A Nablus la fabbrica della morte
Trovati ordigni pronti per le stragi annunciate dagli ultra, trenta militanti arrestati Trovati ordigni pronti per le stragi annunciate dagli ultra, trenta militanti arrestati A Nablus la fabbrica della morte Lo Shin Bet sventa 4 attentati di Hamas in Israele TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Lo Shin Bet - il Servizio di sicurezza interno israeliano - ha assestato un duro colpo agli integralisti islamici di Hamas riuscendo a catturare nei giorni scorsi una parte importante del suo braccio armato, Ezzedin al-Qassam, e a ricostruire in tutte le loro fasi i due recenti attentati-suicidi, quello di Tel Aviv (24 luglio) e quello di Gerusalemme (21 agosto). Almeno quattro stragi sono state così sventate - ha affermato il capo dello Shin Bet in una drammatica conferenza stampa - ma la lotta non è finita: trenta militanti islamici sono stati catturati, ma all'appello mancano ancora le pedine più importanti: l'ingegnere Yihia Ayash (virtuoso confezionatore di autobombe e di ordigni miniaturizzati, che si nasconde a Gaza) ed Ezzedin Sheikh Halil, il nuovo astro del terrorismo islamico, che vive a Damasco. Hamas è sotto pressione anche a Gaza, dove i servizi segreti del generale Mussa Arafat hanno avuto ordine di mettere le mani su Ayash, che dispone di documenti falsi e che si è sottoposto a plastica facciale. Ieri un attivista di Ezzedin al-Qassam ha cercato di compiere una strage di coloni presso l'insediamento ebraico di Netzarim, ma è stato fermato all'ultimo minuto dagli agenti palestinesi mentre già aveva indossato un corpetto esplosivo. Dagli «Allievi di Yihia Ayash» gli spavaldi autori della strage di Gerusalemme - lo Shin Bet ha appreso che pur vivendo in clandestinità a Gaza Ingegnere palestinese ha addestrato due palestinesi per sei settimane alla confezione di ordigni: i loro nomi sono Abdel Nasser Issa e Hatem Ismail. Sono stati catturati sabato ma hanno tenuto duro e non hanno rivelato l'imminenza dell'attentato di Gerusalemme. Tornati a Nablus (Cisgiordania) dal corso di aggiornamento a Gaza, i due avevano creato un laboratorio al terzo piano di una casa di cinque piani: era la fabbrica della morte di Hamas, dove gli uomini dello Shin Bet hanno trovato tre ordigni pronti per l'uso e un quarto destinato a un'autobomba. Negli scaffali c'erano anche i piani del rapimento di un soldato e due videocassette con gli estremi messaggi di Labib Anwar Azem (il kamikaze di Tel Aviv) e di Sufian Jabarin Sabbih (quello di Gerusalemme). Issa, si è appreso, era a Tel Aviv il giorno dell'attentato: fu lui ad accompagnare Azem fino alla fermata dell'autobus che di lì a poco sarebbe saltato in aria. Sabbih non conosceva invece i suoi mandanti: ha ricevuto l'ordigno da Muhi Sharif, un palestinese ancora ricercato in tutta la Cisgiordania. Ripercorrendo a ritroso l'itinerario delle bombe, gli agenti dello Shin Bet hanno constatato che il laboratorio di Nablus riceveva sporadici messaggi dalla «centrale» di Gaza (Ayash), che a sua volta era in comunicazione con il cervello operativo di Ezzedin al-Qassam: Ezzedin Sheikh Halil, l'uomo di Damasco. Più preoccupante ancora la constatazione che, una volta imparato a confezionare ordigni, gli uomini di Nablus hanno cominciato a disseminare bombe in totale autonomia, senza più coordinarne i tempi e gli obiettivi con i loro superiori. Hamas, sembra di capire, addestra cellule di professionisti della morte, che poi sono abbandonate sul terreno ed agiscono a sorpresa. Nella conferenza stampa il capo dello Shin Bet ha chiarito che il brillante successo dei suoi uomini si deve in misura considerevole alle tecniche di interrogatorio utilizzate: tecniche che (pur non considerate come «torture» dalle autorità israeliane) fanno storcere il naso al consigliere legale del governo. «A me basta sapere che i miei uomini hanno sventato quattro nuove stragi di israeliani», ha commentato il capo dello Shin Bet. Lo Shin Bet ha vinto una battaglia, non la guerra. Ancora martedì il capo di Stato Maggiore generale Amnon Lipkin-Shahak ha avvertito la Knesset che una volta abbandonate le città palestinesi della Cisgiordania, l'intelligence israeliano subirà un duro contraccolpo. Quando, fra pochi mesi, la Cisgiordania sarà parzialmente autonoma, nulla impedirà al laboratorio della morte di Nablus di riprendere le sue attività, in grande stile. Aldo Baquis Braccato l'«ingegnere», l'esperto in autobombe: si scopre che vive a Gaza sotto falso nome Arafat promette: lo prenderò Lavoratori palestinesi tenuti sotto controllo da una guardia di frontiera israeliana Hamas si trova sotto pressione anche a Gaza dove i servizi segreti di Arafat (nella foto) hanno avuto ordine di mettere le mani su Ayash
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