«Colpo di grazia al carabiniere eroe»

Sassari: un supertestimone ha ricostruito le fasi dell'agguato dei banditi alla pattuglia Sassari: un supertestimone ha ricostruito le fasi dell'agguato dei banditi alla pattuglia «Colpo di grazia al carabiniere eroe» Ferito, ha tentato di rispondere al fuoco I killer lo hanno investito e poi ucciso SASSARI NOSTRO SERVIZIO Gli hanno dato il colpo di grazia. Ucciso dopo esser stato travolto. E' morto così, da eroe il carabiniere scelto Walter Frau, 32 anni. Aveva tentato di opporsi ai banditi clic avevano appena ucciso il suo capo, l'appuntato Ciriaco Carni, 30 anni. Voleva fermarli, rispondere al loro fuoco. Non gliene hanno dato il tempo. E' l'ultimo, tnice, particolare che emerge dalla ricostruzione dell'agguato alla pattuglia dei carabinieri di mercolddi pomeriggio, sulla strada che unisce Ozieri a Sassari. A rivelarlo, sarebbe stato un supertestimone, un uomo che ha assistito all'attacco del gruppo di rapinatori. Intanto hanno un nome i tre malviventi (due dei quali morti), protagonisti della strage nel cuore della Sardegna. Ma sarebbero ancora cinque i banditi latitanti. Un grappo di fuoco di otto persone. La conferma arriverebbe ancora una volta dal supertestimone. Dunque, un commando, composto da otto persone, deciso a tutto pur di portare a termine una rapina a un furgone portavalori che rientrava a Sassari da Olbia dove si era recato per prelevare gli incassi (si parla di qualche miliardo) da diversi sportelli bancari. Banditi che non hanno esitato ad aprire il fuoco contro il carabiniere scelto Walter Frau, di 32 anni, l'appuntato Ciriaco Carru, di 30 anni e contro il loro compagno, il pregiudicato Salvatore Giua, di 34 anni, di Arzachena, che aveva precedenti penali per furto, detenzione di anni e incendio doloso. E' stato lo stesso comandante regionale dei carabinieri, col. Ermanno Vallino che, a tratti anche visibilmente commosso, ha voluto ricostruire ai giornalisti quanto accaduto. Un normale controllo per la verifica di un mezzo rubato si è trasformato in una battaglia con l'uso di armi diverse: fucili d'assalto, M-16, Kalashnikov. Al suolo, oltre a centinaia di bossoli, sono rimasti tre cadaveri, un quarto malvivente si toglierà la vita a tarda notte dopo essere incappato in un posto di blocco. Una bratta storia che ha inizio poco dopo le 16 di mercoledì. I malviventi si trovano nascosti nei pressi della piana di Chilivani, sulla strada Olbia-Sassari. La segnalazione di un elicottero dei carabinieri fa scattare l'allarme. Una pattuglia del Nucleo radiomobile della compagnia di Ottieri si reca nella zona per controllare una betoniera rabata il giorno prima a Olbia. Nell'abitacolo vedono una ricetrasmittente e un fucile, l'appuntato Carni intima all'autista, Salvatore Giua, di scendere e lo ammanetta mentre il carabiniere Frau si rende conto che nei pressi di una strada di penetrazione agraria, vi è una «Fiat Croma» ferma (rabata vicino all'aeroporto Costa Smeralda). Il militare s'insospettisce e chiama con la radio i colleglli per chiedere rinforzi. Poco dopo due banditi, nascosti dietro un muretto a secco di fronte alla betoniera, aprono il fuoco contro l'appuntato e il loro complice che vengono colpiti. Nel frattempo, Frau spara con il mitra d'ordinanza contro gli occupanti della Croma che rispondono al fuoco. I banditi non esitano anche ad investire con l'autovettura Frau, già ferito, per impedire che possa ricaricare la pistola con la quale aveva cominciato a sparare dopo aver scaricato la mitraglietta. 1 killer finiscono il carabiniere e salgono sull'auto per allontanarsi solo qualche chilometro. In aperta campagna, gli assassini scendono dalla Croma che viene ritrovata con i sedili sporchi di sangue e salgono su una «Fiat Uno», abbandonata poi nelle campagne di Macomer con abbondanti tracce di sangue al suo interno, e su un camioncino. I due occupanti di quest'ultimo mezzo, a tarda notte, incappano in un posto di blocco nei pressi di Padru (vicino ad Olbia). L'autista Graziano Palmas, di 34 anni, di San Teodoro, un pregiudicato arrestato il 2 aprile scorso con l'accusa di detenzione di armi, e poi scarcerato, impugna una pistola e poi si spara un colilo alla tempia. Mentre sul sedile accanto, in un bagno di sangue, è seduto Andrea Gusinu, di 36 anni, di Padru, un pregiudicato già arrestato per tentativo di omicidio e di rapina e in attesa di giudizio perché, vestito da carabi¬ niere, aveva tentato d'introdursi nell'ufficio postale di Monti. Gusinu, ferito nella sparatoria avvenuta nel pomeriggio, è ora ricoverato nell'ospedale di Olbia dove, dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico, e fuori pericolo e domani stesso potrebbe essere interrogato dal sostituto procuratore Gaetano Cau che segue le indagini e chi' spera di fare piena luce sull'intera banda i cui uomini vengono braccati dallo Forze dell'ordine. Il grave fatto di sangue ha suscitato cordoglio e viva impres sione. «Basta con le medaglie, occorrono interventi e un maggiore coordinamento fra le forzi! dell'ordine», ha affermato il deputato verde Pecoraro Scanio che ha rivolto in proposito anche un'interrogazione ai ministri competenti Uopo la sentita partecipazione de! Capo dello Stato, Scalfaro, parole sono venuti! anche dal presidente del Senato, Scognamiglio, che ha manifestato al comandante generale del l'Arma e alle famiglie dei due carabinieri il suo cordoglio, cosi comi' ha latto anche il presiden te del Consiglio, Dini, che considera i due carabinieri uccisi «co me nostri eroici figli». Ai funerali di Stalo, t'issati per domani, dovrebbero essere presenti lo stesso Dini, assieme ai ministri della Difesa, Cordone, e dell'Interno, Coronas, il capo della polizia, Masone e il coniali dante dei carabinieri, Federici, Marco Ai osti Dopo il suicidio di uno dei rapinatori continua la caccia ai cinque complici ancora in fuga Accanto i due carabinieri uccisi Orni (sopra) e Fr.ui (sotto) A sinistra il luogo dell'agguato L'autocarro sul quale due dei banditi autori dell'agguato ai carabinieri hanno tentato la fuga