Massacro nella Città Santa

Sei morti, cento feriti. «Dedica» dei killer al premier Rabin che però i Sei morti, cento feriti. «Dedica» dei killer al premier Rabin che però i Massacro nella Città Santa Kamikaze di Hamas fanno saltare un autobm GERUSALEMME NOSTRO SERVIZIO Il movimento di resistenza islamico Hamas è tornato ieri a colpire Israele e il processo di pace in Medio Oriente facendo esplodere a Gerusalemme un autobus carico di studenti universitari e di agenti di polizia e dedicando poi la strage «al terrorista n. 1, quel vecchio folle di Yitzhak Rabin», il primo ministro israeliano. L'attentato è stato uno dei più gravi mai avvenuti a Gerusalemme: sei i morti, oltre cento i feriti. Poco dopo il massacro, un gruppo di dimostranti di destra si è raccolto presso l'autobus sventrato urlando a gola spiegata: «Rabin assassino, Rabin traditore». Dalla firma degli accordi di Oslo fra Israele e Olp 145 israeliani sono morti in attentati palestinesi. I sei-vizi di sicurezza israeliani avevano fiutato l'imminenza di una nuova strage islamica, ma non sono riusciti a impedirla. Per una settimana a Gaza la polizia palestinese (imbeccata da Israele) aveva dato una caccia senza tregua al presunto organizzatore della strage: Wail Nassar, un attivista di Hamas, che venerdì è stato infine catturato al termine di un cruento scontro a fuoco con gli agenti di Yasser Arafat. Ieri Hamas ha chiarito inequivocabilmente a Rabin e ad Arafat che il fondamentalismo islamico resta ancora un protagonista importante nel futuro della regione. «I cinque battaglioni di Ezzedin al-Qassam (il "braccio armato" di Hamas) sono più forti dell'esercito israeliano» ha proclamato da Damasco un portavoce islamico. L'esplosione è avvenuta di prima mattina nel quartiere residenziale di Ramat Eshkol; la deflagrazione di un ordigno che conteneva sei chilogrammi di tritolo si è verificata nella parte posteriore di un autobus snodato della linea 26 e l'onda d'urto ha investito in pieno un autobus della linea 9. «Ho visto un'alta fiammata sollevarsi verso il cielo» ha detto Rachel Shamir, una signora che era affacciata alla finestra. «Io ho visto i passeggeri volare fuori dai finestrini» ha aggiunto un tassista che si accingeva a sorpassare i due autobus. «Io sono stato in Libano - ha detto da parte sua Moshe Shlonsky, direttore della radio militare, che per caso si trovava sul posto dell'attentato con un telefono in mano e che per primo ne ha dato l'annuncio - e non ho mai visto uno scempio del genere». Per anni Shlonsky ha seguito l'esercito israeliano per conto della televisione e ha uno stomaco di acciaio. «A Tiro ho visto un palazzo saltare in aria e seppellire decine di soldati. Ma qui era peggio, perché la strada era coperta da decine di feriti civili, fra cui bambini...». Come nelle stragi precedenti (l'ultima, a Tel Aviv, risale a meno di un mese fa) nel relitto dell'autobus sono entrati gli esperti della polizia israeliana e - dopo aver teso un lenzuolo sulla fiancata del- l'autobus perché i loro movimenti non potessero essere seguiti dall'esterno - ha compiuto i primi rilevamenti sul cadavere del kamikaze palestinese. Mentre erano ancora al lavoro un palestinese ha telefonato alla radio israeliana annunciando che l'attentato era opera degli «Allievi di Yihia Ayash», l'introvabile ingegnere palestinese membro di Hamas braccato da oltre due anni dai servizi segreti israeliani e ritenuto l'autore di una lunga serie di autobombe e di ordigni. Più tardi da Damasco è giunto un comunicato ancora più esplicito di Ezzedin alQassam che preannunciava una lunga stagione di attentati «fino alle prossime elezioni sioniste» (previste per il novembre 1996) e che menzionava il nome del kamikaze. Sorpresa: per la prima volta si trattava di una donna, Alia abu Ghalya, 20 anni, beduina. In effetti da domenica Alia manca dall'accampamento della tribù beduina dei Jahalin. Il padre ne ha denunciato la scomparsa alla polizia palestinese. Nella sua tenda (ai bordi della superstrada Gerusalemme-Gerico) la ragazza esponeva le fotografie di alcuni giovani attivisti di Hamas, uccisi dagli israeliani. Finora la polizia israeliana non conferma la sua morte. Sul pavimento dell'autobus esploso gli agenti dei servizi di sicurezza hanno rinvenuto i resti di due borse con tracce di esplosivo e in serata ha preso consistenza l'ipotesi che sull'autobus ci fosse non uno ma due kamikaze palestinesi: un uomo e una donna. La risposta definitiva giungerà dall'Istituto di medicina legale di Abu Kabir (Tel Aviv) dove sono stati portati i brandelli dei cadaveri. Da Gaza Arafat ha subito condannato la strage, accusando l'Iran di essere il mandante. «Il terrorismo è inaccettabile» ha detto il vecchio fedayn che poco dopo ha anche telefonato a Rabin per assicurarlo che, a Gaza, continuerà a tenere Hamas sotto pressione. Ieri Rabin ha invitato gli israeliani a distinguere fra i palestinesi «quelli che, come Arafat, sono impegnati nella ricerca di una soluzione negoziata» con i quali Israele riprenderà i negoziati già nei prossimi giorni, «e i fanatici religiosi, i pazzi suicidi che seminano la morte fra donne e bambini» contro i quali Israele continuerà a condurre una lotta senza quartiere. Dopo i funerali delle vittime, ha aggiunto Rabin, riprenderanno i negoziati sull'estensione dell'autonomia alla Cisgiordania. Ma l'opposizione di destra non è più disposta ad assecondare la politica dei laboristi. In mattinata il ministro della polizia Moshe Shahal è stato scacciato con urla e sospinto dal luogo dell'attentato. Anche il capo dello Stato (laborista) Ezer Weizman è stato fischiato e insultato. Aldo Baquis UNA SCIA DI SANGUE 4 OTTOBRE 1993 Un attivista di Hamas si scaglia con un'autobomba contro un autobus di linea israeliano in Cisgiordania: nell'esplosione muore l'attentatore e 29 persone sono ferite. 6 APRILE 1994 Ad Afula, un uomo si lancia con un'autobomba contro un autobus: 9 morti (tra cui l'attentatore) e 40 feriti. 13 APRILE 1994 Una bomba esplode in una corriera in sosta ad Hadera: 7 morti e 30 feriti. 19 OTTOBRE 1994 Un'autobomba esplode nel centro di Tel Aviv mentre passa un autobus di linea: 23 morti, 50 feriti. 19 MARZO 1995 Ad Hebron, sconosciuti sparano contro un autobus uccidendo due israeliani e ferendone altri cinque. 9 APRILE 1995 A Gaza, un militante islamico si lancia con un'autobomba contro un autobus. Poco dopo un'altra autobomba viene lanciata contro un convoglio di soccorsi. Muoiono i due attentatori e sette israeliani. I feriti sono 45. 24 LUGLIO 1995 Tel Aviv, attacco terroristico ad un autobus. 6 moiti e decine di feriti.