«Attenti a quelle operazioni»

«Attenti q quelle operazioni» «Attenti q quelle operazioni» «Rischio di stress eccessivo per i coniugi» MEDICI DIVISI ROMA EGLIO essere prudenti. Il presidente del Nord Italia Transplant Girolamo Sirchia non è del tutto certo che i trapianti tra marito e moglie abbiano maggiore successo di quelli convenzionali. Anzi, arriva a giudicarli «poco interessanti» dal punto di vista scientifico. «Questo tipo di studi si svolge sui grandi numeri, su molti centri, alcuni buoni, altri meno», spiega. «Sono indagini che si fanno da 30 anni e più di una volta i risultati sono stati smentiti». Si riferisce a un clamoroso studio americano - da poco pubblicato sul «New England Journal of Medicine» - secondo il quale il rene donato da un marito a una moglie e viceversa ha l'85% di possibilità di funzionare dopo tre anni dal trapianto, mentre per un rene donato da un genitore a un fi¬ glio le possibilità sono un po' più basse - pari all'82% - e per un rene espiantato da cadavere sono solo del 70%. In Italia il trapianto di rene fra coniugi non è vietato - osserva Sirchia - «ma noi lo sconsigliamo perché il parente può ricevere pressioni psicologiche eccessive che non riteniamo opportune. Lo facciamo soltanto in casi eccezionali». La ricerca americana è stata condotta su un campione molto vasto che comprende 368 trapianti tra sposi, 129 tra non consanguinei, 3368 tra genitori e figli e 43.341 in cui il rene proveniva da un ca¬ ddènvamucgsfansPlln davere. Nel caso di donazione da moglie e marito, il risultato è stato migliore se la moglie non aveva mai avuto una gravidanza (87% di successo a tre anni) rispetto al caso in cui la moglie avesse avuto almeno una gravidanza (76%). La percentuale di successo ha raggiunto il 90% a tre anni nel caso in cui il partner trapiantato fosse stato sottoposto almeno a una trasfusione di sangue nel passato. La spiegazione di questo successo - ha sottolineato Paul Terasaki, che ha diretto lo studio - viene attribuita alla migliore qualità degli organi provenienti da donatori vi¬ venti rispetto a quella di organi provenienti da un donatore cadavere. Attualmente circa il 27% dei trapianti di rene eseguiti negli Usa avviene attraverso un donatore vivente: si tratta di una percentuale molto più alta rispetto all'Europa. In Francia, per esempio, è pari solo al 4 per cento. I risultati dello studio americano hanno indotto uno scienziato francese, JeanPaul Souillou dell'Inserm (l'Istituto nazionale della sanità e della ricerca medica), a chiedere al governo una revisione della legge che in Francia vieta il trapianto di organi tra coniugi, [r. cri.] Il professor Girolamo Sirchia

Persone citate: Girolamo Sirchia, Paul Terasaki, Sirchia

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Nord Italia, Roma, Usa