«Noi tedeschi diventeremo gendarmi verdi del mondo»

«Noi tedeschi diventeremo gendarmi verdi del mondo» «Noi tedeschi diventeremo gendarmi verdi del mondo» ECOLOGICA BONN NOSTRO SERVIZIO I sintomi ci sono tutti e adesso è anche semi-ufficiale: l'esperto di futurologia e «trend» Matthias Horx ha predetto alla Germania per i prossimi dieci anni un futuro da «poliziotto ecologico del mondo». Se gli americani sono stati finora, e in parte continuano ad essere, i poliziotti del mondo in caso di conflitti irrisolti, la Germania si sta trasformando nella nazione che diventerà la coscienza ecologica del mondo. Il boicottaggio contro la Shell per protestare contro l'affondamento in mare della piattaforma «Brent Spar» è partito dalla Germania. La protesta si è diffusa come una miccia accesa, non provocata dai media ma spontanea. Tanto è vero che la «Bild», il giornale popolare per eccellenza e termometro perfetto della realtà tedesca, ha rimediato all'errore iniziale di non avere dato risalto alla notizia, trasformando poi gli uomini di Greenpeace in eroi del mondo moderno. La rapidità con cui l'automobilista tedesco ha boicottato le stazioni di servizio della Shell (che mai avrebbe cambiato la sua posizione se non sotto il peso di una massa di 80 milioni di consumatori infuriati) è stata stupefacente. Per la Francia di Chirac non si è ancora giunti a tanto. Ma le proteste contro gli esperimenti atomici sono appena iniziate e si può stare tranquilli, conoscendo la perseveranza dei tedeschi, che andranno avanti ancora a lungo. La mania verde si è diffusa in tutta la Germania. Per i tedeschi «pensare verde» è ormai più di una moda o di un partito politico, è appunto un modo di pensare che sta diventando un elemento naturale della vita di tutti i giorni, come andare a dormire la sera o lavarsi i denti la mattina. Le parole «Umwelt» (ambiente) o «Oekologisch» (ecologico) sono ripetute in continuazione e nei contesti più disparati. La raccolta differenziata dei rifiuti è ormai un semplice gesto quotidiano. Mai verrebbe in mente di buttare via il vetro, i giornali vecchi o la plastica se non negli appositi sistemi di riciclaggio. Ai passaggi a livello il guidatore spegne il motore, senza riflettere: il comportamento ecologico è automatico. Numerose imprese esibiscono volontariamente un «bilancio ecologico», calcolando cioè quanto una certa produzione costa in termini di danni all'ambiente. Tutti stanno più attenti e gli effetti si vedono: i pesci sono tornati a nuotare nel Beno. All'ecologia si sono convertiti grandi e piccini. Il cancelliere Kohl ha proposto quest'estate di creare un'organizzazione delle Nazioni Unite per l'ambiente. «Semolti e autorevoli scienziati pensano che manchino pochi minuti alla mezzanotte del disastro ecologico - ha detto Kohl, che a marzo ha ospitato a Berlino la seconda Conferenza mondiale sull'ambiente - dobbiamo agire subito». Un nutrito elenco di politici di tutti i partiti, ma anche personaggi dello sport, dello spettacolo e della televisione ha recentemente proposto di candidare Greenpeace al premio Nobel per la Pace. Michael Mueller, portavoce socialdemocratico, spiega perché: «Mostrano coraggio, creatività e responsabilità per il mondo in cui viviamo». Aggiunge il verde Wolfgang Schmitt: «Senza un ambiente intatto non c'è futuro. I bambini lo sanno, e per loro quelli di Greenpeace sono già da tempo degli eroi». Germania, paladino verde del mondo? Le premesse ci sono tutte. Il futurologo Horx dopo la Shell e la Francia prevede un «fuoco di artificio di proteste ecologiche», e ha consigliato alle imprese di cui e consulente di dotare i prodotti dell'effetto «MoralePlus», cioè chiarire al consumato¬ re che l'articolo viene fabbricato con il massimo rispetto dell'ambiente. Il grande successo verde, spiega, è dovuto al fatto che «le proteste contro la Shell o contro Chirac riducono il senso di impotenza che si prova invece nei confronti di situazioni complicate come quella in Bosnia». E' d'accordo il politologo dell'Università di Giessen Dieter Eissel: «I temi di Greenpeace sono di facile identificazione: è semplice distinguere il nero dal bianco». Il movimento di protesta pacifista invece si è affievolito notevolmente in Germania dopo la caduta del Muro. Non è facile capire quali sono i «buoni» e i «cattivi», per esempio nell'ex Jugoslavia. Diverso è per Greenpeace e per il futuro del pianeta. Francesca Predazzi Il boicottaggio della Shell l'ultima prova generale La polizia usa idranti per disperdere dimostranti ecologisti contro i trasporti «Castor» Nella foto piccola, Kohl

Luoghi citati: Berlino, Francia, Germania, Jugoslavia