Siciliano Distrazioni su Croce di Mirella Serri

Una polemica Una polemica Siciliano Distrazioni su Croce 1"» INZO Siciliano numero I.' Uno: domenica 13 agosto 11 ore 11,45. Dopo avermi I l mandato per fax la sua inMA1 traduzione ai Saggi italiani di Giacomo Debenedetti, Siciliano mi ha confermato per telefono il senso del suo scritto: Debenedetti, il critico che tra i primi in Italia, e così acutamente, ha utilizzato la psicanalisi nell'indagine letteraria, ò stato fortemente influenzato da Benedetto Croce, tanto che «ha sposato Croce e Freud», secondo le parole stesse di Siciliano. L'opinione solleva non poche critiche fra gli addetti ai lavori. E viene bocciata da maestri del calibro di Maria Corti e Carlo Dionisotti. Il che forse non fa piacere all'autore. Enzo Siciliano numero Due: su Repubblica del 20 agosto sostiene che avrei fatto bene a telefonargli prima d'innescare una piccola Bosnia letteraria. Distrazioni d'estate? No, Siciliano si è risentito poiché ho scritto (sulla Stampa di sabato 19 agosto) che nella sua prefazione ai Saggi Debenedetti è rappresentato come «un nipotino di Croce, né transfuga, né ribelle». Ma proprio la sua replica su Repubblica non fa che confermare il suo obiettivo di rendere più attuale, di riammodernaro Croce (progetto che da qualche tempo persegue) attribuendogli una figliolanza illustre. Afferma il critico: «Giacomo Debenedetti ha scritto che Croce fu un "padre"... e che l'idea crociana dell'autonomia dell'arte è questione morale e di metodo da non dimenticare». Siciliano tenta quindi di camminare sul filo sottile di una lama: cercando di evitare, da un lato, di dire esplicitamente che Debenedetti è crociano; mentre, dall'altro, crede di individuare, con qualche forzatura, tutti gli insegnamenti e le eredità crociane - e sarebbero molti - presenti nel lavoro di «Giacomino». Discendenza, legame, influenza: Siciliano la chiami come vuole, ma che questa sia la tesi del suo saggio appare inconfutabile E non si preoccupi: una parentela non è mai una colpa, né per i figli, né per i presunti padri. Mirella Serri

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