«Nessuna minimum tax»

«Nessuna minimum tax» Domani riunioni sulla Finanziaria, Fantozzi tende la mano agli autonomi «Nessuna minimum tax» DM punta sulfederalismo fiscale ROMA. Da domani il governo riprenderà a lavorare alla Finanziaria '96 dopo la pausa ferragostana e tornerà a litigare sul Fisco, grande protagonista nei giorni scorsi per i dati sull'evasione elaborati dal Secit, il nucleo dei superispettori delle Finanze, e grande protagonista di sicuro anche nei prossimi giorni nella messa a punto delle misure della manovra. Il ministero delle Finanze ha ieri innanzitutto smentito di avere allo studio «un meccanismo gretto di determinazione del reddito imponibile qual è stata la minimum tax» e ha ribadito che «ogni intervento sui metodi induttivi di accertamento dei redditi di lavoro autonomo, cioè gli studi di settore, sarà realizzato con il coinvolgimento diretto delle categorie interessate». Il piatto forte delle entrate della Finanziaria '96 è però rappresentato dalle misure di federalismo fiscale annunciate dallo stesso presidente del Consiglio Lamberto Dini prima delle vacanze. Si sa per il momento che dovrebbero passare alle Regioni le imposte su energia e inetano, sul resto è scontro. Da un lato c'è il ministero del Tesoro, favorevole ad un federalismo più spinto, con il trasferimento alle Regioni di una parte cospicua di tributi attualmente riscossi a livello centrale. Dall'altro, c'è il ministero delle Finanze che tenderebbe a frenare questa impostazione prediligendo un decentramento per il momento meno spinto per la necessità di dotare gli enti locali di adeguati strumenti per la gestione e il controllo dei tributi di loro competenza, strutture di cui le Regioni e i Comuni ancora non dispongono. In attesa del rientro a Roma dei ministri e del presidente del Consiglio, le associazioni di categoria hanno iniziato a preparare il terreno per garantirsi un maggiore coinvolgimento nelle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane. Il segretario della Cisal, Gaetano Cerioli ha proposto «una riforma fiscale all'insegna del decentramento che realizzi una sostanziale unicità di trattamento tra cittadini ed imprese», vale a dire - precisa - che «i poteri di accer¬ tamento e riscossione devono essere effettivamente decentrati» e che si deve adottare «la tassazione al netto delle spese reali di sostentamento e vita, tenendo conto delle differenze reali tra chi ha la possibilità di accedere a più redditi e chi ha solo un'unica entrata e più familiari a carico». Il segretario confederale della Cgil, Alfiero Grandi, ha proposto un tavolo di confronto comune con le altre categorie sulla materia fiscale. Una proposta accolta con favore da parte della Confesercenti e della Confederazione nazionale artigiani (Cna), con un richiamo da parte della Cisal che rivendica il primato della proposta e con «scetticismo» da paite della Cisl: «Già in passato il confronto si è arenato di fronte all'atteggiamento di chiusura di commercianti e artigiani» ha spiegato il segretario confederale Natale Forlani, perché «non esiste all'interno di quelle categorie una massa critica sufficiente per poter affrontare serenamente la questione fiscale». Oltre al tavolo comune, Alfiero Grandi della Cgil ha proposto un «capovolgimento della situazione» per combattere l'evasione fiscale, «eliminando i controlli burocratici inutili, incentivando il personale e coordinando l'azione di personale civile e guardia di finanza». A sostegno della sua proposta, ha fornito alcuni dati. Su 55.000 dipendenti del ministero delle Finanze solo 6000, circa il 10%, sono schierati in prima linea sul fronte della lotta all'evasione fiscale: circa 1600 sono addetti al controllo dell'Iva, mentre poco più di 4000 si dedicano all'accertamento del pagamento delle imposte dirette. Secondo Alfiero Grandi sarebbero necessarie almeno 28.000 unità addette ai controlli, mentre, in realtà, l'esercito del Fisco consisterebbe, per quanto riguarda l'Iva, in 584 dipendenti impegnati nelle verifiche esterne e 1044 nei controlli interni. Per quanto riguarda le imposte dirette, invece, si parla di 4400 persone. [f. ama.] I PUNTI CALDI DELLA MANOVRA SANITÀ' TAGU PER 2300 MILIARDI, IN ARRIVO NUOVI TICKET, MENO ESENZIONI, ALCUNI FARMACI SARANNO A CARICO DEI PAZIENTI FEDERALISMO ALCUNE TASSE SARANNO ASSEGNATE ALLE REGIONI RIDUZIONE DI 1000 MILIARDI DEI FONDI PER GU ENTI LOCALI ASSUNZIONI PER IL PUBBLICO IMPIEGO SCATTERÀ' UN NUOVO BLOCCO DELLE ASSUNZIONI MINISTERI ALCUNI MINISTERI SARANNO ACCORPATI. TAGLI MASSICCI PER ENTI DI RICERCA E ASSOCIAZIONI DI OGNI TIPO IMPRESE LA PATRIMONIALE SULLE IMPRESE SARA' PROROGATA CON INCASSI STIMABILI IN 5-6000 MILIARDI EVASIONE IL CONCORDATO DI MASSA DEL '95 PROVOCHERÀ' UNA RIDUZIONE DI 4000 MILIARDI DELL'EVASIONE NEL '96 ICI FLESSIBILE PER I COMUNI PIÙ' GRANDI DOVREBBE SCATTARE L'IO FLESSIBILE: PIÙ' ALTA NEI QUARTIERI SERVITI MEGLIO LOTTERIE CIRCA 1000 MILIARDI ARRIVERANNO DA NUOVE LOTTERIE TIPO "GRATTA E VINCI" E DA NUOVI GIOCHI PENSIONI LA RIFORMA PREVIDENZIALE ASSICURERÀ' NEL '96 CIRCA 8500 MILIARDI, OLTRE 4000 MILIARDI IN PIÙ' DELLE PREVISIONI DELLO SCORSO ANNO BENZINA E SIGARETTE NON SONO ESCLUSI RITOCCHI DI 50 LIRE SULLA BENZINA E, FORSE, 100 LIRE SULLE SIGARETTE Il ministro delle Finanze Augusto Fantozzi Rainer Masera ministro del Bilancio

Persone citate: Alfiero Grandi, Augusto Fantozzi, Di Massa, Fantozzi, Gaetano Cerioli, Lamberto Dini, Natale Forlani, Rainer Masera

Luoghi citati: Roma