Di Pietro, interrogato Ascione

Di Pietro, interrogato Ascione Di Pietro, interrogato Ascione Svelò segreti dell'inchiesta a De Biase Il; ■ !ll||l|p ■' :v^::^:v:'l: MAGISTRATO INQUISITO IMILANO N una caserma vicino a Varese, lontano da occhi indiscreti. Si è svolto lì, l'interrogatorio di Guglielmo Ascione, il magistrato bresciano sotto inchiesta a Milano per favoreggiamento e abuso d'ufficio. Top-secret il faccia a faccia. Di più: il magistrato che ha condotto l'interrogatorio, Giovanbattista Rollerò, non vuole nemmeno confermare di essere lui il titolare della scottante inchiesta che - ancora una volta - ha acceso i riflettori sulla procura di Brescia. Ascione è sotto inchiesta sulla base di un esposto fatto arrivare, al Csm prima alla procura di Milano poi, da Fabio Salamoile e Silvio Bonfigli, i due pm bresciani che indagano sul caso Di Pietro. E sugli ispettori del ministero che aprirono l'inchiesta segreta sul magistrato simbolo di Mani pulite. Di cosa deve rispondere Ascione? Quali sono le colpe, o le leggerezze, del magistrato bresciano che - in un colpo solo - si trova da inquirente ad indagato? Favoreggiamento e abuso d'ufficio, le ipotesi di reato con cui Ascione è stato iscritto nel registro degli indagati, modello 21. In sostanza Ascione avrebbe rivelato alcuni particolari dell'inchiesta dei suoi due colleghi a Domenico De Biase, l'ispettore del ministero della Giustizia a suo volta indagato per l'affaire Di Pietro. Di quelle rivelazioni esisterebbe una prova schiacciante, un'intercettazione telefonica tra De Biase e Ascione. Ma quella che a prima vista sembra una colpa grave potrebbe presto rivelarsi solo una leggerezza, un gesto compiuto senza pensarci su troppo e - soprattutto - senza alcuna intenzione di inquinare le prove. Ascione e De Biase sono infatti amici da tempo. L'ispettore, prima di essere trasferito a Roma, era magistrato a Salò, sul lago di Garda, pochi chilometri da Brescia. E l'amicizia è continuata anche dopo il trasferimento di De Biase nella capitale. «E' normale che ci sentissimo, è normale che ci telefonassimo», si era difeso a fine luglio Ascione. Aggiungendo: «Non ho mai parlato con lui dell'inchiesta di Salamone e Bonfigli. Semmai ho cercato di rincuoprarlo, come si fa con un amico. Sapevo che era preoccupato per quella indagine». E' la stessa tesi sostenuta dal magistrato nell'interrogatorio di ieri? Impossibile saperlo. Nessuna indiscrezione viene lasciata filtrare su questo interrogatorio di mezzo agosto, da una parte Giovanbattista Rollerò, magistrato esperto nella Tangentopoli edilizia, dall'altra Guglielmo Ascione, prima inchiesta (poi archiviata) su Antonio Di Pie¬ tro, inchiesta nata dalle accuse del finanziere Sergio Cusani. Ascione è pure il titolare dell'inchiesta sulle (presunte) responsabilità sulla morte di Gabriele Cagliari. Per quella vicenda è sotto inchiesta (a Brescia) il magistrato milanese Fabio De Pasquale, indagato per abuso d'ufficio. E adesso tocca ad Ascione finire sotto inchiesta a Milano. [r. m.] Per i pm di Brescia deve rispondere di favoreggiamento e abuso d'ufficio A sinistra, Guglielmo Ascione; a destra, Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Brescia, Milano, Roma, Salò, Varese