Vialli ci vedremo più in là di Fabio Vergnano

SPORT L'attaccante salta la sfida per una contusione al ginocchio Vigili: ci vedremo più in là Lippi punta su Ravanelli e Padovano IL GRANDE ASSENTE TORINO. «E' in campionato che si rischia, in amichevole non ne vale la pena». Vialli getta la spugna. Niente Milan. Negativo il provino di ieri mattina, al punto che nel pomeriggio il centravanti ha deciso di non prendere parte all'allenamento. Fisoterapia e basta. L'assenza di Vialli è un brutto colpo anche per la Fininvest. Sono i campioni che tengono su l'audience. Vialli ci pensa un po' poi sbotta ridendo: «Allora sono quasi contento di non giocare». Il colpo subito domenica a Salerno lo esclude dalla partitissima. «Contusione alla rotula», detta il dottor Agricola. Il ginocchio sinistro è gonfio, c'è anche un piccolo versamento. Vialli non seguirà neppure la squadra a Milano, domani sapremo quando potrà tornare in campo. E' il sesto infortunio stagionale dopo quelli di Conte, Vierchowod, Lombardo, Jugovic e Ravanelli. Così Lippi deve rivedere i piani per stasera. Tridente mascherato, con Di Livio centrocampista-attaccante accanto a Ravanelli e Padovano. Del Piero, in arrivo da Catania dove ha giocato ieri sera con la Militare, entrerà nel secondo tempo. Novità anche in difesa. Ferrara lascia il ruolo di centrale per occuparsi di Baggio, così sarà Tacchinardi a fare coppia con Vierchowod, marcatore designato di Weah. A centrocampo, Deschamps e Sousa. Questo se Lippi non ha mostrato in allenamento una Juve fasulla. Dunque la prima sfida delle sinergie perde uno dei suoi sicuri protagonisti. Ma Vialli non sarebbe il leader che è se non sentisse comunque la necessità di farsi sentire. Tanta la carne al fuoco: il Milan, Baggio, Sacchi. Il Gianluca si sintonizza subito con Lippi: «Queste sono partite che ingannano, perché i valori del campionato saranno diversi. E' realistico pensare, invece, che questo sia l'inizio di un duello fra noi e i rossoneri, anche se non credo che tutto si risolverà in uno scontro a due. Il Milan è la squadra che negli ultimi anni ha suscitato più invidie e arrabbiature. Sono stati i migliori per mentalità, organizzazione, capacità di esaltare le vittorie e mimetizzare le sconfitte. Anche noi speriamo di diventare una squadra degna di essere imitata». Baggio. «Mi spiace non incontrarlo, fargli gli auguri. Ne ha bisogno? Sarà come sempre sotto esame, non so se diventerà un leader. Sarà quello che è stato per la Juve, un giocatore importante che fa gruppo». A proposito: secondo Sacchi, Vialli è uno che divide più che unire, non crea armonia. Il centravanti manda messaggi trasversali al et: «Ognuno deve capire cosa deve e non deve fare. Bisogna pensare a se stessi, ma soprattutto agli altri. Quando si sbaglia, l'importante è farlo in buona fede». Come dire: Arrigo, mettiamoci una pietra sopra. E Lippi ci ride su: «Dipende da come si interpretano certe frasi. Ma alludeva proprio a lui?». Lui a Vialli non rinuncerà mai. Lo fa stasera ed è la nota più negativa di una partita da cui il Marcello non si aspetta nulla di particolare. Comunque vada, sarà fumo negli occhi per i tifosi. Abile il tecnico a mimetizzarsi dietro le insidie di una preparazione mozzagambe per svilire i contenuti dell'avvenimento. Ma i tifosi hanno già bisogno di certezze: «E' normale che la gente si aspetti di vedere qualcosa di bello, ma è altrettanto normale che ci siano alti e bassi legati alla condizione atletica. Ho visto soltanto sprazzi di Juve. Anche a Lucca e Salerno, dove pure abbiamo vinto, la squadra non mi è piaciuta. Ma nei momenti migliori ho rivisto la stessa squadra deiranno scorso, con in più l'entusiasmo scaturito dalla conquista dello scudetto». In assenza di Vialli, con Padovano ancora alla ricerca dei tempi di gioco ideali, spetterà a Ravanelli il peso offensivo. E' reduce da uno stiramento ai muscoli intercostali, ma è deciso a lasciare il segno. Sono lontani i tempi in cui recitava la parte del precario a tempo pieno. Questa non è piti la Juve di Vialli, ma la Juve di Vialli e Ravanelli. Sicuro al limite della presunzione: «Lo scorso anno di questi tempi non ero un titolare, dovevo conquistarmi tutto sul campo. Oggi non sento la necessità di dimostrare nulla, anche se gli esami non sono affatto finiti. Devo confermarmi, dimostrando di non essere appagato». Il Milan. Anche lui ha imparato la lezione: «Non sarà importante come lo fu l'amichevole dell'anno scorso con il Parma. Certo, sarebbe bello e utile vincere». Fabio Vergnano Vialli si era infortunato a Salerno

Luoghi citati: Catania, Ferrara, Lucca, Milano, Salerno, Torino