Lager, l'ora del bluff

Lager, l'ora del bluff IL CASO. Come Kosinski, ma dalla parte degli aguzzini: smascherata una scrittrice australiana Lager, l'ora del bluff // padre nazista? Inventato per avere successo ELONDRA N nuovo caso Kosinski in Australia. Una giovane scrittrice australiana ha conquistato il jet-set letterario grazie alla sua immagine, poi rivelatasi falsa, di immigrata ucraina, figlia di poveri analfabeti. Si faceva chiamare Helen Demidenko, è nata 24 anni fa a Brisbane e fino a oggi il suo nome valeva oro: il suo primo romanzo, The Hand That Signed The Paper (La mano che firmò il documento), in pochi mesi è giunto alla quinta ristampa. Ma l'altro giorno il suo ex preside l'ha smascherata: quelle origini slave e proletarie, ha rivelato, sono una burla. La mamma della scrittrice è stata costretta a confessare: «Siamo immigrati inglesi, dobbiamo essere sinceri su questo». Helen Demidenko era dunque soltanto lo pseudonimo di Helen Darville, fanciulla prodigio che aveva conquistato la versione australiana del prestigioso inglese Premio Booker, il Miles Franklin Award, con un romanzo ambientato nel campo di sterminio di Treblinka. Il libro infatti affronta il ruolo di un ucraino nei crimini di guerra contro gli ebrei. L'autrice aveva detto che era basato sulla storia della sua famiglia. Un caso che ricalca quello di Jerzy Kosinski (famoso per il romanzo Oltre il giardino da cui era stato tratto il film con Peter Sellers) il quale aveva alimentato la credenza che il suo romanzo L'uccello dipinto fosse in realtà la cruda autobiografia di un ragazzo polacco all'epoca della guerra: smascherato, lasciò di sasso molti tra i quali Wiesel, il quale nel 1991, all'epoca del suicidio di Kosinski, scrisse sul New York Times: «Quando lui mi disse che era un'autobiografia, stracciai la recensione che avevo già preparato e ne scrissi una mille volte migliore». E' proprio quello che oggi insinua un critico australiano a proposito della Darville: «Può darsi che la sua identità etnica esotica o la sua gioventù o il suo sesso abbiano influito più del dovuto». I giudici del Miles Franklin Award, con un apprezzamento critico che adesso suona ironico, avevano detto che l'opera della «Demidenko» denotava «potente immaginazione letteraria». Mica solo letteraria, poiché la scrittrice, figlia di medioborghesi colti, aveva fabbricato una specie di quello che Freud chiamava «romanzo familiare», ma all'inverso: anziché inventarsi origini dorate, con la complicità dei parenti si era spinta a dire che il padre era un tassista che sarebbe stato arruolato nelle SS se non fosse stato per i suoi piedi piatti. Il romanzo aveva anche attirato sulla testa dell'autrice insulti e minacce di morte: in Australia si moltiplicavano i dibattiti intorno al suo presunto antisemitismo e alle molte inesattezze storiche. Ora la bionda Darville si è data alla macchia nell'attesa che la bufera passi. Ma quando riemergerà, sicuramente si sentirà porre una domanda. Kosinski aveva tratto ispirazione dalle memorie dei bambini ebrei all'epoca dell'Olocausto; da dove ha derivato lei la sua? Dai manuali di storia? Altri illustri casi di pseudologia punteggiano la memorialisti- ca e la letteratura. Benvenuto Cellini amava ingigantire i fatti, Guido Gozzano probabilmente trasse larga parte dei resoconti sul suo viaggio in India dalla biblioteca che si era portato appresso. Per non dire dell'astuto Lorenzo Da Ponte, il librettista delle Nozze di Figaro di Mozart, che diede una bella mano di luci¬ do alle proprie gesta inventando per sé imprese erotiche mai compiute. Anche Carlo Goldoni non esitò a truccare il racconto della propria esistenza errante. Helen Darville, nelle parole della mamma, è sempre stata una ragazza solitaria, con problemi di dislessia, creava storie per fuggire dalla realtà. «E' stata un'audace operazione di marketing - minimizza il fratello -. Sarà un piccolo colpo per la sua credibilità, ma il libro resta in piedi da solo». Come i giovani protagonisti di due film recenti, Piincess Caraboo e Don Juan DeMarco, la «Demidenko» ha inventato per sé origini esotiche; diversamente da loro, non le ha scelte romantiche, ma crude e controverse. Quali migliori credenziali per una scrittrice di fiction? Maria Chiara Bonazzi I forni crematori del campo di sterminio di Treblinka dove è ambientato il romanzo di Helen Darville Lo scrittore americano Jerzy Kosinski si era inventato una infanzia drammatica in Polonia nel romanzo «L'uccello dipinto»

Luoghi citati: Australia, Brisbane, India, Polonia