Pugno di ferro sui guerrieri della notte
Pugno di ferro sui guerrieri della notte Uno di loro resterà un anno in carcere. Agli altri sono stati concessi gli arresti domiciliari Pugno di ferro sui guerrieri della notte Dure condanne per i giovani della rissa di Riccione RIMINI NOSTRO SERVIZIO A vederli in tribunale, facce spaurite e occhi alla ricerca dei familiari, non danno certo l'impressione dei «guerrieri della notte». Forse perché sono solo sette, forse perché il luogo è totalmente diverso da un piazzale sul lungomare a due passi da viale Ceccarini. Oppure per quelle sette notti passate in carcere, un'esperienza per gran parte di loro inedita e che non dimenticheranno facilmente. Non sarà una vacanza da ricordare, senza dubbio. Incassano condanne che potremmo definire esemplari, in linea con la richiesta di «fare pulizia» che emerge anche dalla Riviera, dopo la guerriglia della notte di Ferragosto. Lo fanno sotto gli occhi dei familiari, venuti dal Piemonte, dalle Marche, dall'Abruzzo e dalla Toscana per riportarseli a casa. Dove dovranno stare per lunghi mesi, visto che per cinque di loro il pretore Rosario Barone ha deciso una condanna agli arresti domiciliari: Antonello De Luttiis, 19 anni, di Tocco da Casauria (Pescara), Massimiliano Rizzi, 21 anni, di Strona (Biella), Tony Nasuti, 21, di Lanciano (Chieti), dovranno scontare otto mesi per danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale; Christian Palmieri, 19 anni, di Carpi (Modena), condannato a 14 mesi, e Pasquale Inturri, 21 anni, di Matelica (Macerata) a dieci mesi per i medesimi reati. E' andata peggio ad Angelo Ippolito, 25 anni, di Taranto, già conosciuto alle forze dell'ordine, trovato in possesso di 50 grammi di hashish. Lui i dodici mesi e più di condanna dovrà scontarli in carcere. Michele Canuti, 21 anni, di Arezzo, invece dovrà presentarsi davanti al tribunale di Rimini per rispondere del reato di lesioni personali aggravate per aver fratturato - secondo l'accusa - un braccio a un poliziotto. A nessuno di loro è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, vista la gravità dei reati. «Per quanto mi riguarda ho la coscienza a posto - ha dichiarato Massimiliano Rizzi -, ho reagito solo perché non avevo capito che mi erano venuti addosso dei carabinieri. Credo di essere stato condan¬ nato più per l'opinione pubblica che per le leggi dello Stato». Il giovane era stato indicato, insieme con Angelo Ippolito (l'unico senza familiari: il padre ha avuto un infarto alla notizia del suo arresto), come uno dei primi protagonisti della notte della guerriglia: «Lo ripeto: ho reagito solo perché, essendo stato preso alle spalle, non avevo capito di chi si trattava. Infatti l'amico che era con me, che è rimasto fermo, è stato subito liberato dai militari. Posso anche dire che non sono stati affatto teneri, ho preso tante botte...». Se ne va accompagnato dalla sorella Rossella: «E pensare che in vacanza conclude - non volevo nem¬ meno andare». A suo favore è intervenuto anche il sindaco di Strona, ha scritto una lettera al pretore di Rimini in cui dipinge Massimiliano Rizzi come il classico bravo ragazzo, che ha un lavoro e si è sempre comportato bene. Ricorda pure che ha fatto il militare nei paracadutisti e alla fine della ferma ha ottenuto addirittura la menzione. La stessa descrizione che Luigi Nasuti, 26 anni, ex carabiniere ausiliario, fa del fratello Tony: «Non ha mai creato problemi, è un bravo ragazzo. Il suo sogno era quello di entrare in polizia, ma poi lo hanno scartato ai test. Lui mi ha detto che non c'entra nulla con quello che è successo e io gli credo. Lo conosco, è mio fratello, e so che è un buon ragazzo...». Piccole storie di gioventù, simili a migliaia di altre. Diventate esemplari in una notte di Ferragosto in riva al mare, a due passi dal «Mito» di viale Ceccarini. In una Riccione accusata, dai suoi stessi albergatori ma anche dal sindaco di Rimini, di «raccogliere quello che ha seminato». Violenza. Forse tanta, ma forse anche poca, viste le centinaia di migliaia di persone, in gran parte giovani con la frenesia della vacanza, che si ritrovano d'agosto in quel fazzoletto di terra di Romagna. Luigi Luminati
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