata? a risollevarci. I torinesi che anni fa non accettavano i meridionali che poi erano ITALIANI, pensi ora in che stato d'animo sono a dover accettare queste tribù...». Gentile signora Ferrerò, lei definisce con precisione la popolazione della città come «torinesi e abitanti di Torino», il che sta a confermare quanto mi scrivono altri lettori che i torinesi veri sono solo 200.000, ovvero in minoranza. La situazione, dunque, si fa sempre più critica, visto che le autorità si rivelano sempre più impotenti. D'altra parte, non so immaginare come potrebbero comportarsi: che possono fare, ricorrere all'iprite? La lotta per fronteggiare l'immigrazione dei diseredati è come il tentativo di vuotare il mare con il secchiello. Coloro che vengono scacciati, ritornano puntualmente. Ci sono quasi più immigrati clandestini che evasori delle tasse. Ma lei aggiunge anche: «Prima gli italiani erano molto prolifici e, se ora non lo sono più tanto, bene, vuol dire che staremo meglio e ci sarà più lavoro per tutti, soprattutto per il Sud che ha bisogno di molto aiuto. Che la smetta la televisione di dire che gli extracomunitari sono prolifici. Salviamo l'Italia». Purtroppo, gentile signora Ferrerò, non basta non dare una notizia perché un dato fatto non avvenga. E se l'Italia non volesse essere salvata? Oreste del Buono E se l'Italia non volesse essere salvata?

Persone citate: Del Buono, Gentile Signora Ferrerò