Lavoro le italiane lo fanno di più di Ferdinando Camon

Lavoro, le italiane lo fanno di più Un'indagine Onu rivela: per le donne del nostro Paese orari massacranti Lavoro, le italiane lo fanno di più E, davvero sensazionale il rapporto che arriva dall'Onu, e che ha per tema la distribuzione del lavoro e del potere tra uomini e donne nelle 13 nazioni più industrializzate: risulta che chi lavora di più, nel mondo, sono le donne italiane. «Di più» non significa più di tutte le donne, ma anche di tutti gli uomini; e gli uomini che le seguono a ruota non sono quelli della loro nazione, ma i danesi. Gli uomini italiani vengono notevolmente dopo. L'eccesso di durata del lavoro della donna italiana rispetto all'uomo italiano ò del 28 per cento. Un'enormità. Credo che sarà ernesto il dato sul quale si fermeranno i giornali italiani. Ma c'è un dato ancor più importante, e che nel rapporto vien subito dopo: e riguarda la distribuzione del potere tra uomo e donna. Ci si attenderebbe che, a una superiorità nel tempo lavorato, corrispondesse una superiorità nel potere ottenuto. Nel potere economico. Non e cosi. Le lavoratrici di sesso femminile guadagnano infatti circa l'80 per cento di quel che ottengono i lavoratori di sesso maschile. E questo fa credere che la marcia delle donne farà presto una virata: dal successo allo sfruttamento del successo, dal lavoro alla raccolta dei frutti del lavoro. La situazione fotografata dall'Onu e quella di una rivoluzione in marcia, a metà del percorso, in questa metà le donne hanno conquistalo le basi del potere, tutto fa credere che d'ora in avanti mireranno all'esercizio del potere. Credevamo di saper tutto sulla rivoluzione femminile: la donna si rende indipendente dal maschio, e si maschilizza. Come tale, sarà sempre perdente, perché nella migliore delle ipotesi diventerà un maschio a metà. Lavorerà al 50 per cento, all'80 per cento del maschio: perche cosi vuole1 madre natura. In realtà va molto diversamente. L'eccesso di lavoro della donna sul maschio sta a significare che la donna ci tiene di più, non vuole perdere quello che ha appena ottenuto. E a questo lavoro, di concorrente del maschio, aggiungi poi entello di donna, compagna del maschio: se si tenesse conto anche di questo, la giornata della donna risulterebbe interminabile. La donna non fa come il maschio, che porta denaro e lì chiude i conti con la famiglia: la donna porta denaro senza perdere la famiglia. Oggi gli occhi dei maschi si punteranno sulla prima parte della notizia: «Lavorano più di noi». Ma le donne punteranno sulla seconda: «Guadagniamo di meno». Per ora guadagnano di meno perché sono ancora donne nel senso di una volta, sfruttate, sfruttabili. Ma ora che lo sanno, faranno il secondo passo. Ne riparleremo fra qualche anno. Ferdinando Camon