E Dini non andrà al meeting di Rimini

Una rivista in collaborazione con Pilo e «nozze» con Giuliano Ferrara Una rivista in collaborazione con Pilo e «nozze» con Giuliano Ferrara CI, è flirt con Forza Italia E Ditti non andrà al meeting di Rimini RIMINI DAL NOSTRO INVIATO Apparentemente pochi politici e dunque poca politica, qui al sedicesimo Meeting di comunione e liberazione, titolo «Mille anni sono come un turno di guardia nella notte». Aria di chi si guarda intorno, tra i molti stand a scatola, e niente eventi paragonabili ai clamori passati: gli eloqui criptodetonanti di Andreotti, o la cristianissima Pivetti che proprio qui, l'anno scorso si arrampicò nel celebre: «Ogni Stato discende da Dio». Ma non lasciatevi ingannare da questo sottotono. Comunione e liberazione sta prendendo le misure per «uscire senza drammi dalla Prima Repubblica» come dice il protavoce Robi Ronza, e, si capisce al volo, per infilarsi nella Seconda, imboccando la curva berlusconica nell'attesa, chissà, di un Dini («L'abbiamo invitato, ma lui è come Figaro, tutti lo vogliono...». Il dettaglio che svelerà la virata non si vede a occhio nudo. Passa per una vera e propria controffensiva di carta e inchiostro, che si sta studiando proprio qui, appena dietro le quinte dell'esposizione universale (libri, lotterie, hamburger, auto, computer, magliette, ecc.). Prima di tutto si sta preparando il nuovo settimanale destinato a sostituire «Il Sabato» - chiuso per mancanza di ossigeno politico e finanziario un anno fa - in uscita ai primi di ottobre. Si chiamerà «Tempi», otto pagine (per ora) formato news magazi- ne. Direttore Sergio Scalpelli, ex molte cose: ex segretario pei della Casa della Cultura di Milano, ex ala migliorista, poi quasi craxiano, poi quasi pannelliano, ora quasi berlusconiano. «Tempi» è il tassello di un mosaico. Una volta al mese conterrà la seconda novità editoriale, i «Papers», 24 pagine, sfornate dalla Diakron di Gianni Pilo, materiali di analisi politica, sondaggi, studi sulle tendenze elettorali, insomma la massa di numeri ela¬ borati dalla Diakron per Forza Italia e anzi spesso per il solo leader Silvio Berlusconi. Che poi finiscono a prender polvere negli archivi di viale Isonzo. Il terzo tassello è un tassellone: Giuliano Ferrara. Dopo l'ultima cura dimagrante (ancora in corso) metterà mano al nuovo quotidiano «Il Foglio» previsto in edicola a metà ottobre. Una sola pagina, con articoli rigorosamente non firmati, rigorosamente affilati. Con «Tempi» ci sarà una sor- ta di «unità di intenti», visto che il primo numero del settimanale conterrà proprio un editoriale di Giuliano Ferrara (su giustizia e magistratura) e con tutta probabilità la redazione di «Tempi» collaborerà al «Foglio» e tutte e due collaboreranno ai «Papers» di Gianni Pilo. Il quale Gianni Pilo, ma guarda un po', è appena sceso dalla sua Citroen Cx color smeraldo, davanti ai cancelli super intasati del Meeting: «Sono qui in qualità di curioso...», prova a dire. Possibile? «In effetti no. Farò qualche riunione. L'area politica di comunione e liberazione, i suoi militanti, sono interlocutori politici che seguiamo con grande interesse». E ci - dopo Sbardella e i declini inarrestabili di Craxi e Andreotti - sorride assai ai corteggiamenti azzurri di Forza Italia. Ha ancora una dote cospicua: 100 mila militanti, un'area d'infuenza dieci volte più ampia e un fervore organizzativo invidiabile, visto che qui ci sono 2600 volontari a far marciare una macchina festaiola in grado di assorbire 500 mila visitatori previsti. Le diverse paste (politiche) si stanno mischiando come spiega Sergio Scalpelli: «La redazione del settimanale sarà in parte formata da giornalisti che furono al "Sabato". Quello che ci interessa è il tema della libertà, libertà della persona, in relazioni all'impasse dei mutamenti politici, che non si realizzano, anzi si ingarbugliano...». Sarebbe a dire? «Che se non si trova una soluzione politica a Tangentopoli, se non si ridimensiona il ruolo della magistratura, insomma se non si chiudono i conti con la Prima Repubblica, la Seconda non riuscirà a vedere la luce». Più o meno stesse parole di Gianni Pilo: «I nostri Papers si occuperanno molto di Giustizia, diritti del cittadino, magistratura, e delle derive autoritarie che rischia il Paese se continua la vacanza della politica». Che poi è l'identica musica cantata (con più muscoli) da Giulianone, in definitiva imparentata al «lasciateci lavorare, toghe rosse» di Silvio Berlusconi. Tutto si tiene, o almeno sembra. «La nostra area culturale di riferimento - dice Scalpelli - è molto ampia: va dalla destra di Mario Tarchi, alla sinistra di Massimo Cacciari. Collaboreranno molti opinionisti del "Giornale" di Feltri e spero anche un economista di sinistra come Michele Salvati». Il tutto passando molto vicino a Forza Italia, grazie al presidio di Pilo e Ferrara. E se qualcuno dovesse mai sentirsi confuso da questo multiplo incrocio (destra-sinistra-laici-integralisti-libertari) si troverà in buona compagnia ascoltando Scalpelli: «Vengo dalla sinistra, sono finito a destra, e adesso voglio lavorare perché nasca una destra della sinistra». Qui al Meeting. Pino Corrias Il Meeting dell'amicizia organizzato da Comunione e liberazione a Rimini ha raggiunto la sedicesima edizione. La novità di quest'anno è l'assenza sul palco dei politici

Luoghi citati: Milano, Rimini