L'onore perduto di Heinrich Boll

16 IL CASO. A dieci anni dalla morte, la Germania «rimuove» il Premio Nobel L'onore perduto di Heinrich Boll «Ricorda troppo la vecchia Bundesrepublik» BONN sono gli || A una parte ci i I eredi di Heinrich Boll, il 11 figlio René e il nipote L_*^J Viktor, dall'altra lo studioso dell'Università di Wuppertal, Werner Bellmann, incaricato dell'edizione di un'opera omnia di Boll corredata di commenti e biografia. I parenti dello scrittore accusano il professore di «lavorare in modo incompleto», di essere incompetente e poco cooperativo, «vogliamo togliergli l'incarico». Bellmann fa finta di nulla e va in vacanza. «Lo stesso identico litigio dell'estate scorsa», commenta ironica la Frankfurter Allgemeine Zeitung chiedendosi se tanta polvere non venga alzata per fare incrementare le vendite di uno scrittore che in Germania un tempo aveva milioni di lettori, mentre adesso ha perso molto del suo pubblico. «A poco servirà anche la pubblicazione di nuovi inediti», conclude il giornale. Infatti a settembre uscirà presso la casa editrice bòlliana per eccellenza, Kiepenheuer & Witsch di Colonia, un volume di racconti del lascito di Boll, custoditi nell'archivio di Colonia. Ber blasse Hund (Il cane pallido) ò il titolo del libro, tratto da uno dei dieci racconti. E' il secondo libro pubblicato postumo. L'anno scorso uscì Ber Engel schwieg (L'angelo tacque), uno dei primi romanzi dello scrittore tedesco, ambientato nella Colonia del dopoguerra. E' stato accolto con curiosità e amore dal pubblico tedesco. Eppure ormai in Germania si ha l'impressione netta che Boll appartenga al passato. E' lo scrittore della Germania del dopoguerra, della Bundesrepublik di Adenauer (che pure Boll odiava di cuore), di quella Germania centrata sul Reno, tra Bonn e Colonia, per la politica e la cul¬ tura. Una Germania insomma che risale al periodo prima del 1989, prima della riunificazione che sta cambiando il Paese. «La distanza da Boll aumenta sempre di più», commenta nella prefazione a Ber blasse Hund il curatore Heinrich Vormweg. Heinrich Boll è morto dieci anni fa, il 16 luglio 1985, e in questi dieci anni la Germania che lui ha descritto, per la quale eg! (esprimeva quello che avevano vissuto milioni di persone» sta scomparendo. Scompaiono le vittime e i colpevoli della guerra, che fu il tema centrale dell'opera di Boll, scompare la vecchia Bundesrepublik, è scomparso il ruolo dell'intellettuale impegnato che Boll fu sempre nella sua vita. Lui, lo scrittore cattolico che non riusciva a concepire gli orrori della guerra e scrisse dell'ipocrisia della Chiesa in Opinioni di un clown. Il romanziere che attaccava la stampa del gruppo Springer col romanzo L'onore perduto di Kaiharina Blum, che si scagliava contro il mondo falso della politica in Bonne con paesaggio fluviale. «La cultura politica in Germania consiste in dibattiti su Boll», commentava nel 1985 la Frankfurter Allgemeine. Il Boll dei racconti di II cane pallido è lo scrittore agli esordi nei primi anni del dopoguerra. I racconti infatti sono stati essenzialmente scritti tra il 1945 e ili 1947, quando trentenne, reduce dalla guerra, mette su famiglia e, in mezzo alle macerie e ai primi segni del miracolo economico, tenta la carriera dello scrittore animato dalla «forza del suo stesso desiderio di scrivere». In uno dei racconti un bimbo chiede al padre di spiegargli il miracolo economico tedesco: tutto il trucco sta nel fare finta di avere soldi, è la risposta. Anche a Boll nasce un figlio, poi un secondo. Lui vive fumando sigarette e contando due volte ogni marco che spende. Il «giovane autore», scrive Vormweg, «non è uno scrittore agli inizi e neanche un futuro talento, è già uno scrittore di rango». Due racconti sono emblematici nel nuovo medito. Il cane pallido, la storia che dà il titolo al libro e Die Brennenden (Quelli che bruciano), l'unico racconto scritto prima della guerra, nel 1936, quando Boll era appena diciannovenne. La prima è una storia di disperazione, la seconda di speranza. «Non è strano che Boll non abbia trovato nessuno disposto a pubblicargli II cane pallido» scrive nella postfazione Heinrich Vormweg. Come leggere, nella Germania del dopoguerra, la storia di un assassino, che muore ammazzato, di uno studente di teologia che diventa un pluriomicida? I personaggi sono un medico e un cappellano e la morale è di totale disperazione. Completamente antitetica la storia giovanile, Die Brennenden, che inizia con un possibile suicidio e finisce piena di speranza all'ombra di un matrimonio. Si sta dimenticando Boll nella nuova Germania? Da una parte ci sono gli eredi che difendono la sua memoria. Dall'altra capita anche che un giornalista definisca il Premio Nobel tedesco uno scribacchino «privo di talento». E la vicenda è finita in tribunale. Parlando di Heinrich Boll, il Cancelliere socialdemocratico Willi Brandt disse un giorno: «Viene sempre celebrato, e sempre gli sputano addosso». Almeno in questo la situazione non è cambiata. Francesca Predazzi Mentre escono nuovi inediti, gli eredi accusano lo studioso che cura l'«Opera Omnia»: ma secondo i critici è solo un espediente per cercare pubblicità descritto, per la quale eg! (esprimeva quello che avevano vissuto milioni di persone» sta scomparendo. Scompaiono le vittime e i colpevoli della pallidonei priracconLoBONNGrass suo ulRanicstraccsto cano in Grass desca)ComantepattentGrass sta giàti attesettim Heinrich Boll con Solzenicyn. Sotto lo scrittore tedesco visto da Levine