Tenero e «Ruvido» anti-Bagaglino

Tenero e «Ruvido» anti-Bagaglino Lo spot del nuovo programma di Raiuno che debutta il 29 agosto, prima serata Tenero e «Ruvido» anti-Bagaglino E'Iacchetti a comandare il «Paese che non c'è» BOLOGNA. E' un tipico paesino di mare, con il porto, il faro, il bar, le case di mattoni bianchi con porte e finestre tinte in azzurro. Ma i suoi abitanti sono in perenne letargo, dormono persino sdraiati sulle scalinate del molo e quando il comandante alza la voce per invitare i turisti a sbarcare nel villaggio, il vigile si sveglia stizzito e protesta con uno spiccato accento padano: «Giovane, allora, vogliamo dormire o no?». E subito torna nel mondo dei sogni, mentre il comandante dice ai visitatori di non preoccuparsi di tanto fermento e tanta voglia di fare: «Quando saremo in onda, vi prometto che saremo molto, ma molto più pacati». E' questa la scena surreale del «promo» (l'equivalente televisivo del «trailer» cinematografico) che nei prossimi giorni inviterà gli spettatori al «Ruvido show», ovvero «Il paese che non c'è», il nuovo varietà comi¬ co di Raiuno che debutterà il 29 agosto in prima serata e proseguirà per quattro martedì. Il comandante è Enzo Iacchetti, il vigile è Vito e tra i tanti abitanti di questo luogo immaginario ci sono il lupo di mare Giobbe Covetta, il naufrago Gioele Dix, i guardiani del faro Paolo Maria Veronica e Stefano Sarcinelli, la centralinista Tita Ruggeri, l'assessore Paolo Cevoli, il fantasista Ennio Marchetto e Cannelle, «la donna più bella del paese che non c'è». Il cast è completato da Roberto Malandrino, Andrea Brambilla, Caterina Sylos Labini ed Ermanno Casari, che di volta in volta daranno vita a personaggi diversi. La regia televisiva è di Francesco Vicario, la scenografia di Gaetano Castelli. Di «ruvido», in realtà, in questo show c'è solo il nome di un locale sui colli bolognesi che da un anno e mezzo propone sera¬ te di musica, teatro e ristoro e che per l'occasione è stato trasformato in set televisivo. L'obiettivo del «Ruvido show» è infatti di proporre «comicità ma con tanta voglia di tenerezza», come ci ha spiegato, durante una pausa della registrazione del «promo», Francesco Freyrie, coautore e ideatore dello spettacolo assieme a Daniele Sala. Quattro mani che hanno già dato vita a spettacoli teatrali e programmi televisivi di successo tra cui il recente «Omaggio a Caruso» su Raiuno con Lucio Dalla, condotto da Isabella Rossellini e Luciano De Crescenzo. E' stato Mario Maffucci, dopo una visita al «Ruvido» di Bologna, a suggerire a Freyrie e Sala l'idea di formare in questo locale una vera compagnia. Non tanto televisiva, ma teatrale. Così, l'atmosfera della trasmissione è più da favola che da varietà di prima serata. Gli abitanti del «Ruvido show» si svegliano soltanto una volta la settimana, dopo il tramonto, per accogliere i passeggeri di una nave da crociera. A loro «il paese che non c'è» offre un panorama unico al mondo: «La realtà vista con un occhio surreale», secondo una definizione di Freyrie. Nelle quattro puntate, di due ore ciascuna, saranno quindi presi di mira tanti tic e vizi della vita quotidiana: a partire da quelli che caratterizzano l'amore e il sesso, poi i soldi e il potere, il corpo, la mente. Insomma, niente satira politica o battute sull'attualità, tanto che c'è già chi ha appiccicato al «Ruvido show» la scomoda etichetta di «anti-bagaglino». Fra l'altro, come nelle migliori tradizione dell'avanspettacolo, ci saranno anche le ballerine e tre giovani cantanti (Graziana Borciani, Rossella Graziani e Paola Natali). E soprattutto ci saranno le classiche scenette, inserite nella più moderna formula della situation comedy. Gli autori promettono «un nuovo modo di far ridere»: non sguaiato, non demenziale, ma con ironia e dolcezza. Per poter tornare più sereni alla vita e alle manie di tutti i giorni, in quella realtà così lontana dal «paese che non c'è». Roberta Castellano Enzo Iacchetti (foto) che insieme a Gioele Dix, Giobbe Covatta Malandrino e Veronica e Cannelle «la donna più bella», animeranno «Il paese che non c'è» per quattro martedi

Luoghi citati: Bologna, Vito