E' algerino il killer di Saint-Michel

Preso in Svezia, lo ha identificato un agente che era con lui sul metrò il giorno della bomba Preso in Svezia, lo ha identificato un agente che era con lui sul metrò il giorno della bomba E' algerino il killer di Saint-Michel Parigi in stato d'assedio PARIGI. Dopo lunghe settimane di buio, o almeno di silenzio, gli inquirenti francesi hanno dato una sterzata all'inchiesta sulla strage di Saint-Michel: Abdelkrim Deneche, l'algerino arrestato l'altroieri dalla polizia svedese, è ufficialmente sospettato di «omicidio e complicità in omicidio» nell'ambito dell'attentato al metrò parigino del 25 luglio, in cui morirono sette persone e altre 86 rimasero ferite. Deneche, nome di battaglia Abdessabour, sarebbe uno dei capi in Europa del Gruppo islamico armato (Già), ala estrema del terrorismo integralista algerino. Risiedeva da diversi anni in Svezia, dove ha fondato un bollettino clandestino del Già, «el-Ansar», che in prima pagina, qualche giorno dopo l'attentato di Saint-Michel, diede notizia della strage con accenti da proclama. La testimonianza decisiva, che ha convinto il giudice anti-terrorismo Jean-Francois Ricard, attualmente in Svezia in attesa di interrogare l'accusato, a stringere i tempi, è stata quella di un gendarme bretone. Questi era in permesso, il 25 luglio, e del tutto casualmente si trovò in metropolitana 20 minuti prima dell'esplosione. Salì alla «Gare du Nord», due fermate prima di Saint-Michel, e notò di fronte a sé - seduto dove poi sarebbe esplosa la bomba - «un uomo di tipo maghrebino, dal comportamento febbrile». Il gendarme lo ha in seguito riconosciuto e identificato: era Abdelkrim Deneche. Che qualcosa stesse per accadere era nell'aria, tanto che dopo l'annuncio dell'arresto di Deneche il ministro della Giustizia francese, Jacques Toubon, si è lamentato per le fughe di notizie. Toubon ha anche ricordato, nell'occasione, che «la Francia auspica la democrazia in Algeria». Gli ha fatto eco il ministro degli Interni, JeanLouis Debré, che ha avvertito che «l'inchiesta sarà lunga ma raggiungerà il suo scopo», incoraggiando i francesi a non farsi prendere dalla paura. Proprio quello della psicosi dell'attentato è diventato il tema del giorno, con un comportamento-modello da parte della stragrande maggioranza dei cittadini, che collaborano con le forze dell'ordine nonostante il visibile e serpeggiante nervosismo, con centinaia di allarmi ingiustificati per pacchi e valigie abbandonate e con il dilagare dei maniaci che annunciano imminenti esplosioni e che spesso vengono arrestati. Ieri c'è stato un falso allarme persino a Lourdes, dove due valigie erano state abbandonate nel bar «L'arrouza», in pieno centro. Una telefonata anonima che annunciava un'esplosione ha fatto il resto: sgombero, panico e artificieri che fanno sai- tare le due valigie dove c'erano solo vestiti usati e arnesi da pittore. A Parigi non si può pivi prendere il treno «al volo», bisogna comunque avere il biglietto per accedere ai binari. E nel metrò si ha una probabilità su sette di essere perquisiti. I cestini della carta straccia sono stati sigillati, sia quelli dentro le stazioni del metrò sia quelli nel centro di Parigi. Gli Chanips-Elysées sono stranamente invasi di carta straccia, nonostante la buona volontà dei parigini. Malgrado la tensione, evidente in tutti i luoghi pubblici dove il minimo pacchetto abbandonato suscita allarme e dove il minimo rumore sospetto - qualcosa che cade - fa sobbalzare tutti per lo spavento, Parigi è ancora piena di turisti, che si prestano volentieri a perquisizioni e controlli. Ieri due italiani sono stati ripresi da diversi telegiornali mentre venivano multati di 750 franchi (250 mila lire) per aver lasciato le valigie nell'atrio di una stazione ed essersi allontanati per andare a comprare qualcosa. I controlli ai bagagli, divenuti molto frequenti nel metro, sono accolti con grande comprensione da tutti, anche se comportano ritardi nelle partenze o negli arrivi dei treni. Dalle stazioni è pressoché scomparsa tutta la popolazione di senzatetto, clochard e musicisti ambulanti che vi soggiorna abitualmente. Sono stati chiusi, fino a nuovo ordine, i depositi automatici di bagagli, mentre per lasciare in deposito la valigia dai responsabili del servizio manuale c'è ormai bisogno di un documento di identità. lAnsal Allarme a Lourdes (ìli artificieri fanno saltare due valigie abbandonate Ma dentro cerano soltanto vestiti Perquisizioni a Parigi davanti al Tgv e qui accanto l'ombra dell'algerino arrestalo un Svezia e vietato riprendere gli indagati) ifoio Muniti

Persone citate: Abdelkrim Deneche, Francois, Jacques Toubon, Ricard, Toubon