Bussola l'amarcord fa scintille di Marinella Venegoni

Festa e associazione in ricordo di Bernardini morto due anni fa Festa e associazione in ricordo di Bernardini morto due anni fa Bussola, l'amarcord fa scintille Paoli: la prima volta facemmo a botte TORRE DEL LAGO DAL NOSTRO INVIATO Qualcosa vorrà pur dire l'aria di vita che scoppietta nei dintorni della celebrazione di Sergio Bernardini, leggendario patron della Bussola scomparso due anni fa, il 3 ottobre '93, a 68 anni, in un incidente d'auto ad Asti. I figli Guido e Mario hanno voluto intitolargli un'Associazione che premi talenti «nuovi, originali e qualificanti»; e il debutto di quest'associazione, l'altra sera al teatro pucciniano, è avvenuto con uno show scintillante che aveva tutto meno che le malinconie della commemorazione. Aspettavano forse anche Gassman, i tremila spettatori paganti della serata, ripresa dal nuovo «Terzo polo tv». Telemontecarlo e Videomusic manderanno in onda rispettivamente una differita e uno speciale dello show: Cecchi Cori e toscano, poteva sottrarsi? Gassman comunque non è venuto, i suoi ricordi sono rimasti affidati agli spezzoni di tv che hanno costellato la celebrazione. E non s'è visto neanche l'oggetto ili culto Mina, «la donna che nella vita ho amato di più, con la mia Bruna, mia moglie», diceva dai maxischermi Bernardini. Celentano s'è fatto vivo per telefono, con la figlia Rosila presentatrice beila e sempre un po' deliziosamente imbranata; Adriano s'è ricordato di quando arrivò alla Bussola nei Cinquanta con i jeans strappati e il Patron, offrendogli un lavoro, pensava di farne un cameriere piuttosto che un cantante. Ha telefonato anche Arbore, dalla Sicilia: verrà l'anno prossimo, visto che la celebrazione è destinata a durare. Renato Zero invece era li in carne ed ossa, con i Sorcini che lo adoravano rumorosamente dalla platea. E' stato l'unico, Zero, a schiacciare il pedale della tristezza: al Patron ha fatto una telefonata in cielo, scelta forse azzardata rispello allo stile complessivo della serata, ina c'è da capire. A Bussolado- mani, a metà dei Settanta, proprio Bernardini lo aveva consacrato divo. Adorno di piume, Renatino aveva esordito così: «Sergio mi ha detto: "Vai via che sei una checca! E adesso io... mi vendo"» e giù con la canzone che sarebbe diventata uno dei suoi primi successi. L'altra big star della serata, Gino Paoli, ha raccontato invece come la sua amicizia con Bernardini fosse cominciata nel '61 con una scazzottata: «Noschese aveva messo zizzania e avevamo fatto a botte. Poi mandai da lui l'autista: "Digli che non si può fare a botte". L'autista tomo: "Sergio è di là che piange". E' stato uno dei pochi a fare questo mestiere per passione, credo non ce ne siano più: prendeva quelli che gli piacevano a costo di rimetterci. Nel '65 chiamò Ray Charles e gli diede 18 milioni: quello s'impietosì e gli fece anche una matinée, per impedire che andasse in rovina. Ebbe un unico, grande cruccio: non essere inai riuscito ad avere Frank Sinatra alla Bussola». Amarcord obbligatorio, «adesso che la Bussola è diventata una balera e in Versilia non succede più niente», come spiegano da queste parti. Amarcord però sorridente, e perfino un poco polemico nelle motivazioni dei premi, emartro, dedicati ognuno ad un settore dello spettacolo nel quale si cimentò il talento multiforme di Sergio Bernardini: per la tv, Fabio Fazio, che ha letto il lesto di «Lettera ad un amico» di Dalla imitando nella pri ma parte Bertinotti e nella seconda («Sarà tre volte Natale / e festa tutto l'anno»! Berlusconi. «Ti abbiamo premiato perché sci intelligente», ha tagliato corto Paoli. Per la musica, incoronali i «Neri per Caso» ridotti a tre dall'influenza di Diego e dal fatto che Ciro e Mario sono all'ospedale militare, pronti per la leva. Motivazione del premio: «Cantano davvero, senza imitare Londra o New York». Per il teatro, ecco la bravissima Laura Baccarini: «Ha saputo imporsi in un'epoca in cui la iv esige artisti improvvisati e senza storia». All'ultimo premialo, Antonio Albanese, Gaber ha consiglialo: «Vai quand'ó giusto in tv, e non finire sulle copertine dei giornali nudo con il "gratta e vinci"». Marinella Venegoni 11 ricordo degli amici: Ray Charles s'impietosì e fece una matinée ma lui sognava Sinatra Gino Paoli con lui c'erano Renato Zero Arbore ha chiamato dalla Sicilia Celentano (telefono) e Albanese (sopra)

Luoghi citati: Asti, Londra, New York, Sicilia