Nell'occhio una retina elettronica?

Nell'occhio una retina elettronica? Nell'occhio una retina elettronica? | NSERIRE nella profondità I dell'occhio una minuscola I telecamera con il compito di registrare le immagini che la retina non è più in grado di percepire, e far sì che tali immagini siano poi trasmesse lungo le normali vie nervose ai centri visivi cerebrali, è la straordinaria impresa sperimentale (per ora soltanto tale: sottolineiamolo per non destare illusioni) compiuta da Joseph F. Rizzo e comunicata al recente decimo Congresso della Società europea di oftalmologia. Rizzo, giovane italo-americano, lavora alla Harvard medicai school di Boston con altri ricercatori del famoso Mit (Massachusetts institute of technology), e chi si intende di queste cose sa che non c'è nulla di meglio al mondo di Harvard e del Mit per la biologia. Questa tecnica è uno dei segnali dell'avvenire al quale andiamo incontro, l'accoppiamento dell'«ingegneria» (non si parla forse già dell'ingegneria genetica?) alla medicina. Denominata Retinal implant project, ha già dato risultati soddisfacenti per quanto riguarda le manovre chirurgiche e la biocompatibilità dello strumento introdotto nell'occhio. Il quale strumento sostituirebbe le difettose cellule retiniche fotosensibili, o fotorecettori, i coni ed i bastoncelli, e stimolerebbe le cellule gangliari, ossia le cellule nervose situate negli strati più profondi della retina, le cui fibre vanno a costituire il nervo ottico che conduce la stimolazione al cervello. Negli animali da esperimento si è constatato che in effetti ciò avviene. La Società europea di oftalmologia ha conferito a Rizzo un premio speciale a riconoscimento del suo pionieristico lavoro. L'importanza del Retinal implant project sta nel fatto che si tratta di un tentativo di terapia di certe malattie degenerative della retina (la membrana luminosa come la chiamava Helmholtz) per le quali vi sono limitate o talora nulle possibilità di cura. Pensiamo in particolare alla degenerazione senile di natura arteriosclerotica, e ad altre degenerazioni insorgenti spesso senza cause apparenti. L'impianto retinico, sostituentesi in un certo senso alle cellule, insomma la retina artificiale se così vogliamo chiamarla, potrebbe risolvere questi problemi. [u. d. aich.]

Persone citate: Helmholtz, Joseph F. Rizzo, Rizzo

Luoghi citati: Boston, Massachusetts