Sacchi «L'anno di Del Piero »

«Che incerto duello fra i solisti del Milan e l'orchestra della Juventus» «Che incerto duello fra i solisti del Milan e l'orchestra della Juventus» Sacchi: «L'anno di Del Piero » // citi legge il campionato in partenza MILANO, Dal campionato post Mondiali al campionato pre Europei. Domenica si ricomincia. Una giornata d'assaggio, poi un bicchiere di Coppa Italia e quindi, mercoledì 6 settembre, subito la Nazionale: a Udine, contro la Slovenia. Arrigo Sacchi vola radente sul calcio che conta e non sempre gli piace. Parola d'ordine: si può dare di più. Sacchi, da uomo di sport che stagione si augura? «Ho fatto un sogno. La gente andava allo stadio e tifava per, non contro. Da noi, purtroppo, si paga il bigletto per due spettacoli: e quello tecnico (la partita) interessa sempre meno. Vorrei tanto che, in campo, ci si fermasse al primo accenno di disordine grave, non solo se ci scappa il morto». E da commissario tecnico? «Spero in un campionato coraggioso, propositivo, nel corso del quale il gioco possa fare da quadro e non da cornice. Il calcio italiano attraversa un periodo di grandi fermenti. Gli allenatori della nuova generazione hanno portato una ventata d'aria fresca; quelli della vecchia scuola, l'hanno respirata». Chi vince lo scudetto? «Sul piano individuale, nessuno si annuncia forte come il Milan. Baggio, Savicevic, Weah, Simone. Un arsenale formidabile. Ma attenzione: senza il bastone del gioco spesso si incespica». Dopo Juventus-Parma sarà, dunque, JuventusMilan? «Com'è buffa la vita. Fino a ieri era la Juventus a puntare tutto sui singoli, e il Milan tutto sul gioco, adesso è esattamente il contrario: i solisti di Capello contro l'orchestra di Lippi. Ma non sarà una sfida a due. Parma, Lazio, Roma. Tutti dispongono di fior di campioni, vincerà la squadra più generosa e ferrata sul piano tattico, anche perché il gioco, oggi, è sempre più frutto del lavoro di gruppo e sempre meno dell'arte del singolo». Non ha citato l'Inter. «La famiglia Mo ratti ha riportato entusiasmo e, in pratica, rifondato la squadra. Forse il decollo non sarà dei più facili, di sicuro Bianchi è un grosso tecnico. Non vede il calcio come lo vedo io, ma questi sono dettagli». Il ritorno di Trapattoni? «Grande personaggio, enorme allenatore. La sua esperienza ci sarà sempre preziosa. Trap è depositario di un passato leggendario». Che ne dice dell'italianizzazione di Balbo e Sensini? «Conosco poco la materia. Sono per norme chiare e, soprattutto, comuni: Fifa, Uefa, Figc». Parliamo degli Europei. «Un Mondiale senza il Brasile, ecco che cosa saranno. In America, delle prime otto nazionali ben sette erano euro¬ pee. Noi, di solito, li abbiamo snobbati. O, quanto meno, non siamo quasi mai riusciti a esprimerci al massimo. Io ci tengo moltissimo. Ci aspettano quattro partite, tre delle quali in casa. Sarebbe un peccato non qualificarci. Conosco solo una strada: impegnarci a fondo, dare tutto, non essere superficiali. La gente ci guarda». Le ultime sul suo contratto? «Scade il 30 giugno 1996. Ripassi più avanti». E su Vialli? «Le solite. Per essere convocati, non basta primeggiare in campo. Il discorso, poi, non riguarda soltanto lui e me. Riguarda il gruppo». Prima della trasferta in Lituania, aveva varato la coppia Baggio-Zola. La febbre del Codino le mandò all'aria i piani. Ci riproverà? «Allora c'erano le premesse: tecniche e tattiche. Se ci saranno anche in futuro, bene. Se no, pazienza». Il giocatore simbolo della prossima stagione? «Del Piero. Se continua così, se resta umile, ha la maturità e i "colpi" per diventare un grande. Tacchinardi? Lo tengo d'occhio da un pezzo». A proposito di grandi: Van Basten... «Le racconto un aneddoto. Mi1,niello, vigilia della nostra tournée di giugno in Svizzera. Lo incontro, mi fa: mister, ci sono stati momenti, al Milan, che ero letteralmente imbestialito con lei per i massacranti alicnamenti ai quali ogni giorno ci sottoponeva. Ma poi ho capito: li faceva por noi, per cambiari1 il calcio. Non le bastava vincere: voleva convincere, divertire. Ah, Marco. Sei stato il calcio». Fra scudetto e Coppa dei Campioni, che cosa consiglia alla Juve? «E me lo chiede? La Coppa dei Campioni, al mille per mille. Guardi. Tra la coppa e il campionato c'è la differenza che passa fra la sfilata per miss Fusignano e il concorso di miss Europa. Mi raccomando, juventini: non fate scherzi». Roberto Beccantini Su Vialli: «Per essere convocati non basta primeggiare in campo. Il discorso riguarda tutto il gruppo» tata d'aria fresca; quelli della vecchia scuola, l'hanno respirata». Chi vince lo scudetto? «Sul piano individuale, nessuno si annuncia forte come il Milan. Baggio, Savicevic, Weah, Simone. Un arsenale formidabile. Ma attenzione: senza il bastone del gioco spesso si incespica». Dopo Juventus-Parma sarà, dunque, JuventusMilan? «Com'è buffa la vita. Fino a ieri era la Juventus a puntare tutto sui singoli, e il Milan tutto sul gioco, adesso è esattamente il contrario: i solisti di Capello contro l'orchestra di Lippi. Ma non sarà una sfida a due. Parma, Lazio, Roma. Tutti dispongono di fior di campioni, vincerà la squadra più generosa e ferrata sul piano tattico, anche perché il gioco, oggi, è sempre più frutto del lavoro di gruppo e sempre meno dell'arte del singolo». Non ha citato l'Inter. «La famiglia Mo a Ginevra (hotel Noga Hilton, ore 12), avrà luogo il sorteggio per gli accoppiamenti del primo turno delle Coppe europee edizione 1995-'96. Saranno interessate sei squadre italiane, tutte teste di serie: la Juventus, che dopo nove anni torna nella Coppa dei Campioni (oggi Champions League); il Parma nella Coppa delle Coppe; Inter, Lazio, Milan e Roma in Coppa Uefa. Queste le date del primo turno: 13 e 27 settembre per la Champions League; 14 e 28 settembre per la Coppa delle Coppe; 12 e 26 settembre per la Coppa Uefa. Ricordiamo che, nella scorsa stagione, il Milan fu finalista in Champions League (sconfitto 1-0 dall'Ajax a Vienna), mentre il Parma contese vittoriosamente la Coppa Uefa alla Juve (1-0, 1-1). Fra domani e giovedì, nel frattempo, verranno disputate le partite di ritorno dei turni preliminari delle tre competizioni, in modo da completare i tabelloni. differenza che plata per miss Fconcorso di misraccomando, jufate scherzi». RobertoSu «Peconnobaspriin Il drigtuti