L'Età ferisce il re con una foto di Gian Antonio Orighi

l'immagine prova che Juan Carlos poteva essere ucciso in altre occasioni l'immagine prova che Juan Carlos poteva essere ucciso in altre occasioni L'Età ferisce il re con un® foto «Ti abbiamo sempre sotto tiro» MADRID NOSTRO SERVIZIO «Sua Maestà Don Juan Carlos non ha mai corso pericolo». Sia il ministro degli Interni Belloch, sia il capo della polizia Olivares hanno ripetuto questa frase innumerevoli volte dal 9 agosto, quando un blitz delle teste di cuoio dell'antiterrorismo arrestò a Palma di Majorca un commando dell'Età che voleva uccidere con un fucile di precisione, da un appartamento che distava solo duecento metri dallo yacht reale, il sovrano di Spagna. Ma, dopo i dubbi avanzati dalla stampa e lo confessioni di Juan José Rego, il capo del commando (entrambe le versioni concordano sul fatto che il Re era stato due volte nel mirino dei terroristi), ieri è scesa in campo l'Età. Con una foto choc. Il quotidiano basco «Egin», il «portavoce ufficioso» di Età, ha pubblicato, in prima pagina, un'immagine che, se autentica, (e finora i terroristi baschi mai hanno bluffato), smentisce clamorosamente i responsabili delle forze dell'ordine. Sopra il titolo «Due volte sotto tiro», è riprodotta una foto di una barca usata da sempre dalla famiglia reale per le regate a Palma di Majorca, il «Rioja de Espana». L'immagine, a colori, non è nitida. Ma, usando la lente d'ingrandimento, s'intravede, in un cerchietto, una persona molto somigliante, sia per la corporatura, sia per la fronte stempiata, a Sua Maestà. A sinistra del Re s'indovina Sua Altezza Reale Don Felipe, il principe ereditario. A destra, con un cappello da ammiraglio, l'Infanta Cristina. Ancora più a destra, due sagome che sono le silhouette dell'Infanta Elena e di suo marito Don Jaime de Marichalar (da notare che l'anno scorso, Don Jaime non salì mai su di una barca reale perché il suo fidanzamento era ancora segreto). Età accompagna la foto con i suoi proclami: «L'organizzazio- ne armata Euskadi Ta Askatasuna (Eia/ Paesi Baschi e Libertà conferma l'attentato contro il Re e fornisce una prova che dimostra come il Monarca spagnolo fu a tiro della nostra organizzazione due volte durante il mese d'agosto. Ma, purtroppo, questa volta non si è potuto portare a termine l'operazione». Il «Club del Mar», dove da sempre è ormeggiato il «Rioja de Espana», ha smentito sostenendo che, quest'anno, la famiglia reale non è mai salita su quella barca. «El Mundo de Baleares», dopo aver consultato l'archivio delle regate, sostiene la stessa versione. Ma la foto è inquietante anche per altri motivi. Belloch ed Olivares hanno sempre sostenuto che il commando dei tre «Etarras» era controllato giorno e notte e che l'unico punto a rischio (sempre tenuto sotto mira da cecchini che avrebbero sparato appena vedevano spuntare la canna di un fucile) era l'appartamento a 200 metri dallo yacht reale «Fortuna». Ma la barca fotografata non era ormeggiata in «Porto Pi», bensì in un altro molo, il «Club del Mar», a più di un chilometro. E poi, come ha fatto la direzione di Età, se tutti i movimenti del commando erano seguiti fin da quando erano approdati con il tre alberi «Belle Poule» il 17 lu¬ glio, a entrare in posssesso della foto? La versione di Età, poi, è stata confermata da «Abc», il giornale più monarchico di Spagna, che alcuni giorni fa ha rivelato in prima pagina: «I terroristi arrestati cercarono di attentare contro il Re due volte. Solo la presenza massiccia della polizia nella zona li fece desi- stere perché la fuga sarebbe stata impossibile». Ed «El Pais» ha scritto lo stesso giorno: «Tutto pare indicare che in qualche occasione, durante le ultime tre settimane, i terroristi hanno tenuto sotto mira il monarca». Mentre il giornale «Levante» ha rivelato che a Castillon, vicino alla località dove in questi giorni villeggiava il leader dei popolari Aznar - indicato come terzo obiettivo del commando dopo il Re e il principe Felipe - è stato identificato un commando di due «Etarras», viene da chiedersi se la sicurezza di Sua Maestà sia davvero a prova di Età. Due esempi lo smentiscono: l'ottobre scorso, Greenpeace, durante la riunione a Madrid del Fmi, riuscì a collocare uno striscione ecologista nel salone dove il Re stava parlando. E nel '92 il Sovrano venne fotografato mentre prendeva il sole a Majorca sul «Fortuna». Gian Antonio Orighi I servizi di sicurezza sostenevano che il commando era sempre stato sotto controllo .se La foto inviata dall'Età (nei circolini da sinistra il principe Felipe e il re Juan Carlos). Sopra la testata di Egin, il giornale dei baschi

Luoghi citati: Madrid, Paesi, Spagna