«Ho comprato un treno all'amianto»

Imprenditore veneziano, con le tre carrozze voleva aprire un ristorante Imprenditore veneziano, con le tre carrozze voleva aprire un ristorante «Ho comprato un treno all'amianto» E fa causa alle Ferrovie Tre vagoni ferroviari, costo complessivo, 17 milioni e mezzo. Sergio Tolfa, imprenditore veneziano, con quelle tre carrozze acquistate «al prezzo del ferro vecchio» dalle Ferrovie dello Stato ci voleva fare un ristorante. «E invece ho scoperto che sono coibentate con amianto, quindi inutilizzabili». Ieri il signor Tolfa ha presentato una denuncia all'ufficio del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, in cui racconta la storia del suo ristorante mancato, e della beffa all'amianto di cui si sente vittima. «Ho stipulato il contratto con le Ferrovie nell'ottobre del '94. Tre carrozze "demolenti", cioè non più utilizzabili; la mia intenzione era di parcheggiarle a Novello, in provincia di Cuneo, e di aprirci un ristorante che doveva chiamarsi "Trans Langhe Express". Il mio socio ed io abbiamo trovato il terreno, ottenuto le autorizzazioni del Comune, costituito la società. A me è toccato di reperire le carrozze, ma qui sono cominciate le mie disavventure con le Ferrovie». Sul contratto preliminare sta scritto in bella evidenza «Oggetto: proposta di vendita di rotabile radiati. Rotabili privi di amianto». Nel frattempo, scoppia lo scandalo dei treni all'amianto: «Ma io ero tranquillo: il contratto parlava chiaro, ero sicuro di quello che avevo comprato». Quando finalmente Tolfa decide di ritirare le carrozze che fanno al caso suo, si accorge che nel frattempo sono state sigillate, e che recano la targhetta di segnalazione «Attenzione: contiene amianto». Che fare? «Ero furibondo. Oltretutto avevo già acquistato un locomotore, e una stupenda carrozza-ristorante della società Wagon Lits, completa di cucine di acciaio inossidabile, che mi e costata 90 milioni. Insomma, avevo tutto pronto, se non fosse che mi mancavano materialmente quelle tre carrozze, per complessivi 120 posti». Che fine hanno fatto i vagoni? «Uno è alla stazione di Livorno Calambrone, l'altro a Novara, il terzo a Mondovi. Li avevo scelti con grande cura, perche li cercavo con certe caratteristiche: ad esempio, mi serviva un "centoporte", vagone che risale al 1933, e un "postale", dove volevo mettere la dispensa e il forno per la pizzeria. Insomma, li ho cercati per tutta Italia, visitando una stazione dopo l'altra, alla fine li ho trovati, e invece di poter finalmente! aprire bottega, mi ritrovo in questo guaio». Le Ferrovie hanno sospeso la consegna. «Mi dissero che la numero "5083 9318 235.9" era stata blindata per sbaglio. Ma chi si fida? Io ho chiesto l'intervento dell'Usi di Mondovi». E le altre due? «In un primo tempo mi avevano assicurato che, anche se sigillate, non contenevano amianto. Ultimamente pero mi hanno detto che non sono pivi disponibili perche contengono amianto». Ma allora, questo amianto c'è o no? «E chi lo sa? In ogni caso, prima di trovare quelle che ho poi comprato, no ho ispezionate circa quaranta. Erano aperte, mi garantivano che erano sicure, io le ho visitate senza prendere precauzióni. Adesso scopro che sono coibentate. E se le avessi ritirate? Mi sarei esposto al rischio, e avrei esposto anche i miei futuri clienti, e il personali! dèi ristorante». Della vicenda si occuperà la procura. E il «Trans Langhe Express» resterà a livello di progetto: «Ho fatto lare persino il modellino in scala, del mio ristorante, l'idea era cosi carina...». Brunella Giovara l'imprcnditot e veneziano Sergio Tolfa c- i vagoni che avrebbe voluto adibire ad originale ristorante

Persone citate: Brunella Giovara, Raffaele Guariniello, Sergio Tolfa

Luoghi citati: Cuneo, Italia, Livorno, Novara, Novello