Il Trofeo Berlusconi accende i riflettori sul calcio vero ieri a San Siro tanto pubblico ed emozioni finali

Il Trofeo Berlusconi accende i riflettori sul calcio vero: ieri a San Siro tanto pubblico ed emozioni finali Il Trofeo Berlusconi accende i riflettori sul calcio vero: ieri a San Siro tanto pubblico ed emozioni finali i l i i fi Vince la Juvet si riparte dalla fine Battaglia già aspra, il Milan è sconfitto ai rigori MILANO. Si ricomincia dalla fine. Pur priva di Vialli e Lombardo, la Juventus regola il Milan ai rigori e si aggiudica il trofeo Berlusconi a capo di un tamburello vibrante ed equilibrato, riassunto fedelmente dallo 0-0 conclusivo. Visto che la notizia va in testa, diciamo subito che Roberto Baggio non si è tirato indietro (come a Firenze, quella volta) e ha trasfonnato il suo, l'atto più significativo di una partita frenata e sofferta (più dentro che fuori). Impressioni a tambur battente: Juve più squadra, e non è una novità, bene Ravanelli, Sousa e Vierchowod, Milan a sprazzi, Alberimi e Boban pimpanti, ma tridente impacciato. Van Basten che saluta e corricchia fra gli applausi, in braccio alla leggenda, Weah che si raccoglie in preghiera, tutto solo. L'inizio è romantico, non altrettanto il seguito. Tackles duri, ma cavallereschi. Il tridente del Milan ha bisogno di munizioni più assidue e di geometrie più nitide. L'assenza di Vialli pesa sul piglio fachiresco dei campioni. San Siro offre una cornice splendida, da brividi. Il Codino s'imbosca a sinistra, nel settore di Ferrara. Tacchinardi e Vierchowod tengono il centro, il pupo un po' più indietro, il russo un po' più vicino a Weah. Pessotto e Deschamps controllano la corsia sinistra, battuta spesso da Panucci, Eranio (cui il 4-3-3 impone, spesso, di assistere Albertini) e Savicevic. Sulla destra, Di Livio e Jugovic si oppongono a Maldini e Boban, mentre Sousa rivaleggia con Albertini e la coppia Ravanelli-Padovano s'infila, quando può, come può, fra Baresi, Costacurta e Panucci. Proprio Padovano, al 7', si mangia una colossale occasione su spiovente di Sousa: i milanisti prima lo credono in fuorigioco, ma poi (Rossi, Costacurta) gli zompano addosso e lo disarmano. Il pallonetto, che in campionato nobilitò la notte di Ravanelli, non riesce all'ex genoano. La replica del Milan è un'azione Baggio-Boban-Savicevic: Peruzzi blocca in scioltezza. Il Codino si aggira stranito, Ravanelli (capitano) tenta lo sfondamento. Un'iniziativa di Baggio e un goffo rinvio di Tacchinardi portano a un sinistro radente di Savicevic. Il gioco scorre a ondate. Lavori in corso. Più aggressiva la Juve, più effervescente il Milan. Boban, molto attivo, e Panucci cercano la testa di Weah. Mischie. Bulloni spianati. Splendida, e di poco alta, una sventola di Ravanelli. Costacurta, costretto a buttare giù l'arrembante Pessotto, richiama il Genio a un filtro meno vacuo. Fosse facile. La punizione di Jugovic non sorprende Rossi. Brutto e pericoloso, al 32', un intervento di Baresi, ammonito, sul Grigione, che poi si «vendicherà» su Savicevic. Si tira poco, ma ci vuole un vispo Peruzzi, al 37', per rintuzzare una sforbiciata di Eranio, al culmine di un ricamo della ditta Baggicevic, il primo e unico della serata. Ravanelli è un maglit- anche in difesa. Parlasse di meno... Alla ripresa, Del Piero (un tempo e un gol giovedì a Catania, nella «militare») avvicenda Padovano, un pesce fuor d'acqua. Nessuno si risparmia. Pressing e agonismo fanno aggio sul gioco. Le posizioni di Baggio e Savicevic ci sembrano troppo defilate. Il destro di Raffaello, la testa di Weah. Applausi. Alta, al 16', una punizione del piccolo Buddha. Conte rimpiazza l'esausto ma prezioso Deschamps, reduce da Francia-Polonia. E Si¬ mpnscrrfitCrsc mone, poco dopo, un Savicevic più fumo che arrosto. Panucci ne stimola subito il destro, ma il sigillo, in corsa, è uno scarabocchio. La sfida resta gradevole per ritmo e ribaltoni. Al 32', Del Piero sguinzaglia Ravanelli, la staffilata del quale viene intercettata da Rossi. Capello accentra il Codino, nel tentativo di scatenare la potenza di Weah. Simone scivola a sinistra. Sordo e Torricelli danno il cambio a Eranio, positivo come sempre, e a Jugovic, un po' spaesato. Sousa è l'anima e la centralina della Juve. Simone incespica sul più bello (da un'idea di Sordo), Vierchowod doma Weah, Pessotto se la cava con disinvoltura. Il calo finale, su entrambi i fronti, è fisiologico. Rigori, tanto per cambiare. Ce ne vogliono sedici, addirittura, per arrivare al verdetto prò Juve. Raffaello e Pinturicchio non sbagliano. Rossi si oppone a Ravanelli e Tacchinardi, Peruzzi strega Panucci, Albertini sparacchia in gradinata. Decidono Di Livio, a fil di palo, e Weah, alto, dopo una curiosa rincorsa, quasi un rito propoziatorio. Roberto Beccantini I campioni d'Italia si dimostrano più squadra: bene Ravanelli, Sousa e Vierchowod; rossoneri a sprazzi ma Weah li tradisce dal dischetto DA 0-0 a 5-6 Milan-Juventus 0-0 (5-6 rigori) Milan (4-3-3): Rossi; Panucci, Costacurta, Baresi, Maldini; Eranio (39' st Sordo), Albertini, Boban; Savicevic (23' st Simone), Weah, R. Baggio. Ali. Capello. Juventus (4-4-2): Perazzi; Ferrara, Vierchowod, Tacchinardi, Pessotto; Di Livio, Jugovic (39' st Torricelli), Sousa, Deschamps (21' st Conte); Padovano (1* st Del Piero), Ravanelli. AH. Lippi. Arbitro: Collina. Rigori: Del Piero gol, R. Baggio gol, Pessotto gol, Simone gol, Ravanelli parato, Panucci parato, Ferrara gol, Boban gol, Tacchinardi parato, Albertini fuori, Conte gol, Costacurta gol, Vierchowod gol. Baresi gol, Di Livio gol, Weah fuori. Ammoniti: pt 32' Baresi, 40' Ravanelli, 47' Savicevic; st 12' Tacchinardi. Spettatori: 63.434 paganti, per un incasso di 1.645.817.000. Albo d'oro del Trofeo Berlusconi: 1991: Juventus; 1992: Milan; 1993: Milan; 1994: Milan; 1995: Juventus. A fianco Roberto Baggio (con Di Livio) che ha pagato il prezzo all'emozione dell'esordio; in alto Ravanelli come sempre molto generoso ifoto richiardi]

Luoghi citati: Catania, Ferrara, Firenze, Francia, Italia, Milano, Polonia