Per la signora in giallo è il giorno della verità

A Riva di Chieri sotto gli occhi dei vicini di casa: «O sei mia o ti ammalo» Mistero sul libretto miliardario Per la signora in giallo è il giorno della verità La donna continua a non parlare Ma oggi la parola passa alla banca «Sui che adesso andiamo a stare in una villa? Una villa bellissima, su un'isola». Parola di un bambino a un amichetto, che quindi ha il valore che ha. Una fantasia, o un progetto vero sentito in casa. Parola di uno dei figli della «signora in giallo», la «miliardaria» delle case Iacp. Poveri bambini: quattro, barricati in via delle Pervinche 44/c per ordine di mamma e papà, che (salvo i pochi minuti di ieri) non li lasciano più scendere in giardino a giocare. Antonella Pepe, 41 anni, e il marito Severino Guiotto, di 49, si sentono assediati: si fanno consegnare la spesa di nascosto. E di casa, non escono più. Oggi si saprà se proprio loro, famiglia di disoccupati apparentemente senza una lira, hanno dieci miliardi. I soldi che sono saltati fuori l'altro giorno alla frontiera con la Svizzera: la Guardia di finanza ha trovato nella borsetta di lei un libretto di deposito chiamato «Sconfinamento», con un saldo di dieci miliardi e diecimila lire datato 31 gennaio '95. Stamane il Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Torino avvierà i primi accertamenti bancari. Per i militari coordinati dal maggiore Angelo Zanni le piste da seguire sono quattro. Il corriere. I soldi ci sono. Ma non appartengono alla «signora in giallo»; un riccone intenzionato ad evadere il fisco ha incaricato i coniugi Guiotto di versargli il denaro in Svizzera. I coniugi sono partiti per Lugano, incappando nel controllo. Un'ipotesi contestata dal nipote Renato: «Sono lutti e due disoccupati. Se godessero a tal punto della fiducia di un mi¬ liardario, lavorerebbero per lui». Il riciclaggio. Soldi sporchi, affidati agli insospettabili Guiotto per essere «ripuliti» in Svizzera? Idea che contestano un po' tutti. I vicini, i parenti. Maurizio Luderin (che li ha accompagnati alla frontiera): «E' gente perbene. Lui è sempre in chiesa, figuriamoci. Proprio non ci credo». Il bluff. I dieci miliardi non esistono. Qualcuno ha aggiunto degli zeri sul libretto di risparmio. Sarebbe la tesi sostenuta dalla «signora in giallo». Che, in occasioni diverse, avrebbe detto: «Volevano tanni uno scherzo». O: «Volevano truffarmi». Lo zio d'America. Un'eredità, oppure il casinò, o un benefattore misterioso. Insomma, i Guiotto sono davvero miliardari. Ipotesi su cui il quartiere Vallette è diviso a metà. Chi ricorda: «Hanno debiti con più d'uno, qui. E poi sono disoccupati, al casinò non ci vanno». I parenti: «Se avessero ricevuto un'erediià, lo sapremmo». Ma c'è chi sottolinea: «Vero che hanno debiti. Ma a qualcuno avevano detto pochi giorni fa: vado a prelevarli, e ti pago. Forse andavano in Svizzera a prendere il contante». E poi: «Hanno la baby sitter. E anche prima di finire sui giornali si facevano consegnare la spesa a casa. Dove prendono il denaro per vivere, e per pagarsi questi piccoli lussi? E poi, da qualche tempo avevano cambiato abitudini. Non uscivano più, come se temessero qualcosa». Dov'è la verità? Perché la «signora in giallo» non dice la sua? Di che cosa ha paura? Il mistero, per ora, continua. Ig. fav.j La casa di via delle Pervinche dove abita Antonella Pepe, lasignora in giallo, e Maurizio Luderin uno degli uomini che hanno accompagnato la donna in Svizzera

Persone citate: Antonella Pepe, Guiotto, Maurizio Luderin, Severino Guiotto, Soldi

Luoghi citati: America, Lugano, Svizzera, Torino