Arafat dichiara guerra a Hamas di Aldo Baquis

Arato dichiara guerra a Hamas Arato dichiara guerra a Hamas Caccia a tre ultra, battaglia a Gaza TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO I servizi di sicurezza di Yasser Arafat si sono tolti i guanti e hanno intrapreso negli ultimi giorni a Gaza una vasta operazione anti-Hamas durante la quale hanno arrestato alcuni militanti, fra cui due aspiranti kamikaze. In un caso - nel quartiere prevalentemente islamico di Sheikh Radwan - la cattura di tre militanti di Ezzedin al Qassam (il braccio armato di Hamas) ha scatenato ieri una vera e propria insurrezione popolare repressa con la forza dalla polizia palestinese. Al termine degli scontri sul terreno c'erano otto feriti (fra cui quattro agenti) e una ventina di persone intossi¬ cate dai gas lacrimogeni. Questi incidenti si sono verificati in una giornata in cui gli islamici hanno inasprito i loro attacchi anti-statunitensi per l'arresto - avvenuto il mese scorso a New York - di Mussa abu Marzuk, il capo dell'ufficio politico di Hamas accusato da Israele di essere il cervello di Ezzedin al Qassam. All'uscita delle preghiere del venerdì gruppi di dimostranti hanno dato fuoco a bandiere statunitensi, mentre dai minareti veniva letto un minaccioso documento di Hamas secondo il quale l'estradizione di abu Marzuk in Israele avrebbe sicuramente ripercussioni negative per gli interessi di Washington nella regione. Pressati dalle autorità militari israeliane - che dieci giorni fa hanno imposto la chiusura a oltranza della striscia di Gaza - i servizi segreti di Arafat si sono messi nei giorni scorsi alla ricerca di Wail Nassar, un noto attivista di Hamas. Di lui a quanto pare esisteva una videocassetta in cui preannunciava di essere deciso a immolarsi per la causa dell'Islam. A Israele risultava anche che l'uomo si prefiggeva di raggiungere una città israeliana a bordo di una Fiat 131 verde, la cui esplosione doveva provocare una strage e arrestare così i negoziati sull'estensione dell'autonomia alla Cisgiordania. Nei giorni scorsi a casa Nassar è stato affermato che il giovane che è padre di due figli - ha fatto perdere le sue tracce da oltre un anno. «Spero di avere presto notizie di Wail - ha detto il padre agli agenti palestinesi - non appena avrà massacrato un po' di ebrei». Per saperne di più la polizia palestinese ha allora fermato alcuni congiunti e militanti di Hamas: fra questi ultimi vi è Sallah a-Lahem, un aspirante kamikaze di 18 anni che aveva già scritto la sua lettera di addio. Ma la «soffiata» giusta è giunta ai servizi di sicurezza nel pomeriggio di ieri, quando ingenti reparti palestinesi hanno circondato una palazzina di due piani nel cuore di Sheikh Radwan: dentro di essa si nascondeva secondo le prime informazioni Ibrahim al-Nassar, un altro militante di Ezzedin al-Qassam. Quando gli agenti hanno fatto per penetrare nell'abitazione, il nutrito fuoco di sbarramento ha chiarito che nell'edificio si nascondeva un commando di almeno tre persone, armate di fucili M-16 e pronte a vendere cara la pelle. Nelle vie di Sheikh Radwan è così cominciata una vera e propria battaglia resa ancora più drammatica dal tentativo di duemila abitanti di scendere in strada per far cessare il fuoco degli agenti e favorire la fuga dei ricercati. La polizia è ricorsa quindi in modo massiccio ai gas lacrimogeni e ha poi tentato la via della mediazione. Nella tarda serata il generale Nasser Yussef ha annunciato l'avvenuta cattura dei tre fedayn islamici: Wail Nassar, Ibrahim al-Nassar e Awad Siimi. Nei vicoli di Sheikh Radwan la polizia tentava intanto di convincere la popolazione a rientrare nelle proprie abitazioni, «su richiesta del presidente Arafat». Arafat, da parte sua, si trova ora in un vicolo cieco. Se non lotta contro il terrorismo islamico, gli israeliani rallentano i tempi dei negoziati di pace: solo la totale neutralizzazione di Ezzedin al-Qassam li può infatti convincere ad abbandonare città palestinesei della Cisgiordania prossime a Tel Aviv o a Gerusalemme. Ma quando Arafat affronta Hamas con metodi troppo bruschi, l'opposizione popolare a Gaza è taie da provocare malcontento e spargimenti di sangue che in definitiva si ritorcono anch'essi contro il processo di pace. Aldo Baquis