I ricchi in corteo a Mosca «Stato difendici» di Anna Zafesova

Estero I ricchi itt corteo a Mosca; «Stato,, difendici» LA STAMPA Estero 8 Giovedì 17 Agosto 1995 RUSSIA Manifestazione dei big del rublo con striscioni e altoparlanti. Li seguono «gorilla» e limousine La mafia ha già ucciso 30 banchieri, è il mestiere più pericoloso MOSCA NOSTRO SERVIZIO E' stata la manifestazione di piazza più strana che Mosca avesse mai visto. Una ventina di uomini in giacche di Armani e Versace, con orologi Cartier al polso e quelle facce lisce e ben curate che in Russia distinguono sempre chi conduce una vita agiata e mangia bene. E infatti sono la creme de la creme del business russo, banchieri che maneggiano miliardi di dollari, tutti nel top 20 della classifica dei più grandi patrimoni della nuova Russia del capitalismo, scesi in piazza per protestare contro la criminalità e chiedere allo Stato di proteggerli. Il banchiere è oggi in Russia il mestiere più pericoloso che ci sia. Ne muoiono uno su dieci e la loro aspettativa di vita è ancora più corta di quella, già breve, dei loro connazionali poveri. Solo quest'anno ne sono stati uccisi otto, mentre la lista completa delle vittime dei big della finanza ha già superato la trentina. Sparati, accoltellati, fatti esplodere nelle loro Mercedes con una carica di tritolo. L'ultima vittima, Ivan Kivclidi, presidente della Rosbiznesbank, è stato eliminato poi in un modo che farebbe venire l'invidia ai Borgia: avvelenato con una sostanza tossica ancora sconosciuta spalmata sulla cornetta del suo telefono. L'assassino naturalmente non è stato trovato. Questa morte è stata l'ultima goccia e i banchieri russi, gli apostoli del mercato libero che più libero non si può e che ciascuno si arrangi, hanno deciso di attingere dai metodi della lotta operaia e di scendere in piazza. Con un ultimatum allo Stato: difenderli dal «terrore criminale» che preferisce risolvere un contenzioso o evitare di restituire un credito con una rivoltellata. I banchieri hanno organizzato un comizio come si deve: altoparlanti per i discorsi, candele da accendere in memoria dei colleghi uccisi, bandiere listate a lutto. Sono arrivati puntuali alle sette e mezzo, finito il lavoro, intasando tutti i vicoli adiacenti con limousine blindate. Ciascuno si è portato dietro uno stuolo di guardie del corpo, spalle da Schwarzenegger che gonfiavano i doppiopetti di cashemire con bottoni d'oro e telefonini. Ma per il resto era una manifestazione in piena regola, con perfino uno striscione disegnato a mano, che due capitalisti tenevano con orgoglio sopra le loro teste. E pare che ci abbiano preso gusto, perché i Paperoni russi hanno annunciato che ritorneranno in piazza a settembre, finite le vacanze, stavolta addirittura con un corteo. Unico problema da risolvere è quello di riuscire a marciare con la scorta. Le guardie del corpo infatti erano preoccupatissime per i loro padroni e hanno tirato un sospiro di sollievo quando il comizio è finito e si sono potuti ricongiungere ai loro protetti, circondandoli per scortarli fino alle auto. Anche i banchieri, del resto, si sentivano evidentemente a disagio in mezzo alla piazza, facili bersagli per un killer. Ma dopo l'avvelenamento di Kivelidi la paura non viene dissipata nemmeno dalle guardie. «Sì, ho paura», confessa senza imbarazzo Bakha Benukidze, presidente di una banca come tutti i presenti e amico del povero banchiere avvelenato. Cosa si può fare? «Dobbiamo ottenere che lo Stato protegga il business "bianco", quello onesto, quello che non usa metodi criminali». Ma si può fare un business pulito oggi in Russia? Benukidze alza gli occhi al cielo e sospira: «Forse no». Anna Zafesova

Persone citate: Armani, Cartier, Ivan Kivclidi, Kivelidi, Schwarzenegger, Versace

Luoghi citati: Mosca, Russia