«i 10 miliardi? Non ci sono» di Marco Marelli

32, i soldi sul libretto di Antonella Pepe esistono solo sulla carta, ma spuntano nuovi sospetti «110 miliardi? Non ci sono» Signora in giallo, cresce il mistero I dieci miliardi del conto «Sconfinamento» aperto dalla «signora in giallo» all'Istituto Bancario San Paolo? Mai esistiti. Il libretto sequestrato dalla Guardia di Finanza alla frontiera con la Svizzera? Palesemente contraffatto, e ufficialmente smarrito. La storia dell'ex segretaria di via delle Pervinche 44/c è sempre più intricata. Anche perché di miliardi, a sorpresa, ne sono saltati fuori altri dieci. Tanto da far pensare che la donna sia al centro di un grande traffico intemazionale di valuta. Dieci miliardi e diecimila lire, c'era scritto sul libretto di risparmio «categoria 12» saltato fuori giovedì dalla borsetta di Antonella Pepe, di 41 anni, alla dogana di Maslianico (Como). Non si tratta di un libretto al portatore: è un semplice documentodi deposito intestato all?, donna e rilasciato nell'ottobre '92 dall'agenzia 28 del San Paolo di corso Toscana 133/a. Su quelle cifre ha avviato i primi accertamenti il colonnello Sandro Boccia, comandante del III Gruppo «Como frontiera» della Guardia di Finanza. Ieri si sono mossi i colleghi di Torino: i militari del Nucleo di polizia tributaria coordinati dal maggiore Angelo Zanni. Risultato: sembra che sul conto aperto alla filiale di corso Toscana siano transitate sempre cifre «normali». Uno, due, al massimo cinque milioni. Quello sequestrato ad Aito- nella Pepe alla dogana è un libretto truccato. Qualcuno ha aggiunto, con una comune macchina per scrivere, il nome di fantasia («Sconfinamento»), e un bel po' di zeri. Chi è stato? Mistero. Doveva servire per una truffa? Impossibile saperlo. Certo è che la «signora in giallo» aveva denunciato ai carabinieri lo smarrimento del libretto nel marzo '95. E non ha mai dichiarato di averlo «casualmente ritrovato», come ha spiegato alla frontiera. Dove ha detto e ripetuto: «Me ne sono dimenticata». E «forse, con quegli zeri, volevano farmi uno scherzo». Ma chi è, realmente, Antonella Pepe? E che mestiere fanno, in verità, lei e il marito Severino Guiotto? Ufficialmente, sono entrambi disoccupati. Nulla risulta interrogando i terminali della Camera di Commercio: non hanno quote societarie, nessuna attività apparente. Nessun precedente penale salta fuori a carico loro, né dei par jnti. Ma i 17 fogli sequestrati dai finanzieri al valico con la Svizzera fanno immaginare movimenti di denaro da capogiro. Sono estratti conto e appunti: una quarantina di nomi e cognomi, con accanto le cifre di depositi bancari e gli interessi maturati. Gli istituti di riferimento sono due: la Sbs (Società Banche Svizzere) di Lugano, e la Bsi (Banca della Svizzera italiana) di Chiasso. C'è chi risulterebbe possedere Oltralpe un miliardo, chi settecento milioni. Chi trecento, e chi soltanto dieci. Gente di Torino, ma anche liguri, oltreché di altre zone del Piemonte. Sarebbe saltato fuori anche il nome di un altro inquilino di via delle Pervinche 44/c. Poi ci sono le tracce di un mandatario luganese, quello con cui la signora Pepe aveva appuntamento giovedì. E si parla di movimenti su filiali di altre banche torinesi. Un giro di centinaia di migliaia di franchi svizzeri, e una storia sempre più intricata. La signora in giallo investiva i risparmi di altri, agendo come una finanziaria intemazionale? Una che ha parecchi debiti alle Vallette, che abita in sessanta metri quadri al quarto piano di un palazzone Iacp, che ha avuto un sacco di protesti? Che viaggia su quella Uno scassata, ed è stata costretta a rinviare spesso persino il pagamento della donna cui affidava la custodia dei bambini? E i soldi che ora salterebbero fuori nel Canton Ticino esistono davvero? Ieri nessuno ha rilasciato dichiarazioni ufficiali: soltanto uno scarno «stiamo indagando» dei finanzieri. E un secco «no comment» del San Paolo. E poi il silenzio di lei, la signora in giallo, chiusa da giorni in un mutismo totale. Barricata in casa con il marito e i bambini. A leggere i giornali avidamente, a non perdersi un tigì. A non parlare con nessuno, nemmeno con i vicini. E a preparare, con l'assistenra di un legale, una linea difensiva inattaccabile. Giovanna Favro Marco Marelli Sopra Antonella Pepe la signora in giallo. Attorno a lei resta il mistero

Persone citate: Antonella Pepe, Giovanna Favro, Pepe, Sandro Boccia, Severino Guiotto