Rush finale di Bardonecchia
34 ferie di mezza estate «Torino non si è svuotata e abbiamo risentito delle assenze» Rush finale di Bardonecchia Dopo la crisi di luglio, l'esaurito Bardonecchia in crisi? Il timore die teneva sulla corda i commercianti è svaporato sotto il sole, sommerso dal mare di gente che intasa via Medail e le pinete sullo sfondo. Dice Piero Rappelli, presidente della Pro loco: «Nella prima quindicina di luglio abbiamo affrontato una stasi innegabile. Poi il lavoro ha cominciato a girare». Quasi al completo i 1500 posti offerti dagli alberghi, occupali i due residence, riaperte le "seconde case" monopolizzate per il 70% dai torinesi». Un buon bilancio, nonostante la crisi si faccia sentire anche in alta Valle Susa. «Torino cmest'estate non si è svuotata. E Bardonecchia, dove i torinesi vengono in vacanza da generazioni, ne ha logicamente risentito». Ma non è il caso di drammatizzare. Lo esclude Aldo Timon, ex assessore al Turismo: «A mugugnare è l'ultima ondata di commerciati ed esercenti che si sono installati qui convinti di prendere al volo la fortuna, senza capire che i tempi d'oro sono passati per sempre. Ormai bisogna cercar di lavorare tutto l'anno, mezza stagione compresa, senza troppe illusioni. E meno malo che Bardonecchia e la sua vallata a 1300 metri, grazie ad una stagione estiva con lo stesso richiamo di quella invernale, hanno ottime carte da giocare». Tutto sta a decidere la posta in gioco. E programmare regole accettate da tutti: la minoranza che contesta «l'anacronismo di un paese decaduto a dormitorio di seconde case per vecchi e bambini», la maggioranza convinta che gli inevitabili ritocchi richiesti dai tempi nuovi non debbano tradire il passato. Troppo vecchia, Bardonecchia? Bardonecchia ó vecchissima, e se ne vanta. E' alla sedice- sima edizione il torneo di «beach volley» che spopola sulle spiagge della Provenza. Ha compiuto trent'anni la gara moticiclistica internazionale «Stella Alpina» gratuita, non competitiva, priva di premi e snodata sulla strada sterrata del Sommeiller nel pieno rispetto dell'ambiente - che neppure i verdi più intransigenti hanno mai contestato. E risale a una cartolina degli Anni Trenta il nuovissimo stemma locale che è una conchiglia socchiusa sulla «perla della vallata», dove il «free climbing» ha un rodaggio decennale è la rassegna delle sculture è maggiorenne, mentre la scuderia sciistica dei «Diavoli rossi» risale al '65 e lo sci club ha superato i 90 anni. Protesta Timon: «Certi snob, gli stessi che ammirano i giocatori francesi di pétanque, ci hanno accusato di avvilire i dépliant turistici illustrando divertimenti poco chic come le bocce. Me ne infischio: ho 700 soci che scelgono Bardonecchia proprio per le bocce e non ho intenzione di tradirli. Sia loro sia i proprietari di seconde case meritano di essere trattati con i guanti». Non ci sono solo le bocce, nell'estate di Bardonecchia. A scelta: piscina coperta, spazi per pallavolo e pallacanestro, «parer tina attrezzata» e campi da tennis, golf a nove buche, gite organizzate alle vecchie fortezze e alle chiesette alpine in abbinamento agli «Chemis du Baroque» inaugurati in Savoia. Oppure la riscoperta dei sentieri perduti, che la Pro loco sta ripristinando gradualmente con le antiche strade ferrate. A dicembre l'attesissima inaugurazione del Palazzo delle Feste (780 posti complessivi), che ospiterà iniziative culturali all'altezza delle aspettative. Ma è possibile tirare avanti con un'unica discoteca? «Ne esiste un'altra da 750 posti a Savoulx, gestita da bardonecchiosi. In futuro le discoteche, causa le nuove normative legate a parcheggi e sicurezza, saranno escluse dai condomini di paese qui come dappertutto». Evitando che infierisca sulla presunta «decadenza di Bardonecchia» chi ha acquistato, pagandolo una miseria, qualche alloggio deprezzato dalla vicinanza con la discoteca di via Medail. Confessa Alberto Borello, guida alpina e inventore delle merende «stile trapper» per i bambini in vacanza: «Io sogno più giovani, e più giovani per la montagna. Come quelli che sta por inviarci, nella colonia Medail opportunamente ristrutturata, l'associazione Ymca che raccoglie 40 milioni di adolescenti di tutto il mondo. Ragazzi in grado di vivere la passione dei monti senza imitare i coetanei tedeschi in fuoristrada che, bloccati in patria, vengono a sfogarsi tra i nostri boschi». Se lo augura don Franco, che ha dedicato la predica di Ferragosto al rispetto e all'amore per le storiche radici di Bardonecchia. E lo spera il pittore Bolley, inferocito «dalle auto che appestano l'aria dappertutto». Ma Valentina, Edoardo e Alberto, posteggiati davanti al centralissimo caffè «J», continuano a sbadigliare: «Venir qui in vacanza per noi giovani è una noia. Bardonecchia è invasa dai "tartari" della periferia torinese». E com'è che vorreste restituirle l'antica eleganza? «Con una pista da go-kart». Luisella Re «E' vero, i tempi d'oro sono passati ma abbiamo ottime carte da giocare» !>ci<U <HU Aif>> Il nuovo simbolo di Bardonecchia e il laghetto e la piscina Sotto, l'ex assessore al Turismo Aldo Timon: «Chi mugugna è l'ultima ondata di esercenti che si sono installati qui convinti di prendere al volo la fortuna» Da sinistra Piero Rappelli presidente della Pro Loco e Alberto Borello guida alpina
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