Parigi turisti in fuga dalle bombe

Nessuna rivendicazione, mobilitati 17 mila agenti. 300 milioni a chi darà informazioni utili Nessuna rivendicazione, mobilitati 17 mila agenti. 300 milioni a chi darà informazioni utili Parigi, turisti in fuga dalle bombe Metrò vuoto, paura nella città blindata PARIGI. Un nastro di plastica isola ancora un breve tratto del marciapiede di Avenue de Friedland, proprio all'angolo con piazza dell'Etoile. E' l'unica traccia visibile rimasta del nuovo attentato che ha colpito il cuore di Parigi. Nel profondo, nella psiche della città, il trauma e la paura restano invece pesantissimi, anche perché resta fittissimo il mistero su chi sia a colpire la capitale e su che cosa voglia ottenere a suon di bombe. Si fanno molte ipotesi: fondamentalisti islamici, nazionalisti serbi, terroristi verdi (che vorrebbero punire il Paese per le esplosioni atomiche a Mururoa), separatisti corsi e altri gruppi ancora. Gli indizi più consistenti puntano però verso l'Algeria. Squadre del Comune hanno lavorato tutta la notte per cancellare i colpi d'artiglio provocati dai bulloni e dai chiodi rinchiusi nella bomba. Così tutta la zona intorno all'Arco di Trionfo ha ripreso ieri il volto di sempre. Una normalità solo apparente. I turisti sembrano scompar¬ si. Gli stranieri stanno infatti abbandonando Parigi. Era già successo il 25 luglio scorso, dopo la strage alla stazione di Saint-Michel. E ieri si registravano partenze in massa. Le stazioni del metrò sono semi-deserte. E' lì, nel possente polmone sotterraneo della capitale, che il terrorismo può tessere con più facilità le sue trame di morte. Per timore di nuovi attentati le autorità hanno mobilitato nei punti strategici della capitale oltre 17.200 poliziotti (di cui 1200 ufficiali) che presidiano stazioni della metropolitana e luoghi particolarmente affollati. Nei giardini di Parigi girano anche unità cinofile con cani addestrati a fiutare la presenza di esplosi - Nonostante l'imponente schieramento di forze dell'ordine il sindaco di Parigi ha invitato cittadini e turisti a condurre una vita normale senza lasciarsi prendere dalla psicosi degli attentati. «State attenti, ma senza cadere nella trappola della provocazione e della paura», ha raccomanadato in un messaggio radiofonico Jean Tiberi. In cima alla lista dei sospetti ci sono fondamentalisti islamici algerini. Tra tutte le testimonianze raccolte, la polizia considera particolarmente interessante quella di un giovane ciclista che assicura di aver visto due uomini «di aspetto maghrebino» lasciare un pacchetto nel cestino dei rifiuti che poi è esploso. Secondo il quotidiano Le Monde gli autori dell'attentato del 25 luglio e quelli dell'agguato dell'altro ieri potrebbero aver agito per vendicare la morte dei quattro integralisti algerini che sequestrarono un Airbus dell'Air France nel Natale del 1994 e furono abbattuti dalle squadre speciali francesi. Un'altra ragione di rancore è l'operazione di polizia che, il 20 giugno, ha portato in carcere 140 persone sospettate di dare appoggio logistico a Fis (Fronte islamico di salvezza) e Già (Gruppo islamico armato). Intanto le autorità hanno promesso una ricompensa di un milione di franchi (320 milioni di lire circa) a chiunque fornisca informazioni utili all'identificazione e alla cattura dei responsabili dell'attentato in Place de l'Etoile. La stessa somma era stata offerta dal ministro dell'Interno Jean-Louis Debré a chi avesse contribuito in modo determinante alle indagini sull'attentato del 25 luglio. [Ansa-Agi) Qui accanto un poliziotto da indicazioni a due turisti sotto alla Torre Eiffel A centro pagina un agente della «scientifica» cerca reperti della bomba da analizzare [fOTO RFUTERJ

Persone citate: Jean Tiberi

Luoghi citati: Algeria, Fis, Mururoa, Parigi