Popov l'uomo pesce «Vi stupirò ancora»
Gli Europei di Vienna nascono nel segno del russo primatista dei 100 si Gli Europei di Vienna nascono nel segno del russo primatista dei 100 si Popov, l'uomo pesce «Vi stupirò ancora» VIENNA DAL NOSTRO INVIATO I nuotatori azzurri arriveranno a Vienna soltanto stasera mentre la divina Franziska Van Almsick è annunciata non prima di domani. Lo zar russo Alexandr Popov, invece, si è insediato sulle rive del Danubio già da qualche giorno, allenandosi anche a Ferragosto, e c'è chi giura che si sia preparato accuratamente per questi Europei, dove potrebbe addirittura migliorare il suo record mondiale dei 100 si (48"21 ), strappato poco più di un anno fa al mitico statunitense Matt Biondi (48"42). Era dal '64 che il primato assoluto non tornava nel Vecchio Continente (l'ultimo fu il francese Gottvallés) ed è la prima volta che appartiene a un nuotatore russo. Popov - non ancora 24enne originario di Ekaterinburg, città ai piedi degli Urali - ha spesso dichiarato di voler entrare nelle storia scendendo sotto i 48" sui 100: lo farà qui a Vienna? «I record non si possono programmare - risponde Sasha -. In questi Europei voglio prima di tutto vincere due titoli (100 e 50 si, ndr), ma chissà...». Mentre gli altri velocisti nuotano di potenza, la bracciata del fuoriclasse russo esprime sempre agilità e leggerezza, anche sulle distanze brevissime. Gli altri mordono l'acqua, lui vi scivola dentro. Come fa? «Mi alleno più di qualsiasi altro sprinter, anche 90 chilometri alla settimana, oltre alla palestra». Una parte del merito va anche al vulcanico tecnico Gennadi Touretski, trasferitosi da qualche anno con il suo pupillo in Australia dove dirige il centro di allenamento di Canberra. Ma proprio Touretski è spesso al centro delle cronache per episodi non propriamente sportivi: soltanto la scorsa settimana è stato condannato a un mese di carcere (sconterà la pena a fine mese) e 10 mila dollari di multa dopo che, in evidente stato di ubriachezza, aveva molestato una hostess e malmenato un passeggero sul volo Los AngelesSydney. «Davvero? - chiede incredulo Popov -. Strano, perché gli ho telefonato pochi giorni fa e non mi ha detto nulla. Comunque con lui sto benissimo, e poi l'Australia è un Paese meraviglioso, senza inquinamento e con pochi rumori. Laggiù non esiste lo stress». Bravo e bello, con il nuoto Popov ha conosciuto la fama e la ricchezza. Nella Nazionale russa un po' tutte le nuotatrici lo corteggiano, ma lui si è preso una cotterella soltanto per la svedese Malin Nilsson, liberista anche lei. «Se ho la ragazza? Le ragazze, volete dire. No, per carità. Giro continuamente per il mondo e non potrei davvero badare a una fidanzata». Ma ai soldi ci bada, eccome: dopo essersi affidato per tutto il '93 al procuratore inglese Kelvin Juba, Popov è stato poi corteggiato dall'ex velocista svizzero Stefan Volery e ultimamente dalla Img di Mark McCormack. «Gli sponsor prefe¬ risco cercarli io e non lascio che siano loro a scegliere me. Non voglio parlare di soldi. Con il nuoto comunque non sono certo diventato ricco». Sarà, ma il campione russo ormai vola da un emisfero all'altro a colpi di 15-20 mila dollari per ogni meeting ed ha cominciato a curare anche i particolari più esteriori del suo personaggio: di recente si è comprato un fuoristrada, indossa capi di abbigliamento firmati, spesso italiani. «Mi piace soprattutto la città di Verona, dove quando posso rinnovo il mio guardaroba e divoro i ravioli, la mia passione a tavola». La fama di Popov, almeno in questi Europei, rischia di essere in parte oscurata dalla walkiria Franziska Van Almsick, attesa a Vienna come la principessa Sissi delle piscine. Invidioso? «Franzi è carina e veloce. Dei suoi avversari fa quello che vuole, quindi merita tanta attenzione». Che è come dire: io sono come lei, dunque è giusto che mi rendano gli stessi onori. Del resto in questi campionati continentali non si vede chi possa insediare lo zar Alexandr: il lituano Mazuolis? L'ucraino Khnykin? Il tedesco Spanneberg? «Più degli avversari temo i giornalisti» conclude lapidario Popov. E' difficile pensare che la piscina viennese dello Stadionbad gli darà torto. Giorgio Viberti Alexandr Popov dopo 31 anni ha riportato in Europa il limite mondiale dei 100 si >
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