«Scarcerate Mannino muore»

Appello tv ai giudici di Palermo. Gerardo Bianco (ppi) : attenti a non ripetere il caso-Contrada Appello tv ai giudici di Palermo. Gerardo Bianco (ppi) : attenti a non ripetere il caso-Contrada «Scarcerate Marmino, muore» La moglie: ha perso 33 chili, vuole uccidersi ROMA. Nuovo appello della moglie di Calogero Marinino per l'immediata scarcerazione dell'ex esponente de, già ministro della Repubblica. Da Porto Empedocle, per la prima volta, la signora Giusi ha denunciato in una intervista al Tg2 le gravi condizioni di salute in cui versa il marito, in carcere da febbraio, dopo le dichiarazioni del pentito Gioacchino Pennino che lo accusa di aver avuto legami con ambienti mafiosi. «Sta male, ha perso 33 chili - ha detto la donna -, non riesce a stare sdraiato, né seduto, ha una serie di problemi tutti molto seri incompatibili con la vita carceraria e i medici che hanno effettuato la perizia di parte non escludono il rischio di suicidio». Le accuse? «Mio marito è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ma non ci sono fatti specifici contro di lui, o prove». «Non capisco - ha aggiunto Giusi Mannino - perché continuino a tenerlo in isolamento. Se avesse voluto fuggire lo avrebbe fatto prima. Aveva ricevuto l'av- viso di garanzia diversi mesi prima di essere arrestato». La donna (che ha subito il trapianto di un rene, arriva ogni settimana a Roma a trovare il marito da due mesi a Rebibbia in isolamento, dove è stato trasferito dall'Ucciardone proprio per motivi di salute) ha annunciato che farà appello ai pm di Palermo perché ordinino una perizia ufficiale e il ricovero in ospedale. Ed ha anche rivelato di aver rotto l'impegno col marito, che le aveva imposto il silenzio, solo perché teme moltissimo per la sua vita, Mannino, racconta, ha una grave malattia alla vescica, è stato operato di angioma al cervello, soffre di crisi acute di panico, rifiuta il cibo e si è lasciato completamente andare al punto da essere diventato irriconoscibile. Un particolare drammatico confermato anche da Carlo Amedeo Giovanardi, deputato ecd, che dieci giorni fa è andato a trovare, insieme ad altri parlamentari, l'ex segretario regionale de della Sicilia: «E' stato un trauma rivedere Calogero Mannino nel carcere di Rebibbia. Ho avuto difficoltà a riconoscerlo. Le sue condizioni sono davvero drammatiche. Ed è scandaloso che continui a rimanere dietro le sbarre». Solidarietà all'ex ministro ed appelli ai magistrati siciliani perché rivedano le loro decisioni nei confronti di Marmino arrivano anche da Gerardo Bianco, leader del ppi, e da Franco Marini. Qualche settimana fa il segretario dei popolari aveva tentato di andare a trovare l'ex ministro in carcere, ma un intoppo burocratico lo aveva convinto a soprassedere. ((Anche se non l'ho visto di persona ha sottolineato Bianco - so per certo che le sue condizioni di salu¬ te sono molto gravi». E, dopo aver manifestato tutte le proprie «perplessità per una carcerazione che si protrae così a lungo», ha concluso: «Giudici, state attenti a non fare della vicenda Mannino un altro caso Contrada». Anche Franco Marini ha espresso «piena solidarietà all'appello della moglie di Mannino»: «Avendolo conosciuto personalmente ha aggiunto -, faccio fatica a pensare che possa avere avuto rapporti con la mafia. Al contrario, mi pare inverosimile. Spero che la magistratura riesca a chiarire quanto prima tutta la vicenda». Per il senatore Enrico La Loggia «la situazione in cui versa Mannino merita l'attenzione prestata a tutte quelle analoghe; ma in Sicilia - ha detto il parlamentare di Forza Italia - le analogie a volte sono pericolose. Avverto infatti il disagio di questa protesta per la rivendicazione dei diritti umani». E Salvo Riela, uno dei difensori di Mannino, che da deputato fu membro della Commissione Giustizia della Camera, non è ottimi- sta: «E' abnorme che un uomo come lui sia convolto in un proceso di mafia. A questo punto, è possibile tutto: il legislatore ha dato ai pm poteri talmente ampi che, in fatto di mafia, possono tenere in galera uno anche per due anni. Siamo un Paese di gente con poca memoria e che non ha senso di responsabilità», [r. int.] L'ex ministro Calogero Mannino e la moglie Giusi

Luoghi citati: Palermo, Porto Empedocle, Roma, Sicilia