La consulta «fantasma » di Pier Franco Quaglieni

Imbarazzo in Regione per la denuncia del Centro Pannunzio Imbarazzo in Regione per la denuncia del Centro Pannunzio La consulta «fantasma » Nata 17 anni fa e mai convocata Una consulta «fantasma»: mai convocata dal 1978 ad oggi. E' la consulta sui beni e sulle iniziative culturali formata da 55 membri e istituita 17 anni fa da una legge della Regione. La volle Fausto Fiorini (pei), assessore dopo la svolta di sinistra del 1975 a Palazzo Lascaris. La «denuncia», dettagliata, è contenuta in una lettera scritta e inviata dal direttore del Centro «Pannunzio», Pier Franco Quaglieni, al presidente della giunta di piazza Castello, Enzo Ghigo, e all'assessore all'Istruzione, Giampiero Leo. Dice Quaglieni: «Quell'organismo non si è mai riunito, anche se, per legge, avrebbe dovuto farlo sei volte l'anno per esprimere pareri al Consiglio e alla giunta regionali sui beni e sulle iniziative culturali del Piemonte, fornendo a fine anno una relazione sull'attività svolta». Com'è possibile che in più di tre lustri nessuno abbia mai detto nulla, che nessuno si sia lamentato? Siamo di fronte ad un vero e proprio scandalo, oppure si tratta di uno «scherzo» per animare la città semideserta nella settimana di Ferragosto? «Purtroppo questo mio scritto non è uno scherzo - risponde Quaglieni -. E non è nemmeno l'amaro sfogo di un deluso, ma una triste realtà, che si è protratta nel tempo. Una situazione che, senza un'adeguata riforma, continuerebbe probabilmente per chissà quanti anni ancora». Con «colpe» che non si scoprono soltanto a sinistra. Ce n'è per tutti. Tant'è vero che nel 1989, dopo la vittoria del pentapartito - «Assurdo dopo assurdo» - la legge fu arricchita (si fa per dire) di un articolo, il tre bis, secondo il quale «la Regione non è tenuta ad acquisire i pareri della consulta sinché essa non sia al completo». Ossia con 55 membri. Senza rilevare la difficolta di queste nomine, in particolare di quelle dei quattro membri che, sempre stando al dettato della legge, devono essere scelti dagli almeno 500 distretti scolastici esistenti in Piemonte. Scrive Quaglieni: «Ho fatto parte anch'io della consulta. E posso testimoniare che, nella legislatura appena conclusa, non sono mai stato convocato». Nelle intenzioni di chi l'ha varata, comunque, avrebbe dovuto funzionare. Tant'è vero che fu dotata di un ufficio di segreteria con personale da inserire in organico. Per i suoi componenti, inoltre, era ed è prevista un'indennità, con trattamento di «missione» pari a quello riservato ai consiglieri regionali. «Il vero impedimento - osserva il direttore del Pannunzio - resta la macchinosità di scelta dei suoi 55 membri. E a questo punto, o le procedure e lo stesso organismo sono resi più snelli, oppure tanto vale sopprimere questa sovrastruttura per crearne, se si crede giusto, una nuova. Visto che oggi - e da 17 anni - siamo di fronte ad una spesa inutile, con spreco di denaro pubblico». Se il presidente della giunta regionale, come ha detto in campagna elettorale - continua Quaglieni -, vuole sburocratizzare l'ente che dirige, ecco una buona occasione. Da cogliere. E con grande impegno. Anche perché i beni culturali rappresentano una risorsa ed una ricchezza notevoli per il Piemonte. Finora mai adeguatamente sfruttate». L'invito per Ghigo rappresenta il classico «sfondare una porta aperta». Afferma: «Ho avuto notizia della lettera del professor Quaglieni nei giorni scorsi, quand'ero già fuori Torino in vacanza. Del resto credo che anche l'assessore Leo sia in ferie. Alla ripresa dei lavori ne discuteremo. Lo prometto, anche perché la questione mi interessa ed è in linea con il mio concetto di buon governo. Per ora rispondo a Quaglieni a titolo personale: dicendogli che per me quell'organismo deve essere reso operativo. Diversamente a che serve una consulta?». Giuseppe Sangiorgio Si occupa di beni e di iniziative culturali Ma il presidente Enzo Ghigo assicura: «Questo organismo presto rivivrà» L'assessore regionale alla Cultura Giampiero Leo A sin. il presidente della giunta Ghigo e Pier Franco Quaglieni del Pannunzio

Luoghi citati: Piemonte, Torino