Toro Dionigi fa la parte del turco di Marco Ansaldo

m r T « M I granata senza Hakan e Rizzitelli trovano la punta che stende con due botte il Piacenza Toro: Dionigi fa la parte del turco L'attaccante rientra oggi in Italia PIACENZA DAL NOSTRO INVIATO In epoca di tridenti più o meno mascherati, il Toro a una settimana dal campionato ha scoperto la sua terza punta, Dionigi, catapultato sul palcoscenico di Piacenza dalle assenze di Rizzitelli e di Hakan. E' stata sua la doppietta che ha firmato la prima vittoria stagionale dei granata su una squadra di A o di B. Un messaggio che dovrebbe svegliare soprattutto Hakan, scuoterlo dal suo torpore nostalgico. Lasciare la moglie al quinto giorno di matrimonio non è un bel gesto neppure in Turchia, meglio aspettare il sesto, per cui l'uomo del Bosforo arriverà soltanto oggi all'ora di pranzo a Milano e lo si vedrà all'opera nel test di mercoledì a Vercelli. Non ha molto tempo per migliorarsi. E un giorno di lavoro può contare. Per questo al Toro non piace il suo approccio disinteressato alle esigenze della squadra. «Non è l'unico straniero che arriva in ritardo - ha detto il direttore sportivo, Vitali - però gli spiegheremo che il professionismo almeno in Italia è un'altra cosa, richiede il rispetto degli impegni». Si sussurra tuttavia che potrebbe scattare la multa per mettere subito le cose in chiaro. Senza i due denti più incisivi, e con il dubbio che potesse non bastare Dionigi, pareva scritto che i granata a Piacenza mor- dessero poco. Ma le uniche due volte in cui hanno colpito sono bastate per vincere. Sonetti ha scelto uno schema con Dionigi fisso in avanti e sei centrocampisti, dal momento che né Angioma né Milanese con questo modulo si possono considerare difensori: rientrano a turno, ma si assestano prevalentemente a cavallo della linea centrale del campo. Bacci e Cristallini in mezzo, Bernardini e Pelè i più avanzati in appoggio alla punta, con il ghanese che dal 20'na assunto una posizione più avanzata. Ecco l'ammasso sonettiano. Nel Piacenza Corini, ancora in ritardo di preparazione, ha fatto da regista per un attacco leggeri- no. Caccia, il centravanti, ha piedi discreti, ma quando si gioca con due ali larghe e veloci come Piovani e Turrini servirebbe in area qualcuno in grado di sfruttarne i cross. Così non è stato. Gli emiliani hanno mantenuto per tutto il primo tempo il controllo del gioco, ma Biato ha corso un pericolo soltanto al 16', quando Polonia ha saltato sulla sinistra Angioma e ha crossato in mezzo per la testa di Carbone: il portiere granata è stato prodigioso nel respingere il tocco. Alla lunga la gelatina granata a centrocampo ha finito per inglobare le idee piacentine, il match è diventato sgradevole, opaco. E la qualità del Toro è emersa negli spunti isolati di Pelè, nella potenza corazzata di Milanese che al 29' si è abbattuto nell'area di Taibi, saltando Lucci ma non trovando poi il modo di concludere. Dopo due minuti, il gol: Pelè dalla sinistra ha centrato con precisione, Dionigi ha stoppato di destro con qualche fatica ma si è rifatto anticipando Rossini sul rimbalzo, tocco di sinistro e rete. Bella per la velocità di esecuzione. Un lampo in un match troppo lento per divertire. E' sembrato tuttavia un Toro pratico. Cinico. L'affollamento in mezzo al campo ha permesso alla squadra di essere più compatta, in difesa Dal Canto ha ag¬ giunto un'esperienza importante per la propria integrazione: non è ancora puntualissimo nelle chiusure ma pensiamo che Sonetti punterà su lui anche nella prima di campionato a Firenze, per avere Bacci come sostegno di centrocampo. Tramontato l'acquisto di Magoni dovrebbe essere questo l'assetto granata. E in attacco Pelè si è manifestato a sprazzi (quelli che però hanno fatto la differenza), mentre Dionigi, abbandonato a se stesso, s'è dimostrato pronto nel tocco sotto porta. Le qualità per segnare ci sono. Vedremo il resto. Nella ripresa Sonetti ha dato spazio anche a Simo, in un Toro sempre più all blacks. S'è mosso molto il ragazzino del Camerun, da mezza punta avanzata. Gran voglia di fare (e strafare con interventi anche troppo decisi), fisico adeguato, corsa morbida pensando che ha diciassette anni: l'idea di un suo tesseramento non sembra una follia con il poco che c'è in giro. 11 Piacenza si è fatto aggressivo, il Toro ha subito e basta. Tra il 21' e il 24' prima Turrini e poi Piovani hanno costretto Biato a due difficili parate. Simo ha steso Turrini e a 8' dal termine il ragazzino africano s'è mosso in contropiede e, sui suo cross con palla davanti alla porta, Dionigi ha ritrovato il tempo giusto per colpire in diagonale. Marco Ansaldo WM1 m r T « Biato, tre grandi parate