La «miliardaria» mi hanno truffata

L'ex segretaria fermata al valico forse travolta da un gioco più grande di lei L'ex segretaria fermata al valico forse travolta da un gioco più grande di lei La «miliardaria»: mi hanno truffata «Non ne posso più, ho paura, sono distrutta» Adesso la «signora in giallo», la «miliardaria» delle case Iacp, ha paura. «Non ne posso più» dice dietro alla porta di via delle Pervinche 44/c, un palazzone di edilizia popolare assediato da curiosi e giornalisti. «Sono distrutta» confessa per telefono alla Guardia di Finanza di Torino. Li ha chiamati ieri pomeriggio: «Forse mi cercate: ma non apro a nessuno e non rispondo al telefono. Devo venire da voi?». Abita in un mini-alloggio alle Vallette: ex segretaria, marito disoccupato, quattro figli piccoli. Antonella Pepe, 41 anni. Alla frontiera con la Svizzera l'han fermata con un libretto del San Paolo da cui risulta un deposito di dieci miliardi e diecimila lire. Si è barricata in casa. Ha cambiato versione cento volte, è in preda al panico. Impedisce ai bambini di scendere a giocare: Cristina, Abramo, Lorenzo e Claudia. Ha chiesto a un vicino di comprarle il pane: poi lo ha cacciato, temendo che dietro la porta ci fosse chissà chi. Alla dogana di Maslianico (Como) erano in cinque. Il marito Severino Guiotto, 49 anni. Poi, al volante della Delta, un nipote: Renato Guiotto, 39 anni, via La Salle 20 a Grugliasco. Lui, la porta, la apre. Con gli occhi arrossati dopo una notte insonne, e una rabbia tremenda in corpo. «Chi me l'ha fatto fare, di accompagnare gli zii in Svizzera. Loro hanno un catorcio, una Uno tutta scassata. Mi hanno telefonato: ci accompagni a Lugano con la Delta? Ho detto si, avevo capito che dovevano raggiungere una banca. Ma non avrei mai immaginato che si portassero dietro un libretto con tutti quei soldi. Ho sempre considerato i miei zii gente a posto. Ricchi, poi, non lo sono mai stati». Alla dogana, un finanziere ha chiesto alla donna di aprire la borsetta: dentro c'era il libretto intestato ad Antonella Pepe chiamato «Sconfinamento», con i miliardi depositati il 31 gennaio. Cifra da capogiro. Il nipote: «Zia, le ho det¬ to, ma che hai fatto? Dove li hai presi, tutti quei soldi?» «Ci hanno fatto una donazione - ha risposto lei -. Sono soldi puliti, stai tranquillo. Di più non ti posso dire». La Guardia di Finanza ha sequestrato il libretto: la legge consente di esportare valuta, ma occorre segnalare le somme superiori ai venti milioni. «Ci hanno rilasciato dopo 4 ore - dice Renato Guiotto -. Abbiamo proseguito per Lugano. Siamo andati al ristorante, la zia ha telefonato al funzio¬ nario con cui aveva appuntamento. E siamo rincasati». Renato Guiotto ci ha perso il sonno. Come Maurizio Luderin e Renzo Tumiati. Anche loro erano sulla Delta, ignari di trasportare un tesoro. «Sa come ci è rimasto mio marito? - dice la moglie di Luderin, che ha 43 anni e abita in via Terni 34 -. Di cacca. Io vado da loro tre volte a settimana per guardare i bambini. Una casa da poveretti. Certe volte nemmeno mi pagavano le ore. E invece saltano fuori dieci miliardi. Per me è una balla, non hanno una lira. Sia chiaro, comunque, che Maurizio non ne sapeva niente». Renzo Tumiati, 47 anni, via Vigliarli 25, ieri è partito per la Liguria. Alla dogana la «signora in giallo» aveva detto: «I soldi sono di uno che non conosco. Gli ho prestato il libretto, me lo ha ridato con questa somma. Non me n'ero accorta». Ai finanzieri di Torino ha invece detto: «Sono stata ingannata. Vi spiegherò tutto, sono vittima di una truffa». Ieri i militari di Ponte di Chiasso hanno mostrato il libretto «Sconfinamento» a un funzionario del San Paolo a Como: «La somma è scritta con caratteri diversi da quelli che usiamo noi». In corso IV Novembre si aspetta la documentazione completa da Ponte di Chiasso. Poi, coordinati dal maggiore Angelo Zanni, i militari della tributaria awieranno i primi accertamenti: innanzitutto, controlleranno se i dieci miliardi sono davvero transitati sul conto della signora che ha pure detto: «Qualcuno ha aggiunto quegli zeri per farmi uno scherzo». Se i soldi ci sono davvero - più d'uno, alle Vallette, ipotizza una vincita al gioco - allora ci sarà una multa a nove zeri. Chi dice due miliardi, chi tre. Ne resteranno comunque sette o otto: una fortuna per chiunque. Soprattutto per un'ex segretaria delle Vallette. Giovanna Favro Renato Guiotto era al volante dell'auto fermata al valico. Maurizio Luderin: «Credevo di partecipare ad una gita»