Continua la fuga da Saddam

Continua la fuga da Saddam In tutto ora sarebbero 22 i rifugiati presso re Hussein. Le due figlie: non vogliamo tornare a Baghdad Continua la fuga da Saddam In Giordania anche un fratellastro NICOSIA. La fuga da Baghdad undici giorni fa di potenti membri della famiglia di Saddam Hussein ha aperto un'ampia falla nella leadership al potere in Iraq da cui sembra continuino ad uscire i più fidati uomini del Presidente. Fonti irachene ad Amman che hanno chiesto l'anonimato hanno detto che l'ambasciatore di Baghdad presso l'Onu a Ginevra, Barzan Ibrahim Takriti, fratellastro di Saddam, si è unito ai parenti del Presidente che hanno tovatu rifugio sotto il tetto di Hussein. Fonti irachene nella città elvetica sostengono però che il diplomatico è ancora in Svizzera da dove avrebbe offerto sostegno ai fuggiaschi. Il maggiore Izzeddine Mohammed Hassan al-Majid, ex capo della scorta personale di Saddam Hussein, ieri ha dichiarato che in Iraq «sono in arrivo un colpo di Stato e una rivolta popolare». «Gli iracheni - ha aggiunto - vogliono liberarsi del regime. Tutto il mondo sa che cosa sta succedendo in Iraq: assassini, esecuzioni, fame». In¬ terpellato su quando ritiene che questo avverrà, l'uomo ha risposto: «Questo è nelle mani di Allah». Domenica è apparso ih tv un altro fratellastro di Saddam, Hashem Hassan al Majid. Un gruppo iracheno d'opposizione a Damasco, una settimana fa, indicava che l'uomo era stato ucciso da Udai, primogenito del presidente iracheno. Intanto Rolf Ekeus, il capo della Commissione dell'Onu per lo smantellamento dell'arsenale iracheno, è da ieri ad Amman per vedere Kamel e forse ottenere nuove informazioni. Ekeus, dopo il suo arrivo ad Amman, ha mantenuto il massimo riserbo sulla sua missione. «Sarò in grado di dire di più sul mio incontro con il generale domani», ha detto Ekeus in una conferenza stampa al termine di un colloquio di un'ora e mezzo con il vicepremier giordano Abdul Raouf Rawabdeh. Il governo giordano, ha detto dal canto suo Rawabdeh, «non intende interferire in alcun modo nell'incontro tra Ekeus e il ge¬ nerale Kamel Hassan». Alla ridda di informazioni sulla famiglia di Saddam Hussein si è unito ieri il quotidiano saudita «Al Hayat» che, citando «una fonte giordana informata», ha scritto che le due figlie del raiss iracheno rifugiatesi ad Amman «hanno categoricamente rifiutato una proposta del sovrano giordano di tornare nel loro Paese». Re Hussein avrebbe fatto la proposta sabato scorso durante un banchetto in loro onore. La risposta smentirebbe l'ipotesi che Raghad e Rana abbiano dovuto seguire i mariti controvoglia. La stessa fonte citata dal quotidiano saudita, edito a Londra e stampato anche al Cairo, ha riferito che gli iracheni che si sono rifugiati ad Amman sono 22, di cui 13 membri della famiglia di Saddam. L'ambasciatore iracheno ad Amman Nuri Alwayes avrebbe «tentato invano di incontrare Raghad e Rana, nonostante abbia personalmente sollecitato la mediazione di alte personalità giordane». [Ansaj Uno dei fratellastri di Saddam Hussein dato per morto e riapparso ieri ferito in tv