La vendetta dell'Età è una strage sfiorata di Gian Antonio Orighi

Dopo lo smacco del fallito attentato al re. I tre terroristi sono in fuga, la polizia li insegue da vicino spagna Dopo lo smacco del fallito attentato al re. I tre terroristi sono in fuga, la polizia li insegue da vicino La vendetta dell'Età è una strage sfiorata Bombe davanti a una caserma della Guardia Civil, 40 feriti MADRID NOSTRO SERVIZIO Botta e risposta. Come gli esperti dell'antiterrorismo temevano dopo aver sventato una settimana fa a Palma di Maiorca l'attentato al re Juan Carlos, la banda terrorista Età ha reagito dimostrando che la sua micidiale «operatività» è ancora intatta: due pacchi-bomba da 60 chili di ammonal sono stati fatti esplodere vicino alla caserma della Guardia Civil di Arnedo, nella Rioja, nel Nord-Est della Spagna, e hanno causato 40 feriti lievi, reso inagibili 70 case e distrutto 50 auto, provocando danni per decine di miliardi. Ma la vendetta scelta per lo smacco subito a Palma di Maiorca - una strage indiscriminata contro la Guardia Civil e i suoi familiari (come quella dell'87 contro una caserma dell'Anna a Saragozza con 11 morti, tra cui 5 bambini) - questa volta non è riuscita: i muri della caserma, costruita tre anni fa, erano di cemento blindato. Ed il comando del tentato massacro, braccato dalle forze dell'ordine, ha ormai le ore contate vicino all'aeroporto di Vitoria. Erano le 3,10 di ieri notte ad Arnedo, un paesino di 12 mila abitanti in una regione famosa per il miglior vino rosso di Spagna. Un Gommando di «Etarras», tre giovani, stava armeggiando vicino ad un'auto a sei metri dalla sede dell'Arma, dove vivono 16 guardie civili con le loro famiglie. Non stavano preparando un'autobomba, come si è pensato fino a tarda mattinata. Da anni, infatti, i perimetri delle sedi della Guardia Civil sono stati circondati da invalicabili piloni di cemento proprio per evitare i «coche-bomba». Il loro obiettivo consisteva invece nel collocare due pacchi da trenta chili di esplosivo ciascuno contro il muro posteriore dell'edificio militare. Fortunamente, la zona è pattugliata da un'auto di vigili urbani, che scambia gli stragisti per «rateros», topi d'auto. I terroristi abbandonano i due pacchi-bomba, che scoppieranno alle 3,50 grazie ad un timer (e che i vigili, purtroppo, non notano), e fuggono in auto. Mentre il commando scappa inseguito dalla polizia municipale, scoppiano i pacchi-bomba. I muri della caserma resistono ma l'onda espansiva investe in pieno tutte le case circostanti e le auto parcheggiate nella vicina piazzetta. I danni sono ingentissimi. Tutti i vetri delle finestre vengono sbriciolati, le porte delle case divelte. Tra i feriti il più grave è una guardia civile che viene ricoverata in ospedale. Gli «Etarras» sbandano in una curva a due chilometri da Arnedo. I vigili, che non si sono accorti dell'attentato, si avvicinano per prestare aiuto. I tre terroristi, uno dei quali sanguina abbondantemente dopo l'incidente, tirano fuori le pistole, ammanettano i vigili e continuano la loro fuga con l'auto della polizia municipale. Pochi chilometri dopo fermano, sempre con le armi in pugno, una Renault gialla di una coppia di Barcellona. Cambiano auto e riprendono la fuga. Abbandonano la Renault nella Sierra di Bedaia, nei pressi dell'aeroporto di Vitoria, nei Paesi Baschi. La caccia grossa al commando, intanto, è già scattata. Vi partecipano Guardia Civil e la polizia regionale basca con jeep blindate, moto da fuoristrada, cani, elicotteri. La zona montagnosa, in cui è stata aperta ieri la caccia, è quasi inaccessibile. Alle 19 un elicottero avvista i tre nei pressi dell'aeroporto di Vitoria, poi ne perde le tracce. Ad Arnedo la gente è sgomenta, stupefatta e, soprattutto, infuriata. I racconti sono raccapriccianti, come quello di una mamma che racconta in tv che, svegliata dall'esplosione, ha ritrovato il figlio di due anni lontano quattro metri dal suo lettino e tutto pieno di pezzi di vetro. Un'altra donna grida isterica: «Ma perché ce l'hanno con noi? Bisogna impiccarli tutti». Vivere vicino a una caserma con l'Età che riprende la via delle stragi torna ad essere un incubo. Gian Antonio Orighi Una «guardia civil» esamina i resti di una delle 50 auto distrutte dall'attentato firmato da un commando dell'Età davanti alla caserma di Arnedo, nella Rioja, con due pacchi-bomba da 60 chili di esplosivo

Persone citate: Guardia Civil, Juan Carlos

Luoghi citati: Arnedo, Barcellona, Madrid, Maiorca, Paesi Baschi, Spagna