Erbaluce si salva metà raccolto di Lodovico Poletto

Primo bilancio dei danni: i diecimila ettolitri di vino scenderanno a circa 5-6 mila Primo bilancio dei danni: i diecimila ettolitri di vino scenderanno a circa 5-6 mila Erbaluce, si salva metà raccolto Ma nel triangolo d'oro la grandine mette tutti ko La parola vendemmia, quest'anno, nella zona storica di produzione dell'Erbaluce doc, gli agricoltori vorrebbero cancellarla dal dizionario. La grandinata dell'altra notte ha distrutto tutta la produzione dell'anno: il cento percento - dicono i viticoltori - dei grappoli di uva ancora attaccata ai tralci a maturare. E a settembre, ne triangolo di territorio della provincia di Torino compreso tra Caluso, Mazze e il lago di Candia, non ci sarà nessuno nelle vigne. Marco Soriani, vicesindaco di Caluso, l'altra mattina ha parlato a lungo con i produttori di Erbaluce della zona. «Come Comune - dice - chiederemo che venga riconosciuto lo stato di calamita naturale. Chissà che gli agricoltori non riescano a rientrare un po' dei danni subiti che non si esauriscono di certo con questa stagione. La tempesta ha rovinato anche le viti, la produzione per un paio di anni sarà molto ridotta». Di quanto non è facile stabilirlo neanche per gli addetti ai lavori. La zona investita dal maltempo è quella più massicciamente coltivata a viti; quella che di solito fornisce più della metà degli oltre 8 mila e 200 quintali di uva Erbaluce destinati alla produzione del celebre vino bianco. Ma Francesco Orsolani, vicepresidente del Consorzio di tutela dell'Erbaluce doc non è completamente pessimista. «Ci sono - spiega - anche zone marginali che sono state solo sfiorate dalla grandi- M ne. Altre dove un po' di uva è rimasta sulle viri. Se il tempo ci aiuta qualcosa si può salvare, ma tutto dipende dalle condizioni meteorologiche delle prossime due o tre settimane». Con il soli- e In nascita di nuove foglie - secondo lui - una piccola quantità di uva potrebbe arrivare a maturazione, riducendo sensibilmente il danno. «Ci vuole - due - anche un po' di ottimismo Certo il guaio è grosso e rischia di vanificare tutti gli sforai tatti in questi anni. Ma non è ancora tempo di abbattersi» Quanto vino dunque, sarà messo in commercio a fine anno è presti' por dirlo. 1 dieci mi¬ la ettolitri (come media annua) nelle peggiore delle ipotesi scenderanno a 5 mila; nella migliore solo a 6-7 mila. Resta, infatti, intatta l'uva coltivata nel resto del territorio del doc, una decina di comuni nel circondario di Caluso. «Ma l'annata - dice Marino Lerda, cantiniere della cantina sociale di Cuceglio - non è delle migliori. Le piogge di questa primavera, mentre le viti stavano ancora legando ha ridotto di almeno il 30 per cento la quantità di prodotto». E a conti fatti, nelle vasche di raccolta, non finiranno più di 350 quintali di uva pronta per essere vinificata. Grandine, resa ridotta nei vigneti scampati al disastro, richieste di mercato da soddisfare: tutti elementi che lasciano pensare ad un aumento anche consistente del costo di questo vino. «Fino ad oggi - dicono all'azienda vinicola Bianco di Caluso - si vendeva l'Erbaluce a 4 mila e 500 lire la bottiglia da 0,75: un prezzo ridotto per un vino doc, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo». Intanto si affacciano molti dubbi sui possibili rimborsi dei danni da parte della Regione. La nuova nonnativa prevede sovvenzioni - in via ordinaria solo per quei prodotti non assicurabili: e l'uva non è tra que¬ sti. «Bisognerà - dice Michele Vielli, deputato della zona - fare in modo che si possa attivare una procedura straordinaria. La produzione del vino Erbaluce è una ricchezza che va tutelata e aiutata». In che modo, però, ancora non si sa. Claudio Bonansea, presidente del con sorzio di tutela dei doc di Caluso, promette di interessare anche il governo. «E dire - spiega che volevamo estendere la giurisdizione del consorzio. Volevamo creare un doc del Canavese: un marchio di qualità per i vini - oltre all'Erbaluce - prodotti in zona». Lodovico Poletto «Chiederemo lo stato di calamità naturale» Se torna il sole potrà maturare altra uva

Persone citate: Claudio Bonansea, Francesco Orsolani, Marino Lerda, Michele Vielli, Soriani

Luoghi citati: Caluso, Cuceglio, Mazze, Torino