Amnistia s'allarga il coro dei no

Il vicepresidente dell'Associazione magistrati: incoraggia gli imputati a sperare di farla franca Il vicepresidente dell'Associazione magistrati: incoraggia gli imputati a sperare di farla franca Amnistia, s'allarga il coro dei ao Scontro fra Taormina e il giudice D'Ambrosio ROMA DALLA REDAZIONE Sulla soluzione politica di Tangentopoli infuria la polemica. A D'Ambrosio che boccia la sua proposta come «sogno di mezza estate» e «colpo di spugna», l'avvocato Carlo Taormina risponde con lo stesso tono: «E' lui che ha preso un colpo di sole». «Ha reagito alla mia proposta in modo rancoroso - ha detto il legale - con una gravissima caduta di stile non consona alla funzione di qualsiasi magistrato». Taormina, che ha già steso una bozza di legge che prevede sconti di pena e un condono per i tangentisti che collaborano con la giustizia, rassicura D'Ambrosio. «Io intendo non delegittimare la magistratura, ma consentire ad essa di svolgere tutte le indagini e di accertare la responsabilità e l'innocenza degli imputati». Sulla querelle D'Anibrosio-Taormina e sulla proposta di amnistia avanzata da Giovanni Maria Flick, «consigliere giuridico» di Prodi, si innestano reazioni e commenti - su cui pesano i timori di andare contro il parere della gente - di tutte le parti politiche. Luigi Berlinguer, presidente dei deputati progressisti, ha liquidato le pro¬ poste di Flick e Taormina come «un interesante dibattito ma nulla di più». Berlinguer ritiene invece che la strada da imboccare sia quella che porta comunque alle aule di giustiza. «La mia posizione - ha spiegato - è che i processi si debbano fare, magari accelerati. Poi credo si debbano introdurre norme precise che puniscano i reati contro la pubblica amministrazione, ed in particolare per quanto riguarda gli aspetti finanziari della pubblica amministrazione». Per Ignazio La Russa, vicepresidente della Camera di Alleanza nazionale, i capisaldi della «via di uscita» devono essere la «permanenza delle sanzioni, la restituzione del maltolto ed il risarei- mento». Detto questo, secondo La Russa «è necessario prima creare le condizioni che portino ad un accordo politico che può nascere solo dalla certezza che situazioni di illegalità nel futuro siano solo occasionali». Un secco «no» all'ipotesi «colpo di spugna» da parte della Lega. Mario Borghezio, già sottosegretario alla Giustizia nel governo Berlusconi, si riconosce compietaniente nelle parole del giudice D'Ambrosio. «Quelle di mezza estate - ha detto - sono le prove generali per un colpo di spugna che è soltanto l'altra faccia del consociativismo strisciante che si sta affermando in sede politica». Contraria a qualsiasi soluzione politica per Tangentopoli Tiziana Maiolo, presidente della commissione Giustiza della Camera. «E' troppo presto per parlare di ipotesi di questo tipo, quando la vicenda di Tangentopoli non è stata ancora completamente esplorata, in particolare per quanto riguarda le "Coop rosse" e i finanziamenti al pci-pds». Stessa linea da Marco Palmella se- l'ondo cvii, fino ad ora, 'angentopoli d stato «un l'estivai politico soprattutto anlibeiiusconiano e di fazione progressista» dove hanno pagato per tutti solo Craxi e il psi insieme alla componente andreottiana della de». Raffaele Costa, presidente del gruppo parlamentare dei federalisti liberaldemocratici, insiste sulla necessità di discutere della soluzione a Tangentopoli in Parlamento, con proposte o disegni di legge. «Tutto il resto - ha commentato - rischia di rimanere un'esercitazione accademica e nulla più». Contrario all'amnistia Mario Cicala, vicepresidente dell'associazione nazionale magistrati: «Per impedire che i reati di Tangentopoli cadano in prescrizione, occorre che quanti hanno responsabilità politiche la smettano di parlare di condono e soprattutto di amnistia. La speranza dell'amnistia - ha detto il magistrato - Carlo Taormina, induce gli imputati a ricorrere a tutti gli accorgimenti per ritardare la conclusione del processo. Rifiuteranno il patteggiamento, l'arano ricorso contro qualsiasi condanna anche ad una pena untissima». Secondo Cicala per i reati di Tangentopoli la situazione non è più drammatica degli altri. «Ad esempio a Milano e a Torino - ha spiegato il leader dell'Associazione magistrati - i processi si stanno celebrando ed alcuni sono già conclusi anche in Cassazione. Certo a Napoli, dove gli avvocati sono in sciopero da tre anni, i processi di Tangentopoli si celebrano con difficoltà come tutti gli altri processi». parlo lo ha «Ha a in to il ima ona iasi teso evendoollaras ine la tire e le a reenza broopoa da condi, si ommori rere parti uer, propro¬ g«La mia posizione - ha spiegato - è che i processi si debbano fare, magari accelerati. Poi credo si debbano introdurre norme , pdente della Camera di Alleanza nazionale, i capisaldi della «via di uscita» devono essere la «permanenza delle sanzioni, la restituzione del maltolto ed il risarei- LI nesdiano magiocessi risulni pouciaressimera, ropo (condi Romina ri, tra nerale inora riente ngenti noscoere. E re che sono, quanto h Perché dobbiamo modificare le i i id l Carlo Taormina, avvocato di Craxi e di Cerciello

Luoghi citati: Milano, Napoli, Roma, Taormina, Torino