Nuda o vestita comunque Valeria

Nuda o vestita, comunque Valeria C'è ancora mistero sull'apparizione della Marini nel balletto per Fellini Nuda o vestita, comunque Valeria L'evento della serata, in mondovisione suRaitre ROMA. L'evento della serata è il balletto «Fellini» di Kezich-Piovani-Van Hoecke, luci di Tonino Delli Colli, prodotto dall'Opera di Roma, che Raitre trasmette in diretta e in mondovisione alle 20,30 da piazza di Siena in Roma. Non bisogna però concentrarsi sulla presenza di Valeria Marini, che, chiamata all'ultimo momento in polemica con lo stesso coreografo, farà quello che sa fare (attraversare la scena più o meno nuda), bensì sui due danzatori che rappresenteranno lo spirito di Federico e quello di Giulietta. Lui, Jean Babilée, francese, ha 72 anni. Lei, Natalia Makarova, russa, ne ha 55. Naturalmente si sono entrambi ritirati dalle scene da parecchio tempo, ma dicono di non aver saputo resistere al richiamo del coreografo Micha van Hoecke, che ha messo su lo spettacolo, e a chi gli faceva domanda sull'età vetusta dei due interpreti ha risposto: «Meglio un vecchio che un giovane che finge di esser vecchio». Neanche la lunga lontananza dalle scene dei due ha mai spaventato Van Hoecke: «Si danza veramente solo quando si smette di danzare». Del resto, Babilée e Makarova (due miti per chi segue queste cose) sono molto più giovani della loro età. Babilée è venuto a Roma in motocicletta e mostra di continuo di apprezzare sommamente la velocità. Per lui, Fellini è «un poeta rapido». Makarova, magra, piccola, è sempre stupita delle proporzioni atletiche del suo unico figlio diciassettenne col quale è tornata da poco a rivedere la Russia (abbandonata nel '70, quando chiese asilo politico). Makarova dice di immaginarsi la Masina come una «pura di cuore, naive, generosa e in totale adorazione del suo marito-mito. Un po' come Gelsomina ne "La strada"». Milo Manara ha disegnato scene molto leggere, per accentuare l'idea di sogno che pervade tutto lo spettacolo. Nessun luogo del film è citato direttamente, si è andati piuttosto alla ricerca del «Luogo felliniano» per eccellenza; e dun¬ que la spiaggia, la sala da avanspettacolo, il circo. L'ingresso di Cinecittà è salutato da un'enorme lingua che esce da un televisore. Manara ha però dovuto rinunciare a una fontana che aveva il volto del Papa (quello del film «Roma») perché il mostrarla in tv è stato giudicato imprudente. La Marini potrebbe anche essere completamente nuda. Apparirà nel secondo quadro del secondo atto, in mezzo a una moscacieca di bambini. A suo dire Fellini - che conobbe fugacemente - non si rese mai conto che quella gloria di Dio era la stessa che faceva la svampita nello show televisivo del Bagaglino. Poi le sorelle: quella della Masina, Mariolina, si è detta «amareggiata e dispiaciuta ohe Fellini debba essere ricordato solo per la sua passione per le donne». Maddalena, invece, la sorella del maestro, dice: «Una cosa è certa: la Marilù rappresenta davvero il suo ideale femminile». Giorgio Dell'Arti

Luoghi citati: Roma, Russia