Pesaro Cambiale onorata

Pesaro, Cambiale onorata Successo dell'opera di Rossini accostata a «Edipo a Colono» Pesaro, Cambiale onorata Fowler e Mei virtuosi con eleganza PESARO. Accostata alle musiche di scena per l'«Edipo a Colono», si è vista l'altra sera all'Auditorium Pedrotti una splendida edizione della «Cambiale di matrimonio», l'opera del 1810 con cui il genio di Rossini esplodeva per la prima volta come un fuoco d'artificio in un panorama musicale grigio e depresso. Fin dall'inizio la personalità del compositore appena diciottenne appariva formata: inconfondibilmente suoi sono già i ritmi galoppanti, le melodie incisive e pungenti, il suono di un'orchestra brillantissima, il piacere di lanciare le voci nel vortice dei gorgheggi, mentre gli strumenti le inseguono, strappano loro lazzi e motti, appropriandosene e incalzandole con un ritmo da scossa elettrica. Il tutto col risultato di fare dell'opera buffa italiana una metafora della felicità del vivere dove il tempo, invece di invecchiare, si rinnova nello scroscio di una risata che tutto travolge. Questo messaggio usciva con forza dalla esecuzione pesarese affidata alla guida molto incisiva del giovane direttore Yves Abel, alla guida dell'Orchestra della Toscana mentre sul palcoscenico tenevano banco un gruppo di cantanti che non si potrebbero desiderare più divertenti nel definire i loro personaggi. Il baritono Bruno Praticò borbotta, strepita, organizza, scuotendosi tutto nel pompo- so costume quando vede che il progetto, coltivato dal suo Tobia Mill, di maritare la figlia Fanny al collega americano Slook è destinato al fallimento; questi, reso da Roberto Frontali, imperversa in galanterie che oppongono ai modi coltivati degli europei la schiettezza rusticana in uso nelle foreste canadesi, e il divertimento è subito assicurato. Anche perché il risvolto sentimentale della deliziosa farsetta appare in modo chiarissimo: la delicatezza dell'idillio di Fanny ed Edoardo svolge difatti tutto il suo profumo grazie alla eleganza del tenore Bruce Fowler ed al virtuosismo di Eva Mei, un soprano che saltella sui picchi e sulle dentellature del virtuosismo acrobatico con meravigliosa naturalezza. Stefano Rinaldi Miliani e Alessandra Palomba completavano degnamente la compagnia di canto che la regìa di Luigi Squarzina ha mosso in uno spettacolo spiritoso e co¬ lorato, dove ogni gesto è lavorato con la volontà di evidenziare personaggi e azione. Le scene e i costumi di Giovanni Antonacci, con la ricca bottega di Mill aperta sui magazzini del porto inglese dove approdano le navi, magari sotto fitte nevicate, sono una festa di colori e di luci. La «Cambiale di matrimonio» poggiava sul solenne piedistallo delle musiche di scena scritte nel 1815 per l'«Edipo a Colono» di Sofocle dove Rossini, affidando al basso solista pomposi recitativi alla francese e al coro pagine nobili e piuttosto fredde, sposa in pieno l'estetica dell'opera neoclassica. L'esecuzione non ha molto contribuito ad accendere queste musiche di calore aggiunto: il bravissimo basso Rinaldi Miliani che, evidentemente, si diverte molto di più a interpretare l'opera buffa, qui sembrava un poco imprigionato in una corazza, mentre il coro della Radio di Cracovia diretto da Orawska Malgorzata ha cantato con distaccata nobiltà. D'altronde la partitura non offre grandi appigli all'entusiasmo e quando, dopo la mesta liturgia dell'«Edipo», ha cominciato a zampillare l'incredibile saltellìo ritmico della «Cambiale» è stato come se il grigio sotterraneo si aprisse improvvisamente su una veranda piena di sole. Paolo Gallarati )|F.' '"'"^^SlH iH f jf^ fL ' ~t ! - ,^ St \£M <£,r \ f > i " reg|sta '-u|g| Squarzina ha lavorato bene sul cantantl ed ha ottenuto apprezzabili risultati

Luoghi citati: Cracovia, Pesaro, Toscana