«Ho sparato per paura»
«Ho sparato per paura» «Ho sparato per paura» Sospeso l'agente che ha ucciso il bimbo PARIGI. E' la paura ad aver ucciso Todor Bogdrtnovic, un bambino bosniaco di 8 anni. La paura che inseguiva i 44 zingari musulmani di Novi-Pazar, in Bosnia, tutti ammassati in quattro veicoli in fuga dalla guerra e dalla distruzione del loro Paese. Ma è anche la paura che ha armato la mano di un poliziotto francese di 45 anni, facendogli premere assurdamente il grilletto e mirare contro un convoglio di profughi come se fossero criminali pericolosi. «Abbiamo lasciato il nostro Paese perché laggiù c'è la guerra - ha detto disperato il padre del piccolo Todor -. Abbiamo attraversato l'Albania e poi l'Italia per fuggire da una situazione disperata e la paura ci ha accompagnati per tutto il viaggio». Perduto il piccolo Todor nel loro viaggio verso la speranza, i 43 bosniaci sono in stato di fermo, a disposizione delle autorità francesi che hanno aperto un'inchiesta. Christian Carenco, 45 anni, il vicebrigadiere che ha sparato con un fucile a pompa sulla Passat in fuga, sarà denunciato alla procura di Nizza. «E' completamente prostrate» dicono i colleghi, ricordando il suo stato di servizio sempre irreprensibile e la sua figura di padre, con tre bambini uno dei quali ha proprio l'età che aveva Todor. Nella Francia insanguinata dal terrorismo di queste ultime settimane, ci si interroga sul clima che si respira nel Paese, sullo stress cui sono sottoposte le forze dell'ordine un po' dovunque e sulla crescente tensione che si avverte nei confronti degli immigrati. Il sindacato di polizia difende a spada tratta Carenco, parlando di azione dettata dalla «legittima difesa», ma i giudici sembrano non trovare appigli per avallare questa tesi. Secondo la ricostruzione, il convoglio con i 44 zingari bosniaci era stato intercettato una prima volta, all'una del mattino, al posto di frontiera di Fanghetto. I doganieri italiani lo hanno lasciato ripartire nel nostro Paese i rifugiati della ex Jugoslavia non hanno bisogno di alcun visto - e il convoglio si è avventurato nella vallata francese. Qui si è imbattuto nel posto di blocco formato dai due poliziotti di confine francesi: «Un primo veicolo, un furgone Volkswagen - spiega il viceprocuratore della Repubblica di Nizza, Didier Durand - ha rallentato all'approssimarsi del posto di blocco, poi una volta arrivato all'altezza dei poliziotti ha accelerato». «Costretto a scansarsi - continua Durand - il poliziotto ha aperto il fuoco contro il furgone, sparando un primo proiettile di gomma. Il secondo veicolo, una Passat, ha seguito il primo ed è stato raggiunto da due pallottole, stavolta di quelle vere, sparate da uno o due metri di distanza. Uno dei proiettili ha attraversato il vetro posteriore ed ha raggiunto al torace il piccolo Todor Bogdanovic, che era sdraiato sul pianale di dietro». Tullio Giannotti
Persone citate: Christian Carenco, Didier Durand, Durand, Todor Bogdrtnovic, Tullio Giannotti
Luoghi citati: Albania, Bosnia, Francia, Italia, Jugoslavia, Nizza, Parigi
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