La Germania scopre il week-end in fabbrica
La Germania scopre il week-end in fabbrica L'industria cerca nuove forme di flessibilità. Ma alla Volkswagen, sui turni, lo scontro è aperto La Germania scopre il week-end in fabbrica Sono già 170 le aziende in cui si lavora di sabato e domenica BONN NOSTRO SERVIZIO La Volkswagen s'inventa il «libretto di assegni lavorativi» sul quale ì dipendenti possono accumulare le ore lavorate in più e incassarle sotto forma di tempo libero, subito o prima di andare in pensione. La Pirelli Dculschland ottiene il permesso di realizzare la settimana di sette giorni nella sua fabbrica a Breuburg. La Michelin lavora a tempo pieno in due dei suoi cinque stabilimenti tedeschi. La Opel per i suoi dipendenti introduce il «corridoio nell'orario di lavoro», che ogni settimana aumenta o diminuisce a secondo delle necessita dell'azienda. A Regensburg gli operai della Bmw lavorano il sabato ogni due o tre settimane, ma in compenso ricevono dei blocchi di cinque giornate lavorative libere. L'istituto di ricerca economica Ifo di Monaco presenta un progetto di apertura dei negozi dalle 6 alle 22 e il sabato fino alle 18. Tanti esempi e segnali che in Germania gli imprenditori, ma soprattutto i sindacati, si preparano a pensare in modo innovativo. In un Paese dove i salari sono . più elevati del mondo e dove l'orario di lavoro è il più breve, i nodi stanno venendo al pettine. Lo •<Standort Deutschland», ovvero la conservazione della Germania come sede produttiva del lavoro è in pericolo: mai come oggi le industrie tedesche hanno investito all'estero e anche grandi imprese a carattere nazionale come Daimler Benz o Basi' non hanno potuto fare a meno di trasferire parte della produzione in Paesi meno cari. La ridistribuzione e la flessibilità dell'orario di lavoro necessariamente sono diventati i temi centrali dei negoziati sul contratto di lavoro. Le ricette trovate e le soluzioni proposte sono molteplici, diverse quanto un'azienda può essere diversa dall'altra. «I sindacati devono avere la grandezza di ammettere che il mezzo tradizionale del contratto di lavoro uguale per tutti è in via di estinzione», commenta il settimanale «Die Zeitx: che pure rappresenta le opinioni socialdemocratiche: «Un modello che vada bene per tutti oggi non esiste». La formula della «fabbrica che respira» coniata alla Volkswagen, è l'immagine con cui è diventato di moda indicare un orario di lavoro flessibile, che si adegua alle fluttuazioni della domanda. In altre parole lavorare di più quando è necessario, più tempo libero nei periodi di calma. A Hannover in questi giorni, Jochen Schumm per Vw e Juergen Peilers per il sindacato Ig Metall si sono seduti al tavolo delle trattative per i 94 mila dipendenti della più grande casa automobilistica europea. Dopo due anni, a fine agosto scade il periodo di prova della settimana di quattro giorni, la mossa spettacolare con cui Volkswagen nel novembre 1993 aveva evitato il licenziamento di ventimila persone introducendo una riduzione del 20% dell'orario di lavoro (28,8 ore settimanali) con il 12% di riduzione dello stipendio. Una soluzione provvisoria che non risolveva il problema dell'esubero: i ventimila di troppo rimangono. «Non vogliamo ricadere nell'era glaciale dei negoziati contrattuali», ha detto il manager VW Peter Hartz. La proposta è chiara: un'ulteriore flessibilità dell'orario di lavoro, e soprattutto il sabato come normale giornata lavorativa, in cambio della garanzia di mantenere il posto. Ma è assai improbabile che la IG Melali possa realizzare l'aumento del sei per cento dei salari che chiede. Se Volkswagen lotta per non licenziare, altre imprese come la Pirelli tedesca hanno promesso di assumere. In cambio si lavora la domenica, una soluzione che in Germania è possibile con la nuova legge sull'orario di lavoro del 1994, se l'impresa non è in grado di fare fronte alla concorrenza internazionale. Sono 170 le imprese che finora hanno avuto l'autorizzazione del lavoro domenicale, per la maggior parte però sono piccole imprese (in tutto sono interessati 14 mila lavoratori). Dopo l'autorizzazione a Pirelli però si sono mossi in tanti. Il gigante delle spedizioni via catalogo Neckermann, Dunlop, Uniroyal, Continental, ecc. La discussione sull'orario di lavoro è scoppiata di nuovo. Il sabato come normale giornata di lavoro è in cima alle richieste degli imprenditori: per quanto ancora i sindacati potranno permettersi di resistere? Francesca Preda zzi Il cancelliere tedesco Helmut Kohl. La Germania ora punta sul lavoro flessibile
Persone citate: Helmut Kohl, Jochen Schumm, Juergen Peilers, Peter Hartz
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