Ravanelli strega Berlusconi
Ravanelli strega Berlusconi Ravanelli strega Berlusconi «Che bravo, a volte sembra Di Stefano» MILANO. San Siro gremitissimo, più di 63 mila spettatori per assistere alla prima grande sfida della stagione. Ed anche per salutare Marco Van Basten, che si congeda dai suoi tifosi con un giro di campo a mani alzato, tra gli applausi della folla, tutta in piedi. L'olandese, commosso, fa in tempo a leggere qualcuna delle tante scritte che gli sono state dedicate: «Le tue imprese sono già leggenda. Grazie Marco per sempre rossonero»; «Marco, nessuno come te»; «Senza di le San Siro è senza luce». «Ho provato una sensazione indescrivibile - il suo commento -, emozioni che non sentivo da tempo e che mi resteranno per sempre nel cuore». Tanta amarezza per il ritiro del cigno olandese. Amareggiato più di tutti. Silvio Berlusconi, che appena vede Marco lo saluta calorosamente, lo invita perfino a cena. L'olandese non può accettare per precedenti impegni. Il Cavaliere: «Che dispiacere. Mi son commosso a rivedere i tuoi gol davanti alla televisione. Ho sofferto tanto perché ho ricordato cose splendide, gesti da tennista quando catturavi la palla in volo e la mettevi in rete. Mi è venuto un nodo alla gola. Penso che ne abbiano sofferto non solo i tifosi milanisti, ma tutti quelli che amano il calcio e il bel gioco». Poi Berlusconi aggiunge: «Quando Van Basten mi ha chiesto di poter partecipare al ritiro, mi si era riaperta la speranza. Invece è finita cosi e questo mi fa soffrire ancora di più». Ecco la grande sfida, che finirà ai rigori. Ancora Berlusconi: «Il nostro tridente promette bel gioco. Ho visto alcune azioni molto buone e divertenti. Ma i nostri avversari sono stati molto determinati e grintosi a cominciare da Vierchowod che ha annullato Weah anticipandolo sempre di testa. Ma ho visto anche qualche errore di troppo, colpa della pre- parazione che non è ancora ottimale. La Juve? Vigorosa e aggressiva, molto determinata. Il Milan? Più tecnico che si affida al talento di Baggio e Savicevic e alla velocità di Weah. Mi auguro che possa divertire e ritornare al vertice del calcio italiano, europeo e mondiale. Prevedo un campionato molto duro per il valore degli avversari, tutti rinforzati». Poi Berlusconi affronta due casi scottanti dell'agosto milanista: le bizze di Lentini e il contratto di Capello. «Dicono che Lentini è il mio pupillo? Tutti i milanisti lo sono, nel senso che quando li scegliamo siamo tutti d'accordo. Capisco la sua amarezza perché anche stavolta è rimasto in panchina. Ma questo è il calcio. Comunque nessuno, noi per primi, può tenere degli atleti che non vogliono restare. Io spero ancora che possa recuperare la sua forma migliore e che trovi posto in squadra». E a Capello, che si considera ormai scaricato a fine stagione, il presidente fa sapere: «Quando 5 anni fa gli ho affidato il Milan, tutti mi hanno accusato di aver scelto il mio maggiordomo. Invece i fatti hanno dimostrato il contrario. Ha ottenuto grandi risultati e speriamo che ne ottenga altri. Lui ha un contratto che scade a giugno: quando sarà il momento opportuno ne parleremo. Ma cerchiamo di non farne una telenovela». Berlusconi scomoda in chiusura un paragone impegnativo per Ravanelli: «Ha dato moltissimo, anche in difesa, su tutti i palloni. Ho detto ai bianconeri: complimenti, avete trovato un Di Stefano, pur non avendo Ravanelli la stessa classe. E' un giocatore veramente prezioso». Accanto al presidente milanista, in tribuna ecco Umberto Agnelli. Soddisfatto, anche prima del successo dal dischetto. «Una cornice di pubblico fantastica commenta il presidente onorario bianconero - che dà lustro a questo trofeo. Gara vivace, anche duretta. Nel primo tempo ho visto un Milan più in forma e più attento. Lo 0-0 tutto sommato è risultato giusto. Le favorite per il titolo? Ci sono anche altre squadre, oltre a Juve e Milan, come ad esempio Roma e Parma. Baggio rossonero? Noi abbiamo avuto delle bellissime annate del Baggio bianconero e questo mi basta». Nino Sorniani Van Basten in passerella a S. Siro: i tifosi milanisti gli hanno tributato applausi nostalgici, quelli bianconeri lo hanno sportivamente salutato e Berlusconi lo ha invitato cena
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