Svelato Mister X della clinica dei vip

Svelato Mister X della clinica dei vip Lei: fa pressioni sulle indagini di Bergamo. Lui: valuteranno i giudici, non faccio polemica Svelato Mister X della clinica dei vip La Carlizzi: è Cavaliere, capo della Criminalpol LA SIGNORA DELLE DENUNCE ROMA O, non mi tiro indietro. Volete sapere chi e il mister X che esercita pressioni sulle indagini di Bergamo, a proposito della clinica dei vip? E' Nicola Cavaliere, responsabile della Criminalpol del Lazio. L'ho appena detto al questore». Gabriella Pasquali Carlizzi, la giornalista che ha messo nei guai il fisioterapista delle dive Pierantonio Bettelli, uscendo dall'incontro con il questore Vincenzo Sucato, ieri, era una donna raggiante. Un nuovo nome si aggiunge al suo carnet di accusatrice in servizio permanente effettivo. E sempre nomi o vicende di rilievo: Craxi, Piccoli, il vescovo di Cefalù, il brigatista Valerio Morucci, Maria Fida Moro, lo scrittore Alberto Bevilacqua, la morte di Walter Chiari e tanti altri. Questa volta tocca a Nicola Cavaliere, poliziotto di rango, che ha un diavolo per capello e rilascia un commento laconico: «La questione è stata riferita all'autorità giudiziaria che valuterà nella sede competente. Non entro in nessuna polemica». Ennesima denuncia, s'è detto. La signora Carlizzi, infatti candidata anche alla carica di sindaco di Roma, nel 1993, con il suo partito cristiano della democrazia -, ne ha sfornata una gran mole negli ultimi cinquesei anni. Le cronache si cominciano ad occupare di lei nell'estate del 1990. Per quattro mesi - raccontò - aveva seguilo, pedinato e fotografato gli spacciatori di droga del Monte Argentario. In quel momento nessuno la conosceva. Né lei, né la «sua» Associazione volontari della Carità. Terminata l'indagine, la Carlizzi convocò una conferenza stampa e lì fece nome e cognome di un noto commerciante della zona, accusandolo di essere il capo-area per lo spaccio di eroina. Fini che il procuratore circondariale di Grosseto la porto in caserma, insieme agli operatori di una televisione locale, e la interrogò per quattro ore. Non se ne seppe più niente Ma quelli erano spiccioli. Da quel momento in poi - dice lei: dal paradiso continua a spronarmi il mio confessore, padre Gabriele - Gabriella Carlizzi frequento assiduamente le Procure di mezza Italia, da Palermo a Venezia, a Roma, a Firenze Fu vista per ore, un certo giorno, anche nello studio di Antonio Di Pietro. Nel 1991, dopo molte visite al supercarcere di Paliano in veste di assistente sociale, denunciò il brigatista rosso Valerio Morucci. Morucci in quel momento figurava tra i «dissociati» dalla lotta armata. Lei sostenne che non era pentito affatto. Ripetè le sue accuse in un'aula di tribunale, al processo Moro, arricchite di incredibili particolari: la figlia di Moro, Maria Fida - disse -, e in combutta con Morucci. Sostenne anche che l'ex segretario de Flaminio Piccoli nascondeva in un appartamento di Roma le carte segrete di Moro. E che Bettino Craxi era il «finanziatore» del terrorismo rosso e persino il «regista» del ritrovamento degli scritti nel covo di via Monte Nevoso. Naturalmente non aveva uno straccio di prova. Ma le «rivelazioni» sul caso Moro non erano finite. L'anno dopo, cercò di convincere il pm Franco Ionta che solo lei conosceva la vera prigione di Moro. «E' nel centro storico, dalle parti del Ghetto», sostenne. Signora, le chiese Ionta, quale è la sua fonte? E lei: «Il nome non posso farlo, comunque ò una donna che ha sentito la voce di Moro al di la della parete. Dal lavabo, per la precisione». Ma il carnet di accuse non finisce qui. Volò in Sicilia e accusò - con un certo fondamento, bisogna ammettere, viste le indagini - che il vescovo di Cefalù, monsignor Cassisa, truccava gli appalti della diocesi. E poi, ancora, l'anno scorso, assieme all'aspirante scrittrice Anna Maria Ragni, «rivelò» che il mostro di Firenze era lo scrittore Alberto Bevilacqua. Era la ragazza ad averlo scoperto, dopo una notte di sesso sfrenato in casa dello scrittore. A questo proposito c'è da ricordare che la Procura di Firenze procede contro le due donne per calunnia. E che Bevilacqua ha chiesto dieci miliardi di danni. Tanta foga accusatoria ha portato Gabriella Pasquali Carlizzi a fondare un periodico, «L'altra Repubblica», tutto dedicato ai misteri d'Italia. Collaborano con lei, appassionati di spionaggio nonché ex spie, Falco Accame e Walter Bazzanella. Tutti insieme, nel 1993, diedero vita a un partito per concorrere alle elezioni comunali: il ped, partito cristiano della democrazia. Ando male, vinse Francesco Rutelli. Francesco Grignetti Ha frequentato le procure d'Italia e messo nei guai pure Bevilacqua Cristina Crivelli e Gabriella Carlizzi. Foto piccola il fisioterapista delle dive Pierantonio Bettelli