Niente rimborsi per la grandine

Niente rimborsi per la grandine Comunicato della Regione: il maltempo dei giorni scorsi non è ancora calamità naturale Niente rimborsi per la grandine «I contadini hanno la possibilità di assicurarsi Chi non lo fa, si assume tutti i rischi di impresa» DOPO IL DISASTRO ON sei assicurato? Niente rimborso dei danni»: è quanto si sono sentiti dire gli agricoltori (del Cunecse, del Vercellese, della zona dell'Erbaluce di Caluso) che si sono rivolti alla Regione dopo la grandinala che nei giorni scorsi ha devastato colture e vigneti delle loro zone. «E' la legge», spiegano i funzionari dell'assessorato di corso Stati Uniti 21. «A meno che - precisano - sia riconosciuta la calamita naturale». Uno «status» che la giunta di Piazza Castello valuterà entro la prossima settimana, appena l'assessore Giovanni Bodo ed i suoi collaboratori avranno sul tavolo tutti i dati raccolti dagli uffici che hanno anche il compito di delimitare le fasce colpite dal maltempo. Intanto, però, piccoli e medi coltivatori si sono fatti avanti, hanno chiesto lumi sulla possibilità di ottenere contributi a fronte del lavoro di una stagione spazzato in poche ore dalla grandine. lì la Regione ha diffuso una nota per chiarire: il risarcimento lo può ottenere sol- tanto chi ha stipulato un contratto di assicurazione tramite i Consorzi di difesa. Dice l'assessore Bodo: «Lo stabilisce una legge del febbraio 1992, la numero 185, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo successivo che tratta della "Nuova disciplina del Fondo di solidarietà nazionale". Quel testo 112 articoli) prevede tra l'altro agevolazioni, tra cui un contributo del 50 pe cento sul costo della polizza versato dall'agricoltore». Naturalmente non ci sono obblighi. Ma, osservano in Regione, «chi non si assicura presso le compagnie autorizzate ad esercitare nei "ramo grandi¬ ne", deve considerare la propria attività a rischio d'impresa». Ossia, se grandina subisce e paga in proprio. Il che non accade per i disastri provocati da pioggia o da «gelate» fuori stagione. In (mesti casi c'e l'indennizzo. Perché? «E' scritto nella legge dello Stato, non della Regione». Ma c'è di più: l'assesso- rato all'Agrricoltura, dopo aver fatto l'indagine sui danni e stabilito che ci sono i requisiti per lo stato di calamità naturale, manda l'incartamento al ministero. Sarà poi Roma a inviare i soldi che Torino si limiterà a distribuire. Giuseppe Sangiorgio g| Molti speravano che, attraverso lo Stato, potessero arrivare soldi per le zone colpite dalla disastrosa grandinata dei giorni scorsi (nella foto la situazione a Caluso a poche ore dalla tempesta di chicchi). Per ora non è cosi, anche se non si può escludere che lo stato di calamità naturale venga dichiarato la prossima settimana

Persone citate: Giovanni Bodo, Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Caluso, Roma, Torino