Tra le galassie-mostro

Tra le galassie-mostro Tra le galassie-mostro Anelli con miliardi di stelle LA classificazione di Hubblc divide le galassie in due grandi famiglie: quelle a spirale e quelle ellittiche. Esiste però una terza categoria, molto meno numerosa, che è quella delle galassie irregolari: sono chiamate cosi perché la loro forma risulta fortemente «disturbata», probabilmente da qualche interazione appena trascorsa oppure in atto con un altro corpo (in genere un'altra galassia). Tra queste galassie peculiari, esiste una categoria molto particolare: quella delle galassie «ad anello». Tali sistemi stellari hanno infatti l'aspetto di anelli luminosi che circondano aree di cielo apparentemente vuote. La frequenza delle galassie ad anello è tra lo 0,02 e lo 0,2 per cento delle galassie spirali. La loro massa è mediamente di 100 miliardi di masse solari, e l'età della struttura ad anello è stimata intorno ai 100 milioni di anni. La maggioranza di questi oggetti rivela nelle sue vicinanze la presenza di un altro oggetto (detto spesso «compagno»): una galassia quasi sempre di massa inferiore che viene ritenuta responsabile dell'avvenuta interazione gravitazionale. L'interazione nel caso di questo tipo di galassie è in realtà una collisione seguita da un attraversamento (o «intrusione») del disco da parte de) «compagno», che per questa ipotesi spesso viene anche chiamato «intruso». L'intrusione genera un «vuoto» nelle regioni centrali della galassia a disco, che si dispone cosi su di una struttura anulare. L'idea che una collisione tra galassie possa formare oggetti ad anello fu formulata per la prima volta dai coniugi Burbridge (1959), mentre l'analisi teorica del meccanismo di collisione fu sviluppata da Lynds e Toomre nel 1976. Il meccanismo con cui l'anello si forma è molto simile a quello con cui si generano le onde anelliformi nell'acqua per la caduta di un oggetto pesante. Si tratta infatti del formarsi e del propagarsi di un'onda di densità sulla superficie del disco. Questo è l'aspetto dinamico-gravitazionale del fenomeno, già di per sé abbastanza curioso. Ma cosa possiamo dire delle caratteristiche «stellari» e «fotometriche» (cioè riguardanti la luminosità nelle varie lunghezze d'onda) di questi oggetti? In generale l'evoluzione dinamica delle galassie è profondamente influenzata da ricorrenti fasi di formazione stellare molto accentuata, che vengono indotte da interazione gravitazionale con altre galassie vicine O dalla dinamica interna della galassia stessa. Le osservazioni del satellite infrarosso Iras (Infrared Astronomica! Satellite lanciato nel 1983) hanno realizzato l'obiettivo di individuare una nuova classe di «galassie infrarosse», con la scoperta di molte centinaia di galassie emittenti più del 95 per cento della loro luminosità totale nella regione in- ESPLORAZION Immani collisioni tra sistemi stellari formano nuovi oggetti cosmici dall'aspetto strano Una rara galassia dalla struttura ad anello fotografata all'Eso (Osservatorio australe europeo) Questa forma è la conseguenza dello scontro con un'altra galassia più piccola frarossa dello spettro elettromagnetico. Le osservazioni infrarosse forniscono informazioni importantissime sui processi di formazione stellare. La polvere nelle zone di formazione stellare galattiche converte con molta efficienza la radiazione visibile in radiazione infrarossa e quindi la luminosità in questa banda è spesso la migliore misura di luminosità per le stelle giovani. La distribuzione spaziale della luminosità infrarossa in queste galassie riflette la storia dinamica dei gas che forma le stelle. Uno degli scopi degli stu¬ I SOTTOMARINE di nell'infrarosso delle galassie ò quello di mettere in relazione la distribuzione della luminosità infrarossa osservata con le proprietà galattiche fondamentali che generano la formazione stellare. La risoluzione spaziale di Iras era insufficiente per stimare l'importanza relativa delle varie regioni di emissione. Con gli strumenti a bordo del satellite infrarosso Iso (che dovrebbe essere lanciato alla fine di quest'anno) questo limite sarà superato e si potranno avere immagini più estese e precise di galassie infrarosse. Un vasto campione di galassie ad anello, individuato da Appleton e Struck Narcell (1987) risulta avere luminosità nel lontano infrarosso notevolmente più elevate che nelle galassie normali. Il satellite Iso dedicherà un po' del suo tempo di osservazione anche a questi oggetti e i dati osservati ottenuti saranno importanti per capire come l'interazione gravitazionale, la dinamica del gas e i processi di formazione stellare siano interconnessi nell'evoluzione delle galassie. Anna Cui ir

Persone citate: Anelli, Appleton, Struck Narcell