La FI perde sei zampe? di Cristiano Chiavegato

Se l'azienda italiana lascia, la Shell è pronta a entrare Se l'azienda italiana lascia, la Shell è pronta a entrare La FI perde sei zampe? Agip-Fermri, il divorzio è vicino E'SCOPPIATA LA GUERRA DELLE BENZINE L'ingaggio di Michael Schumacher alla Ferrari ha generalmente suscitato consensi. La stampa internazionale ha sottolineato come il «matrimonio» fra il tedesco e Maranello sia determinante per il futuro della FI e per il rilancio di uno sport che appare in crisi. Importante, per i mass-media, anche il fatto che il campione del mondo, al di là del riscontro economico, potendo scegliere, abbia voluto la squadra italiana. Dietro le quinte però non mancano le polemiche, i mugugni, le recriminazioni. In Francia Renault e Elf, i più importanti fornitori tecnici della Benetton, non hanno gradito di essere stati abbandonati dal fuoriclasse. Dopo aver perso Mansell e Prost nell'anno successivo ai loro titoli iridati, la storia si ripete per la terza volta, ammesso che Schumacher quest'anno conquisti ancora il Mondiale. L'operazione Ferrari-Schumi ha dei riscontri politico-economici anche in Italia. Ieri l'Agip ha ribadito di stare attraversando un momento difficile e di essere pronta a lasciare la Formula 1. La notizia era già trapelata da tempo. La grande Casa petrolifera, che fornisce la scuderia di Maranello dal 1974, potrebbe ritirarsi. Non è più un segreto che l'olandese Shell da tempo stia tentando di rientrare nel mondo dei Grand Prix. E vuole farlo, ovviamente, con un top-team. Essendo slata partner per lungo tempo negli Anni 60 della Ferrari, ha allacciato una trattativa, offrendo una cifra considerevole e garanzie sulla ricerca scientifica e tecnica. Ma l'Agip dice: l'investimento vale per quello che costa? Si parla di 60 miliardi all'anno spesi negli sport motoristici. Tutto compreso, pubblicità e attivila promozionali. La somma è notevole, ma non bisogna dimenticare che fino ad ora anche i ritorni sono stati notevoli, visto che - a quanto sembra - la società dell'Eni nel 1995 dovrebbe realizzare circa 3000 miliardi di utili. Nessuno vuole fare i conti in tasca agli altri, ma la percentuale investita, in rapporto alla media, non è sproporzionata. L'Agip (e la Elf è d'accordo) ha ragione soprattutto quando critica duramente l'operato della Fin. Gli attuali regolamenti sulle benzine che si possono usare in FI limitano la ricerca, non danno possibilità di riversamento sulla normale produzione. 1 controlli effettuati dai tecnici federali sono discrezionali e soprattutto non si vede il motivo per cui le formule impiegate per fabbricare i carburanti debbano finire nelle mani di gente che potrebbe anche usarle per scopi personali. Ma non basta. Gli sponsor (non solo quelli tecnici) vengono salassati in maniera incredibile da Ecclestone. Un esempio: l'Agip affittava una terrazza per gli ospiti a Imola per 400 milioni all'anno. Da quando il boss inglese praticamente gestisce il Gran Premio di San Marino, la richiesta è diventata assurda: 3,5 miliardi. Il contratto tra Ferrari e Agip scade a fine anno. Ma entro la fine di ottobre dovrà essere rinnovato o cancellato. La Shell è pronta, si dice che dietro l'operazione-Schumacher ci sia anche il colosso olandese. Sarebbe un peccato se la Casa italiana rinunciasse. E' vero che i costi sono diventati elevatissimi, che molte cose nei regolamenti debbono essere cambiate. Tuttavia la battaglia potrà essere combattuta solo dall'interno. Altrimenti il ritiro potrà avere il sapore di una scusa. Cristiano Chiavegato Il passaggio di Michael Schumacher dalla Benetton alla Ferrati ha scatenato inevitabilmente una sene di polemiche che rischiano di avvelenare ancor di più il mondo della F I

Persone citate: Ecclestone, Francia Renault, Mansell, Michael Schumacher, Prost, Schumacher

Luoghi citati: Italia, Maranello, San Marino