Lavoro e produzione «la crisi continuerà»
Lavoro e produzione «la crisi continuerà» Analisi Coldiretti sui prossimi cinque anni Lavoro e produzione «la crisi continuerà» Previsto un pesante deterioramento della nostra bilancia agroalimentare ROMA. Occupazione e produzione in calo, fino a superare, alla scadenza del Duemila, il livello di guardia. Le allarmanti previsioni vengono dal «Quaderno verde» della Coldiretti, in cui è stata esaminata la situazione europea ed italiana del settore agricolo. Partiamo dall'occupazione. Gli analisti della Coldiretti prevedono che continueranno a diminuire sia il lavoro autonomo, già sceso nel periodo 1984-1994 dal 70,5 al 67,2 per cento dell'occupazione agricola totale, sia di quella dipendente. E l'indagine precisa che, a fronte di una riduzione della manodopera agricola del 3,8 percento, il valore aggiunto al costo dei fattori, contributi alla produzione compresi, è calato in termini reali rispetto al biennio '91-'92, facendo scendere la quota del settore agricolo nel sistema produttivo al 4,4 per cento. Il fatto ha una spiegazione nella falcidia delle aziende agricole, che ha ridotto di almeno 4000 miliardi la capacità produttiva del nostro sistema primario. Di qui previsioni negative anche per la bilancia agroali- Paolo Micolini mentare che, ipotizzando un aumento dei consuini annuo dell'I per cento, subirebbe di qui alla fino del secolo un deterioramento di 4-5000 miliardi (600-700 miliardi l'anno) a prezzi '93. Per quanto riguarda hi produzione, le prospettive non sono migliori a causa di vari fattori: la competizione più accesa, la rigida applicazione delle quote latte e tabacco, il «set aside» obbligatorio per cereali e semi oleosi, la drastica riduzione del sostegno per il vino e per gli ortofrutticoli. «A questo proposito - fa pre^■te^^ sente il presidenn| te della ColdiretM , ti, Paolo Micolini - c'è il rischio che _____■ l'Italia si mi ih in una spirale invo- lutiva, visto che la produzione di molte zone potrebbe ancora ridursi per effetto degli incentivi comunitari, che favoriscono la estensivizzazione e pratiche colturali più rispettose dell'ambiente». Ma la contrazione della base produttiva, avverte ancora Micolini, riguarda anche il patrimonio zootecnico, in particolare quello bovino, dove si registra una perdita di oltre un milione di capi in dieci anni. [v. cor.] ^■te^^ n| M , _____■ Paolo Micolini
Persone citate: Micolini, Paolo Micolini
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